Racconti e immagini
dal 11 al 13.06.2021: Viaggio alla scoperta del Levante Ligure.
Un piccolo viaggio per (ri)scoprire un bellissimo pezzo di Liguria.
Arrivati a La Spezia il gruppo dei turisti e degli escursionisti si è separato. La Spezia si trova poco distante dal confine con la Toscana ed è sicuramente la porta d'ingresso per partire alla scoperta del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il lungomare è scenografico e di grande richiamo per i visitatori. Anche via del Priore, oltre ad essere il viale più percorso della città per via della presenza di numerosi negozi, è anche un delizioso susseguirsi di palazzi colorati perfettamente conservati. Gli escursionisti hanno proseguito poi per Portovenere per l'imbarco all'isola di Palmaria. Percorsa la Palazzata, l'insieme delle case colorate che si affacciano sul lungomare, una delle vedute più suggestive di Portovenere, hanno raggiunto la spettacolare Chiesa di San Pietro che si staglia imponente su di uno sperone di roccia e la famosa grotta di Byron.
Trekking all'isola di Palmaria.
Per chi ama la vegetazione mediterranea, le escursioni, il mare bellissimo e la tranquillità, l'isola Palmaria merita sicuramente una visita. L'isola ha una forma triangolare. Nei lati verso Portovenere sono presenti alcune case private, una trattoria e alcune spiagge, sia pubbliche che riservate ai dipendenti della Marina e dell'Aeronautica. Dall'alto dell'isola il panorama è spettacolare. Si vede tutto il golfo, da Lerici a Levanto. È emozionante vedere le enormi falesie rocciose che strapiombano nelle acque sottostanti con, alla loro estremità, la chiesa romanica di San Pietro e tutta la città di Portovenere. Il lato dell'isola rivolto verso il mare aperto è caratterizzato da alte e luminose scogliere bianche che si affacciano sull'acqua, in cui nidificano colonie di gabbiani, con numerose grotte, mentre le pareti rivolte verso il borgo di Portovenere degradano dolcemente fino al livello del mare, coperto dalla tipica vegetazione mediterranea. Sono presenti anche colonie di conigli e capre, presenti già dal periodo in cui l'isola era maggiormente abitata di adesso. Diversi bunker della seconda guerra mondiale sono sparsi in tutto il territorio dell'isola e sommersi dalla vegetazione.
Trekking da Levanto a Monterosso.
Levanto, affacciato direttamente sul mare e adagiato in una vallata ricoperta di ulivi, viti e una rigogliosa macchia mediterranea è una località fantastica per chi ama dedicarsi al trekking e alle passeggiate nella natura. Il sentiero che da Levanto a Monterosso copre una distanza di circa 7 km, è percorribile in circa due ore e mezza. Il dislivello è limitato, il sentiero inizia dolcemente passando accanto a delle case e regalando fin da subito bellissime vedute dall'alto sul paese di Levanto. Per un breve tratto il sentiero confluisce sulla strada asfaltata, dopo di che si imbocca un sentiero a gradoni sulla destra che scende verso il mare e che si inoltra nella macchia: qui viene il bello. Le case si fanno sempre più rade e il sentiero è piacevole e facile. Il mare è proprio lì sotto che fa capolino tra i pini marittimi e le ginestre. Si raggiunge il Podere Case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare con 45 ettari di terreno recentemente ristrutturato, gestito dal FAI, che è possibile visitare.
Da Case Lovara siamo arrivati dopo poco a Punta Mesco, dove ci siamo fermati per ammirare la bellezza del panorama: con una piccola deviazione di pochi minuti dal sentiero abbiamo raggiunto l'Eremo di di Sant'Antonio del Mesco, di cui restano alcuni ruderi, e straordinari punti panoramici che spaziano su tutte le Cinque Terre. Il grosso dello sforzo è stato fatto: poco dopo Punta Mesco è iniziata la discesa che raggiunge prima l'abitato di Fegina passando davanti alla casa di Eugenio Montale e poi il centro storico di Monterosso. La strada che scende al paese è in notevole pendenza e va percorsa con cautela con qualche dolore alle ginocchia per chi ne soffre. Per il notevole caldo i tempi si sono allungati più del previsto e non ci siamo sentiti di proseguire sul sentiero per Vernazza scegliendo il percorso in battello. A questo punto, raggiunto Monterosso, il trekking è finito e non è restato altro che godersi con calma il borgo e il suo mare con la spiaggia piena di bagnanti.
Vernazza è uno di quei borghi che non dimentichi più. Questo luogo da cartolina può essere idealmente suddiviso in due parti differenti, ma comunicanti: da una parte c'è l'insenatura naturale con il suo delizioso porticciolo, cavallo di battaglia di Vernazza e attrazione imperdibile, dall'altra c'è un centro storico che eguaglia, in fascino e bellezza, l'area a ridosso del mare. Non aggiungo altro, ma anche la parte turistica è stata ugualmente coinvolgente.
