Racconti e immagini
dal 05 al 09.11.2019: Petra: Mini Tour della Giordania.
Affascinante Petra e i Tesori della Giordania
Il viaggio in Giordania per me è stato il viaggio delle prime volte: prima volta in Medio Oriente, prima volta nel deserto. La Giordania, ma sopratutto Petra, erano un sogno da realizzare, ma per il timore dell'instabilità politica dei paesi confinanti sembravano destinate a diventare una meta irraggiungibile. Il viaggio è stato breve, ma la buona organizzazione ci ha consentito di visitare adeguatamente i luoghi prescelti. A nome del gruppo posso affermare che la Giordania ci è rimasta nel cuore per i paesaggi unici al mondo, la storia e la cultura millenarie. I giordani sono molto accoglienti e amichevoli verso il turista, ma anche verso i profughi provenienti dai paesi confinanti dilaniati dai conflitti come la Palestina, l'Iraq e più recentemente la Siria.
Partiti all'alba da Bologna siamo arrivati ad Amman in mattinata per cui abbiamo avuto tutto il tempo necessario per il disbrigo delle formalità del visto d'ingresso. All'ingresso dell'aeroporto ci ha accolto Nader la nostra guida che parla un ottimo italiano, molto cordiale, competente, innamorato della sua terra. Una vera scoperta è stata Jerash, la nostra prima tappa, antica città romana perfettamente conservata e definita la Pompei d'Oriente. Si tratta di un sito archeologico immenso, ben mantenuto, dove riecheggia ancora la grandiosità dell'Impero Romano. Magnifici l'arco di Adriano, il foro ovale e colonnato, il cardo maximo, il teatro sud, il tempio di Zeus e il tempio di Artemide. La cena si è svolta in un locale caratteristico di Amman frequentato da persone locali; abbiamo gustato le pietanze tradizionali, la tipica bevanda a base di limone e menta e alcuni non hanno resistito alla tentazione di fumare il narghilè.
Nella parte più antica di Amman si trova il Teatro romano utilizzato per varie manifestazioni culturali dove abbiamo avuto il piacere di parlare con delle studentesse molto incuriosite della nostra presenza e che spontaneamente ci hanno chiesto di fare una foto di gruppo. Di fronte al Teatro si sale alla Cittadella, dominata dal tempio di Ercole e dai resti del palazzo ommayyade, da cui si gode una vista eccezionale della città raccolta come un presepe attorno alla collina, con le tipiche case bianche. Il cuore commerciale della città invece è costituito da edifici ultramoderni, hotel, ed eleganti ristoranti. La Strada dei Re ci ha portato Madaba, la Città dei Mosaici. Qui sul pavimento della Chiesa greca-ortodossa di San Giorgio si trova la mappa-mosaico di Gerusalemme e della Terra Santa, risalente al VI Secolo: con i suoi due milioni di tessere di pietra raffigura colline, valli, villaggi e città fino al delta del Nilo. Una copia a grandezza naturale è esposta nella biglietteria e tutto l'itinerario ci è stato illustrato in modo dettagliato dalla nostra brava guida. Il Monte Nebo è uno dei più importanti luoghi di fede in Giordania. È un balcone naturale sulla valle del Giordano dal quale Mosè ebbe la visione della Terra Promessa, in cui non sarebbe mai entrato. È un posto splendido, in grado di lasciare senza parole pellegrini e turisti in cerca di luoghi indimenticabili. Per questo vale la pena visitarlo.
