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dal 21 al 22.09.2024: AMIATA: la montagna madre

Borghi storici, arte, tradizioni e natura del monte Amiata, la montagna madre

Il Monte Amiata, situato nella Toscana meridionale, è un vulcano estinto che domina il paesaggio della regione. Con la sua vetta che raggiunge i 1738 metri, è la montagna più alta della Maremma e separa la provincia di Siena da quella di Grosseto. Viene chiamata la Montagna madre perché l'antico calore alimenta le sorgenti termali, è coperto di faggi e castagni e fino dall'antichità è stata abitata da genti che sfuggivano alla malaria e ai pirati edificando piccoli borghi e diventando contadini, boscaioli e minatori. L'Amiata è la montagna madre che ha protetto e nutrito.
La visita di Santa Fiora è niziata da piazza Garibaldi, soprannominata "salotto dell'Amiata" ed è proseguita verso piazza Arcipretura dove si trova la pieve delle SS. Flora e Lucilla risalente al XII secolo, considerata come la più imponente chiesa di Santa Fiora. All'interno si trova una collezione di tondi in terracotta di Andrea della Robbia datati 1465-1490. Uscendo dalla piazza e seguendo la via sotto gli archi si raggiunge la Chiesa della Madonna delle Nevi che i Santafioresi a chiamano "la chiesa della Piscina" perché il fiume Fiora scorre visibilmente sotto il suo pavimento di vetro. Accanto, la Peschiera fu costruita dagli Sforza come un giardino rinascimentale. Da qui si può vedere l'antica sorgente del fiume, con annesso un allevamento di trote.
Abbadia S. Salvatore prende il nome dall'omonima Abbazia, risalente all'anno 762 ed è sicuramente una delle attrazioni principali di questo paese. La parte più suggestiva dell'intero complesso è la cripta con trentadue colonne i cui capitelli sono decorati da una grande varietà di figure di animali, quali arieti, bovini, cavalli, oltre che da uomini.
Nei primi anni del 1900, nel paese venne aperta la miniera di cinabro per la produzione del mercurio; ciò ha richiamato la gente e Abbadia San Salvatore venne riorganizzato dal punto di vista urbanistico. La miniera, ormai dismessa, è stata trasformata in un Museo Minerario dedicato alla geologia, alla storia dello sfruttamento del minerale, al lavoro in galleria e nell'impianto metallurgico, alla vita quotidiana dei minatori. Fuori dal Museo si può osservare uno dei convogli a scartamento ridotto che venivano utilizzati nelle gallerie.
Arcidosso è un borgo medievale che si trova nel versante grossetano del Monte Amiata in Toscana, situato a 679 metri di altitudine, e che è dominato dal Castello Aldobrandesco, uno dei più antichi e meglio conservati castelli della zona e uno dei pochi completamente accessibili al pubblico. Abbiamo visitato il borgo seguendo i vicoli, addentrandoci fra discese, sottopassi, piazzette e qualche angolo caratteristico, tra case in pietra e case restaurate di recente. Poco distante si trova la Pieve di Santa Maria ad Lamulas sorta probabilmente nel IX secolo come "cella filiale" dell'Abbazia di San Salvatore. La pieve è legata ad una leggenda secondo cui una mula si inginocchiò davanti al portale della pieve, per rendere omaggio alla statua della Madonna, lasciando miracolosamente le sue impronte sulla pietra. Le impronte delle ginocchia della mula sono ancora oggi visibili sulla pietra di fronte all'ingresso.
All'inizio degli anni '90, l'artista svizzero Daniel Spoerri acquistò una tenuta sulle pendici del Monte Amiata, a circa 60 km a sud di Siena. Nelle mappe antiche questo luogo era denominato »Paradiso«, forse per il clima mite che favorisce una vegetazione rigogliosa di numerosissime specie. Nel 1997 il Giardino di Daniel Spoerri è stato inaugurato e riconosciuto come fondazione culturale senza scopo di lucro. Attualmente ospita 113 installazioni di 55 artisti su un territorio vasto circa 16 ettari, un museo d'arte contemporanea in mezzo alla natura. È stato una vera e propria sorpresa, un luogo meraviglioso e unico dove l'arte e la cultura si fondono con la natura.

Maria Teresa Villa


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immagini di Maria Teresa Villa, Massimo Biraghi

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