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06.04.2024: In bicicletta sull'Argine degli Angeli e Comacchio
INCANTO
In bicicletta sull'Argine degli Angeli e Comacchio
I tragitti in bicicletta piacciono sempre di più. Ne abbiamo avuto un esempio il sei aprile con l'iscrizione di quarantasette persone alla nostra proposta di una giornata in bicicletta sull'Argine degli Angeli e visita finale di Comacchio. Siamo partiti da Sant'Alberto in una giornata calda e assolata, abbiamo attraversato il fiume Reno con un traghetto elettrico a fune che, sebbene compia un tragitto di pochi metri, trasporta in uno scenario completamente diverso e incredibile.
Abbiamo seguito l'argine che separa il fiume dalle Valli di Comacchio ammirando all'orizzonte svassi, anatre, cavalieri d'Italia, fenicotteri, che nuotano in un mare di nuvole, come fosse un quadro di Magritte. Sulla sinistra abbiamo intravvisto l'Oasi di Boscoforte una lingua di terra che si allunga sull'acqua salmastra per oltre sei chilometri. Abbiamo proseguito per Volta Scirocco dove il Reno si sdoppia creando una zona umida per raggiungere infine l'"Argine degli Angeli" una pista ciclopedonale lunga cinque chilometri che si sviluppa dritta verso l'infinito. Acqua a destra e a sinistra. Il fondo è sterrato e/o ghiaiato nei diversi tratti. Nell'ultimo tratto prima dell'elegante ponte in corten il percorso è abbastanza stretto per la presenza di vegetazione ai lati dell'argine. La pista è molto frequentata da persone a piedi e da ciclisti per cui occorre prestare molta attenzione. È stato necessario coprire la bocca e il naso con un fazzoletto per gli innumerevoli sciami di moscerini molto fastidiosi.
Il percorso è proseguito fino ai lidi di Spina e degli Estensi, evitando la S.S. Romea, per riprendere la via tra le acque salmastre nella zona delle saline, fino ad arrivare a Stazione Foce dove ci siamo concessi il meritato pranzo al ristorante tipico "il Bettolino di Foce" (km 28 circa).
Abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita di Comacchio, la piccola Venezia del Parco del delta del PO. Comacchio è una città incantevole con i suoi canali, con i piccoli ponti che collegano i diversi angoli della città e le case a schiera dalle tinte pastello che caratterizzano i quartieri più interni. Dal Ponte degli Sbirri si gode la vista più bella: da una parte l'Antico Ospedale degli Infermi, dall'altra l'ottocentesco Palazzo Bellini e l'inconfondibile Trepponti, con le sue imponenti scalinate, simbolo di Comacchio. Dal Porticato dei Cappuccini si accede alla Manifattura dei Marinati, un museo laboratorio che racconta la vita degli uomini di Valle e la storia della lavorazione dell'anguilla. All'interno nella Sala Fuochi sono conservati dodici camini intervallati da nicchie, accanto vi è la Calata o Fossa, dove approdavano le barche colme di anguille e pesci destinati alla marinatura e la Sala degli Aceti con i grandi tini e le botti per la salamoia.
La giornata si è conclusa con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori per la bellissima giornata trascorsa in allegria scoprendo particolari bellezze naturalistiche e testimonianze storiche del nostro Parco del Delta del Po.
Maria Teresa Villa
In bicicletta sull'Argine degli Angeli e Comacchio
I tragitti in bicicletta piacciono sempre di più. Ne abbiamo avuto un esempio il sei aprile con l'iscrizione di quarantasette persone alla nostra proposta di una giornata in bicicletta sull'Argine degli Angeli e visita finale di Comacchio. Siamo partiti da Sant'Alberto in una giornata calda e assolata, abbiamo attraversato il fiume Reno con un traghetto elettrico a fune che, sebbene compia un tragitto di pochi metri, trasporta in uno scenario completamente diverso e incredibile.
Abbiamo seguito l'argine che separa il fiume dalle Valli di Comacchio ammirando all'orizzonte svassi, anatre, cavalieri d'Italia, fenicotteri, che nuotano in un mare di nuvole, come fosse un quadro di Magritte. Sulla sinistra abbiamo intravvisto l'Oasi di Boscoforte una lingua di terra che si allunga sull'acqua salmastra per oltre sei chilometri. Abbiamo proseguito per Volta Scirocco dove il Reno si sdoppia creando una zona umida per raggiungere infine l'"Argine degli Angeli" una pista ciclopedonale lunga cinque chilometri che si sviluppa dritta verso l'infinito. Acqua a destra e a sinistra. Il fondo è sterrato e/o ghiaiato nei diversi tratti. Nell'ultimo tratto prima dell'elegante ponte in corten il percorso è abbastanza stretto per la presenza di vegetazione ai lati dell'argine. La pista è molto frequentata da persone a piedi e da ciclisti per cui occorre prestare molta attenzione. È stato necessario coprire la bocca e il naso con un fazzoletto per gli innumerevoli sciami di moscerini molto fastidiosi.
Il percorso è proseguito fino ai lidi di Spina e degli Estensi, evitando la S.S. Romea, per riprendere la via tra le acque salmastre nella zona delle saline, fino ad arrivare a Stazione Foce dove ci siamo concessi il meritato pranzo al ristorante tipico "il Bettolino di Foce" (km 28 circa).
Abbiamo dedicato il pomeriggio alla visita di Comacchio, la piccola Venezia del Parco del delta del PO. Comacchio è una città incantevole con i suoi canali, con i piccoli ponti che collegano i diversi angoli della città e le case a schiera dalle tinte pastello che caratterizzano i quartieri più interni. Dal Ponte degli Sbirri si gode la vista più bella: da una parte l'Antico Ospedale degli Infermi, dall'altra l'ottocentesco Palazzo Bellini e l'inconfondibile Trepponti, con le sue imponenti scalinate, simbolo di Comacchio. Dal Porticato dei Cappuccini si accede alla Manifattura dei Marinati, un museo laboratorio che racconta la vita degli uomini di Valle e la storia della lavorazione dell'anguilla. All'interno nella Sala Fuochi sono conservati dodici camini intervallati da nicchie, accanto vi è la Calata o Fossa, dove approdavano le barche colme di anguille e pesci destinati alla marinatura e la Sala degli Aceti con i grandi tini e le botti per la salamoia.
La giornata si è conclusa con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori per la bellissima giornata trascorsa in allegria scoprendo particolari bellezze naturalistiche e testimonianze storiche del nostro Parco del Delta del Po.
Maria Teresa Villa
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immagini di Massimo Biraghi e Maria Teresa Villa
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