Petra, l'antica città nabatea, è una delle incredibili meraviglie architettoniche del mondo, scoperta nel 1812 dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Una città leggendaria scavata nella roccia oltre 2000 anni fa e nota ai carovanieri che attraversavano il deserto in quanto era uno snodo cruciale per le rotte commerciali della seta e delle spezie. Il primo forte impatto lo si riceve percorrendo il Siq, un corridoio incantevole per i colori e le formazioni rocciose; si snoda lungo la stretta faglia geologica naturale su cui si affacciano tombe, antichi canali scavati nella pietra per portare l'acqua a Petra e piccole nicchie che contenevano le divinità. Il Siq ha un suo fascino che merita di essere scoperto: più tempo si impiega ad attraversarlo, più si assapora il momento finale dell'arrivo quando all'ultima svolta si para improvvisamente di fronte la maestosa facciata del Tesoro il monumento più famoso di Petra di un fantastico color rosa pallido. E così gli occhi si perdono in questa immensa opera, larga 30 metri e alta 43. Sulla facciata sono scolpite figure mitologiche e divinità nabatee. Nella parte superiore, negli spazi tra le colonne, si trova un tempietto circolare, mentre le colonne inferiori, sostengono un frontone triangolare con capitelli di ordine corinzio. È impressionante ed emozionante. Petra è la fusione perfetta tra l'imponenza della natura e il genio dell'uomo. Proseguendo si incontrano un'infinità di tombe scavate nella roccia tra cui le grandiose Tombe Reali, un teatro in stile romano; si continua lungo la via colonnata, tra gli edifici tipicamente romani e una marea di persone, bancarelle, carrozzelle, cavalli e asinelli adibiti al trasporto dei turisti. La Piccola Petra, il caravanserraglio dei Nabatei, è accessibile attraverso uno strettissimo passaggio. È un sito archeologico molto interessante, ma risente del confronto con la favolosa Petra. Comunque da visitare. Emozionante l'arrivo notturno al camp del Wadi Rum dove abbiamo gustato una cena tipica cucinata in un forno interrato nella sabbia, seduti sotto una grande tenda. Abbiamo pernottato in strutture molto confortevoli e tutt'intorno solo le stelle, la luna, il buio e un grande silenzio. Il Wadi Rum, anche conosciuto come Valle della Luna, è un deserto avvincente. "Vasto, echeggiante e simile a una divinità" lo aveva definito Lawrence d'Arabia, archeologo dell'Università di Oxford, stratega della rivolta araba contro l'Impero Ottomano. Al nostro risveglio ci siamo trovati immersi in un paesaggio favoloso e senza tempo, un deserto di sabbia rossa e formazioni rocciose abitato da secoli da comunità di beduini. Un tempo era ricoperto di ulivi e vigneti e sulle pareti rocciose sono ancora impresse le incisioni rupestri testimoni di un tempo lontano e di civiltà perdute. Le sensazioni più forti e inaspettate le abbiamo provate durante il nostro giro in fuoristrada e sui dromedari, nell'incanto dello spettacolo naturale che si è presentato davanti ai nostri occhi. Colori che spaziano dal ruggine, all'arancione, fino ad arrivare al beige; distese e colline sabbiose, ripide pareti rocciose levigate dal vento, canyon suggestivi, dune e un'atmosfera surreale. Una puntata al Mar Morto e un giro notturno ad Amman hanno concluso il nostro viaggio molto apprezzato da tutti i partecipanti.
Maria Teresa Villa
Il viaggio in Giordania per me è stato il viaggio delle prime volte: prima volta in Medio Oriente, prima volta nel deserto. La Giordania, ma sopratutto Petra, erano un sogno da realizzare, ma per il timore dell'instabilità politica dei paesi confinanti sembravano destinate a diventare una meta irraggiungibile. Il viaggio è stato breve, ma la buona organizzazione ci ha consentito di visitare adeguatamente i luoghi prescelti. A nome del gruppo posso affermare che la Giordania ci è rimasta nel cuore per i paesaggi unici al mondo, la storia e la cultura millenarie. I giordani sono molto accoglienti e amichevoli verso il turista, ma anche verso i profughi provenienti dai paesi confinanti dilaniati dai conflitti come la Palestina, l'Iraq e più recentemente la Siria.
Partiti all'alba da Bologna siamo arrivati ad Amman in mattinata per cui abbiamo avuto tutto il tempo necessario per il disbrigo delle formalità del visto d'ingresso. All'ingresso dell'aeroporto ci ha accolto Nader la nostra guida che parla un ottimo italiano, molto cordiale, competente, innamorato della sua terra. Una vera scoperta è stata Jerash, la nostra prima tappa, antica città romana perfettamente conservata e definita la Pompei d'Oriente. Si tratta di un sito archeologico immenso, ben mantenuto, dove riecheggia ancora la grandiosità dell'Impero Romano. Magnifici l'arco di Adriano, il foro ovale e colonnato, il cardo maximo, il teatro sud, il tempio di Zeus e il tempio di Artemide. La cena si è svolta in un locale caratteristico di Amman frequentato da persone locali; abbiamo gustato le pietanze tradizionali, la tipica bevanda a base di limone e menta e alcuni non hanno resistito alla tentazione di fumare il narghilè.
