Racconti e immagini
dal 24 al 27.11.2022: La romantica Vienna
Vienna: una città ricca di storia, cultura e di un grande senso del bello
Vienna: desideravo visitarla da tanto tempo, perché è una città importantissima per la storia e la cultura europea. Nata da un modesto accampamento romano, secoli dopo, diventò la capitale di una delle dinastie più importanti e potenti di tutta la storia dell'Europa, gli Asburgo, che furono a capo dell'Impero Austriaco (e poi dell'Impero Austro-Ungarico) per diversi secoli. Vienna è anche una città moderna, vivace, una delle più vivibili d'Europa. Nella capitale austriaca gli antichi palazzi dell'Impero sono curati, le pareti sembrano essere state ridipinte da poco, persino i tetti scintillano al sole. Vienna dispone di una rete di piste ciclabili e di tanti parchi e spazi verdi. Il weekend di quattro giorni, compreso il viaggio in pullman, ci ha dato la possibilità di visitare solo alcuni luoghi di interesse. Il nostro giro è iniziato dalla piazza Maria Teresa dove si affacciano i due musei gemelli di Storia dell'arte e Storia naturale, distaccati, ma comunque facenti anch'essi parte del complesso della Hofburg, residenza imperiale fino al 1918. La Hofburg è gigantesca, all'interno abbiamo visitato gli sfarzosi appartamenti reali e il Museo di Sissi. Con sorpresa abbiamo scoperto che il mito dell'imperatrice dolce e romantica ultimamente viene messo in discussione da giornalisti e storici. Lungo il Graben, via cuore della città, abbiamo ammirato i bellissimi negozi, la barocca Colonna della Peste, le eleganti luminarie. Alla fine della strada compare la meravigliosa Cattedrale di Santo Stefano, in stile gotico, simbolo della città, chiamata in maniera familiare lo Steffl, per indicare la guglia medievale del campanile, uno dei più alti del mondo. Se la Hofburg è stata la residenza imperiale invernale il castello di Schönbrunn è stato quello estivo, per diversi secoli. L'aspetto è quello di un enorme palazzo, una delle più belle costruzioni barocche in Europa con 1441 stanze di cui solo 45 aperte al pubblico. Alla sontuosità delle sale di rappresentanza, decorate il più delle volte in stile rococò, si contrappone la sobrietà degli appartamenti privati di Francesco Giuseppe. Molto interessante anche il parco con statue e fontane, un luogo di svago molto amato dai viennesi. Voglio ricordare la Cripta dei Cappuccini conosciuta anche come "Cripta imperiale", una sorta di mausoleo degli Asburgo. Contiene infatti 138 sepolture di membri della famiglia imperiale, tra cui quelle di Francesco Giuseppe, Sissi e Maria Teresa d'Austria, lo splendido Castello del Belvedere un altro maestoso esempio di architettura barocca con l'immenso giardino alla francese, la Ringstrasse una strada che ripercorre il tracciato delle mura medievali dove si affacciano i palazzi di rappresentanza, fra cui il Municipio, il Parlamento e l'Opera, uno più bello dell'altro. La Hundertwasserhaus è qualcosa che non ci si aspetta. Si tratta di un complesso di case popolari, costruite nel 1986 dall'architetto e pittore viennese Hundertwasser, destinate a rallegrare la vita di persone meno abbienti con colori vivaci, forme sinuose e irregolari, decorazioni di ceramiche colorate. Sembra un puzzle colorato, dove il suolo non è lineare, ma ondulato e dove la vegetazione ricopre le pareti e alcuni rami degli alberi escono anche dalle finestre. Abbiamo pranzato al Naschmarkt, il mercato di strada con tante bancarelle dove si mangia e si vende di tutto. Poco lontano si trova la chiesa di San Carlo Borromeo, la più bella chiesa barocca di Vienna. L'edificio è da ammirare in tutto il suo splendore con una grande cupola dalla forma ellittica e due imponenti colonne ai lati. Nello stesso quartiere si trova una struttura inaspettata, il palazzo della Secessione viennese, uno degli edifici simbolo di Gustav Klimt che spicca per il bianco delle sue pareti sovrastato dall'oro della cupola che i viennesi chiamano "il cavolo d'oro" ed è formata da circa 3000 foglie di lauro e 300 bacche, ormai diventata il simbolo della Secessione. Nell'edificio sono racchiuse alcune tra le opere più famose di Klimt ed in particolare il "Fregio di Beethoven". Un bel giro in pullman ci ha fatto ammirare la ruota panoramica del Prater, il canale del Danubio che costeggia il centro della città e il corso principale suddiviso da un'isola in due rami a pochi chilometri dal centro. Varcato il ponte sul Danubio ci siamo lasciati alle spalle la Vienna imperiale per scoprire quella contemporanea con l'alta torre Donauturm, il moderno complesso architettonico formato da alti grattacieli in vetro di cui uno con le pareti ondulate e quartieri meno recenti come quello detto di Uno-City che comprende i razionali palazzi dell'Onu. Molti non lo sanno ma Vienna è una delle quattro sedi ufficiali delle Nazioni Unite. Anche la serata al Grinzig con cena tipica, musica e cori vari fra cui la nostra Romagna mia ha allietato queste bellissime giornate spese tra mercatini e cultura. Resta ancora tanto da visitare, ma avendone la possibilità si può tornare. "Vienna, Vienna, solo tu, solo tu / Sarai sempre la città dei miei sogni", recita una nota canzone viennese.
