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dal 02 al 05.05.2019: Lago di Costanza e isola di Mainau

IL LAGO DI COSTANZA, TRA SVIZZERA AUSTRIA E GERMANIA: un'idea per una breve vacanza

Il lago di Costanza è il lago più grande dell'Europa centrale (per farcene un'idea è una volta e mezzo il nostro lago di Garda). ll perché di questa scelta è presto detto: i luoghi sono incantevoli, alle notevoli bellezze naturali si aggiungono stili architettonici unici (case a graticcio, pareti affrescate, tetti a punta) ed una grande cura dei particolari: dovunque decorazioni su porte e finestre, fiori colorati ed oggetti decorativi ad abbellire case e giardini. La nostra prima meta è stata Vaduz, la capitale del Liechtenstein. La breve sosta del lungo viaggio che ci portava a Bregenz, la località austriaca scelta per il nostro soggiorno, ha dato la possibilità di ammirare all'esterno i monumenti più importanti fra cui il castello, il palazzo del governo e la bella cattedrale. Il tempo instabile non ci ha consentito di apprezzare compiutamente la bellezza di Bregenz famosa per i concerti sul lago. I nostri quattro passi serali ci hanno condotto nella parte alta dove si trovano i monumenti più antichi, ben recuperati, e lungo la sensazionale seepromenade, che costeggia il lago, per scoprire il famoso teatro a cielo aperto con un suggestivo palcoscenico sull'acqua. Sarà il Rigoletto di Verdi a inaugurare la settantaquattresima edizione del Festival di Bregenz il prossimo 17 luglio 2019. Costanza, l'isola di Mainau, la basilica di Birnau, un gioiello del barocco, Meesburg e Lindau "La fine felice della Germania" (dopo Lindau c'è il confine con l'Austria) si trovano invece nella parte tedesca del lago.
Il fatto di trovarsi proprio sul confine con la Svizzera è stata una grande fortuna per Costanza, perché proprio per questo motivo non è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale. Così sono rimasti intatti molti edifici storici che rendono la passeggiata attraverso il centro storico molto piacevole. Dal 1414 al 1418, la città fu scelta come luogo del XVI Concilio. La statua di Imperia, all'entrata del porto, regge con le sue mani il re e il Papa a ricordo dell'evento.
L'isola di Mainau, di proprietà svedese, si può paragonare a un immenso parco botanico. Una bella camminata ci ha fatto scoprire composizioni floreali molto fantasiose, giochi d'acqua, un padiglione dedicato alle farfalle, alcune sono così variopinte da mimetizzarsi con i meravigliosi fiori tropicali presenti nella serra. Un'altra enorme serra ospita numerose specie di orchidee, una più bella e stupefacente dell'altra e poi ancora fiori, aranci, palme e sequoie millenarie.
Il centro storico di Lindau si trova su un'isola, raggiungibile attraverso i ponti. La zona pedonale è veramente piacevole con uno splendido susseguirsi di case a graticcio e palazzi antichi, in particolare il vecchio municipio, costruito in epoca gotica (1422) e rimaneggiato un secolo più tardi in stile rinascimentale. Si raggiunge poi il porto con il vecchio faro in uso fra il 1180 e il 1300 e la statua in marmo del Leone bavarese, alta 6 metri, per simboleggiare la potenza della Baviera. Meerburg è anche una tappa importante della Strada delle case a graticcio che attraversa, per più di 2.800 km tutta la Germania, dal nord al sud,collegando quasi 100 città tedesche. Il suo centro storico si è conservato meravigliosamente intatto e ricorda il mondo dipinto e le incantate atmosfere della scuola di pittura dell'Alto Reno. Le sorprese medievali non sono ancora finite, basta attraversare un ponte in legno sull'antico fossato per ritrovarsi nel Castello Antico, con le mura ingrigite dai secoli e i camminamenti di ronda. San Gallo in Svizzera, ultima tappa del nostro viaggio, ci ha accolto con una bella nevicata che non ci ha impedito di apprezzare la visita guidata della città caratterizzata dagli "Erker", finestre a sporto riccamente scolpite, fino alla piazza del complesso abbaziale con la sua magnifica cattedrale a cui abbiamo dato un'occhiata veloce in quanto vi si celebravano le Prime Comunioni. La nostra valente guida ci ha portato all'esplorazione della Biblioteca adiacente all'Abbazia, un emozionante viaggio a ritroso nel tempo. Oltre al numero sterminato di volumi quel che colpisce è il soffitto, affrescato con scene che rappresentano i primi quattro concili ecclesiastici. Durante la visita abbiamo indossato delle grandi pantofole sopra le scarpe per salvaguardare il pavimento di legno intarsiato. Il complesso abbaziale ed in particolare la biblioteca sono state fonte d'ispirazione per il romanzo di Umberto Eco "Il nome della rosa".

Maria Teresa Villa


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immagini di Massimo Biraghi

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