Nella parte più antica di Amman si trova il Teatro romano utilizzato per varie manifestazioni culturali dove abbiamo avuto il piacere di parlare con delle studentesse molto incuriosite della nostra presenza e che spontaneamente ci hanno chiesto di fare una foto di gruppo. Di fronte al Teatro si sale alla Cittadella, dominata dal tempio di Ercole e dai resti del palazzo ommayyade, da cui si gode una vista eccezionale della città raccolta come un presepe attorno alla collina, con le tipiche case bianche. Il cuore commerciale della città invece è costituito da edifici ultramoderni, hotel, ed eleganti ristoranti. La Strada dei Re ci ha portato Madaba, la Città dei Mosaici. Qui sul pavimento della Chiesa greca-ortodossa di San Giorgio si trova la mappa-mosaico di Gerusalemme e della Terra Santa, risalente al VI Secolo: con i suoi due milioni di tessere di pietra raffigura colline, valli, villaggi e città fino al delta del Nilo. Una copia a grandezza naturale è esposta nella biglietteria e tutto l'itinerario ci è stato illustrato in modo dettagliato dalla nostra brava guida. Il Monte Nebo è uno dei più importanti luoghi di fede in Giordania. È un balcone naturale sulla valle del Giordano dal quale Mosè ebbe la visione della Terra Promessa, in cui non sarebbe mai entrato. È un posto splendido, in grado di lasciare senza parole pellegrini e turisti in cerca di luoghi indimenticabili. Per questo vale la pena visitarlo.
Petra, l'antica città nabatea, è una delle incredibili meraviglie architettoniche del mondo, scoperta nel 1812 dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Una città leggendaria scavata nella roccia oltre 2000 anni fa e nota ai carovanieri che attraversavano il deserto in quanto era uno snodo cruciale per le rotte commerciali della seta e delle spezie. Il primo forte impatto lo si riceve percorrendo il Siq, un corridoio incantevole per i colori e le formazioni rocciose; si snoda lungo la stretta faglia geologica naturale su cui si affacciano tombe, antichi canali scavati nella pietra per portare l'acqua a Petra e piccole nicchie che contenevano le divinità. Il Siq ha un suo fascino che merita di essere scoperto: più tempo si impiega ad attraversarlo, più si assapora il momento finale dell'arrivo quando all'ultima svolta si para improvvisamente di fronte la maestosa facciata del Tesoro il monumento più famoso di Petra di un fantastico color rosa pallido. E così gli occhi si perdono in questa immensa opera, larga 30 metri e alta 43. Sulla facciata sono scolpite figure mitologiche e divinità nabatee. Nella parte superiore, negli spazi tra le colonne, si trova un tempietto circolare, mentre le colonne inferiori, sostengono un frontone triangolare con capitelli di ordine corinzio. È impressionante ed emozionante. Petra è la fusione perfetta tra l'imponenza della natura e il genio dell'uomo. Proseguendo si incontrano un'infinità di tombe scavate nella roccia tra cui le grandiose Tombe Reali, un teatro in stile romano; si continua lungo la via colonnata, tra gli edifici tipicamente romani e una marea di persone, bancarelle, carrozzelle, cavalli e asinelli adibiti al trasporto dei turisti. La Piccola Petra, il caravanserraglio dei Nabatei, è accessibile attraverso uno strettissimo passaggio. È un sito archeologico molto interessante, ma risente del confronto con la favolosa Petra. Comunque da visitare. Emozionante l'arrivo notturno al camp del Wadi Rum dove abbiamo gustato una cena tipica cucinata in un forno interrato nella sabbia, seduti sotto una grande tenda. Abbiamo pernottato in strutture molto confortevoli e tutt'intorno solo le stelle, la luna, il buio e un grande silenzio. Il Wadi Rum, anche conosciuto come Valle della Luna, è un deserto avvincente. "Vasto, echeggiante e simile a una divinità" lo aveva definito Lawrence d'Arabia, archeologo dell'Università di Oxford, stratega della rivolta araba contro l'Impero Ottomano. Al nostro risveglio ci siamo trovati immersi in un paesaggio favoloso e senza tempo, un deserto di sabbia rossa e formazioni rocciose abitato da secoli da comunità di beduini. Un tempo era ricoperto di ulivi e vigneti e sulle pareti rocciose sono ancora impresse le incisioni rupestri testimoni di un tempo lontano e di civiltà perdute. Le sensazioni più forti e inaspettate le abbiamo provate durante il nostro giro in fuoristrada e sui dromedari, nell'incanto dello spettacolo naturale che si è presentato davanti ai nostri occhi. Colori che spaziano dal ruggine, all'arancione, fino ad arrivare al beige; distese e colline sabbiose, ripide pareti rocciose levigate dal vento, canyon suggestivi, dune e un'atmosfera surreale. Una puntata al Mar Morto e un giro notturno ad Amman hanno concluso il nostro viaggio molto apprezzato da tutti i partecipanti.
Maria Teresa Villa
immagini di Massimo Biraghi, Maria Teresa Villa e Michele Zappi
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