Maria Teresa Villa
Vienna: desideravo visitarla da tanto tempo, perché è una città importantissima per la storia e la cultura europea. Nata da un modesto accampamento romano, secoli dopo, diventò la capitale di una delle dinastie più importanti e potenti di tutta la storia dell'Europa, gli Asburgo, che furono a capo dell'Impero Austriaco (e poi dell'Impero Austro-Ungarico) per diversi secoli. Vienna è anche una città moderna, vivace, una delle più vivibili d'Europa. Nella capitale austriaca gli antichi palazzi dell'Impero sono curati, le pareti sembrano essere state ridipinte da poco, persino i tetti scintillano al sole. Vienna dispone di una rete di piste ciclabili e di tanti parchi e spazi verdi. Il weekend di quattro giorni, compreso il viaggio in pullman, ci ha dato la possibilità di visitare solo alcuni luoghi di interesse. Il nostro giro è iniziato dalla piazza Maria Teresa dove si affacciano i due musei gemelli di Storia dell'arte e Storia naturale, distaccati, ma comunque facenti anch'essi parte del complesso della Hofburg, residenza imperiale fino al 1918. La Hofburg è gigantesca, all'interno abbiamo visitato gli sfarzosi appartamenti reali e il Museo di Sissi. Con sorpresa abbiamo scoperto che il mito dell'imperatrice dolce e romantica ultimamente viene messo in discussione da giornalisti e storici. Lungo il Graben, via cuore della città, abbiamo ammirato i bellissimi negozi, la barocca Colonna della Peste, le eleganti luminarie. Alla fine della strada compare la meravigliosa Cattedrale di Santo Stefano, in stile gotico, simbolo della città, chiamata in maniera familiare lo Steffl, per indicare la guglia medievale del campanile, uno dei più alti del mondo. Se la Hofburg è stata la residenza imperiale invernale il castello di Schönbrunn è stato quello estivo, per diversi secoli. L'aspetto è quello di un enorme palazzo, una delle più belle costruzioni barocche in Europa con 1441 stanze di cui solo 45 aperte al pubblico. Alla sontuosità delle sale di rappresentanza, decorate il più delle volte in stile rococò, si contrappone la sobrietà degli appartamenti privati di Francesco Giuseppe. Molto interessante anche il parco con statue e fontane, un luogo di svago molto amato dai viennesi. Voglio ricordare la Cripta dei Cappuccini conosciuta anche come "Cripta imperiale", una sorta di mausoleo degli Asburgo. Contiene infatti 138 sepolture di membri della famiglia imperiale, tra cui quelle di Francesco Giuseppe, Sissi e Maria Teresa d'Austria, lo splendido Castello del Belvedere un altro maestoso esempio di architettura barocca con l'immenso giardino alla francese, la Ringstrasse una strada che ripercorre il tracciato delle mura medievali dove si affacciano i palazzi di rappresentanza, fra cui il Municipio, il Parlamento e l'Opera, uno più bello dell'altro. La Hundertwasserhaus è qualcosa che non ci si aspetta. Si tratta di un complesso di case popolari, costruite nel 1986 dall'architetto e pittore viennese Hundertwasser, destinate a rallegrare la vita di persone meno abbienti con colori vivaci, forme sinuose e irregolari, decorazioni di ceramiche colorate. Sembra un puzzle colorato, dove il suolo non è lineare, ma ondulato e dove la vegetazione ricopre le pareti e alcuni rami degli alberi escono anche dalle finestre. Abbiamo pranzato al Naschmarkt, il mercato di strada con tante bancarelle dove si mangia e si vende di tutto. Poco lontano si trova la chiesa di San Carlo Borromeo, la più bella chiesa barocca di Vienna. L'edificio è da ammirare in tutto il suo splendore con una grande cupola dalla forma ellittica e due imponenti colonne ai lati. Nello stesso quartiere si trova una struttura inaspettata, il palazzo della Secessione viennese, uno degli edifici simbolo di Gustav Klimt che spicca per il bianco delle sue pareti sovrastato dall'oro della cupola che i viennesi chiamano "il cavolo d'oro" ed è formata da circa 3000 foglie di lauro e 300 bacche, ormai diventata il simbolo della Secessione. Nell'edificio sono racchiuse alcune tra le opere più famose di Klimt ed in particolare il "Fregio di Beethoven". Un bel giro in pullman ci ha fatto ammirare la ruota panoramica del Prater, il canale del Danubio che costeggia il centro della città e il corso principale suddiviso da un'isola in due rami a pochi chilometri dal centro. Varcato il ponte sul Danubio ci siamo lasciati alle spalle la Vienna imperiale per scoprire quella contemporanea con l'alta torre Donauturm, il moderno complesso architettonico formato da alti grattacieli in vetro di cui uno con le pareti ondulate e quartieri meno recenti come quello detto di Uno-City che comprende i razionali palazzi dell'Onu. Molti non lo sanno ma Vienna è una delle quattro sedi ufficiali delle Nazioni Unite. Anche la serata al Grinzig con cena tipica, musica e cori vari fra cui la nostra Romagna mia ha allietato queste bellissime giornate spese tra mercatini e cultura. Resta ancora tanto da visitare, ma avendone la possibilità si può tornare. "Vienna, Vienna, solo tu, solo tu / Sarai sempre la città dei miei sogni", recita una nota canzone viennese.
Maria Teresa Villa
immagini di Massimo Biraghi e Maria Teresa Villa
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