Maria Teresa Villa
Arrivati a La Spezia il gruppo dei turisti e degli escursionisti si è separato. La Spezia si trova poco distante dal confine con la Toscana ed è sicuramente la porta d'ingresso per partire alla scoperta del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il lungomare è scenografico e di grande richiamo per i visitatori. Anche via del Priore, oltre ad essere il viale più percorso della città per via della presenza di numerosi negozi, è anche un delizioso susseguirsi di palazzi colorati perfettamente conservati. Gli escursionisti hanno proseguito poi per Portovenere per l'imbarco all'isola di Palmaria. Percorsa la Palazzata, l'insieme delle case colorate che si affacciano sul lungomare, una delle vedute più suggestive di Portovenere, hanno raggiunto la spettacolare Chiesa di San Pietro che si staglia imponente su di uno sperone di roccia e la famosa grotta di Byron.
Trekking all'isola di Palmaria.
Per chi ama la vegetazione mediterranea, le escursioni, il mare bellissimo e la tranquillità, l'isola Palmaria merita sicuramente una visita. L'isola ha una forma triangolare. Nei lati verso Portovenere sono presenti alcune case private, una trattoria e alcune spiagge, sia pubbliche che riservate ai dipendenti della Marina e dell'Aeronautica. Dall'alto dell'isola il panorama è spettacolare. Si vede tutto il golfo, da Lerici a Levanto. È emozionante vedere le enormi falesie rocciose che strapiombano nelle acque sottostanti con, alla loro estremità, la chiesa romanica di San Pietro e tutta la città di Portovenere. Il lato dell'isola rivolto verso il mare aperto è caratterizzato da alte e luminose scogliere bianche che si affacciano sull'acqua, in cui nidificano colonie di gabbiani, con numerose grotte, mentre le pareti rivolte verso il borgo di Portovenere degradano dolcemente fino al livello del mare, coperto dalla tipica vegetazione mediterranea. Sono presenti anche colonie di conigli e capre, presenti già dal periodo in cui l'isola era maggiormente abitata di adesso. Diversi bunker della seconda guerra mondiale sono sparsi in tutto il territorio dell'isola e sommersi dalla vegetazione.
Trekking da Levanto a Monterosso.
Levanto, affacciato direttamente sul mare e adagiato in una vallata ricoperta di ulivi, viti e una rigogliosa macchia mediterranea è una località fantastica per chi ama dedicarsi al trekking e alle passeggiate nella natura. Il sentiero che da Levanto a Monterosso copre una distanza di circa 7 km, è percorribile in circa due ore e mezza. Il dislivello è limitato, il sentiero inizia dolcemente passando accanto a delle case e regalando fin da subito bellissime vedute dall'alto sul paese di Levanto. Per un breve tratto il sentiero confluisce sulla strada asfaltata, dopo di che si imbocca un sentiero a gradoni sulla destra che scende verso il mare e che si inoltra nella macchia: qui viene il bello. Le case si fanno sempre più rade e il sentiero è piacevole e facile. Il mare è proprio lì sotto che fa capolino tra i pini marittimi e le ginestre. Si raggiunge il Podere Case Lovara, un antico casale rurale a picco sul mare con 45 ettari di terreno recentemente ristrutturato, gestito dal FAI, che è possibile visitare.
Da Case Lovara siamo arrivati dopo poco a Punta Mesco, dove ci siamo fermati per ammirare la bellezza del panorama: con una piccola deviazione di pochi minuti dal sentiero abbiamo raggiunto l'Eremo di di Sant'Antonio del Mesco, di cui restano alcuni ruderi, e straordinari punti panoramici che spaziano su tutte le Cinque Terre. Il grosso dello sforzo è stato fatto: poco dopo Punta Mesco è iniziata la discesa che raggiunge prima l'abitato di Fegina passando davanti alla casa di Eugenio Montale e poi il centro storico di Monterosso. La strada che scende al paese è in notevole pendenza e va percorsa con cautela con qualche dolore alle ginocchia per chi ne soffre. Per il notevole caldo i tempi si sono allungati più del previsto e non ci siamo sentiti di proseguire sul sentiero per Vernazza scegliendo il percorso in battello. A questo punto, raggiunto Monterosso, il trekking è finito e non è restato altro che godersi con calma il borgo e il suo mare con la spiaggia piena di bagnanti.
Vernazza è uno di quei borghi che non dimentichi più. Questo luogo da cartolina può essere idealmente suddiviso in due parti differenti, ma comunicanti: da una parte c'è l'insenatura naturale con il suo delizioso porticciolo, cavallo di battaglia di Vernazza e attrazione imperdibile, dall'altra c'è un centro storico che eguaglia, in fascino e bellezza, l'area a ridosso del mare. Non aggiungo altro, ma anche la parte turistica è stata ugualmente coinvolgente.
Maria Teresa Villa
immagini di Massimo Biraghi, Michele Zappi, Maria Teresa Villa
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