Racconti e immagini
dal 01 al 02.12.2018: CENA degli AUGURI 2018 a FAENZA e visita della città
CENA degli AUGURI 2018 a FAENZA e visita della città
La Cena degli Auguri (al ristorante del circolo del tennis di Faenza in via Medaglie d'oro) ha visto la partecipazione di oltre 40 convenuti.
Avendo chiesto l'autorizzazione al Comune, 6 camper si erano posizionati nel vicino piazzale Pancrazi, dove hanno trascorso la nottata e il giorno successivo, pronti per seguire le iniziative della domenica. Gli altri hanno raggiunto l'incontro degli Auguri con altri mezzi.
La domenica ci siamo ritrovati alle 9.30 nello scalone davanti al Duomo faentino, ottima location per la foto di gruppo. Formato il bel gruppo di 31, qui ci ha raggiunto la guida Alessandro Bassi, che ci ha dato indicazioni storiche sullo stretto legame di Faenza con la Firenze dei Medici, testimoniato già nello stile del Duomo stesso, dovuto al famoso architetto Giuliano da Maiano, inviato da Firenze. Quest'edificio, tra i più importanti del Rinascimento in Romagna, ha la facciata incompiuta, analogamente al bolognese San Petronio, ed ha un interno solenne con pregevoli opere. Rapidamente (di lì a poco iniziava la funzione) abbiamo visto la cappella di San Savino, quella del Crocefisso e la scultura barocca realizzata con marmi di diversi colori, che in modo insolito rappresenta la morte e che dai faentini viene chiamata con l'appellativo amichevole e dialettale di "Iacmena".
Passando dalla Torre dell'Orologio e aggirando le bancarelle del mercato siamo entrati nel settecentesco Teatro Masini: è stata una gran sorpresa, anche per chi già lo conosceva, perché stavolta la guida ha fatto una minuziosa presentazione, accompagnandoci anche nelle zone più riservate, quali il palcoscenico, la zona superiore vicina al soffitto dove sono gli apparati per movimentare le scenografie, che ancor oggi sono come l'architetto Giuseppe Pistocchi li volle, e poi i sobrii camerini degli attori.
Ci siamo spostati in un'altra parte del Teatro, nel Ridotto, che ha consentito alla guida di parlarci dell'Accademia dei Remoti, dei Cento Pacifici (potente magistratura che si occupava della «pacificazione delle varie fazioni cittadine» e quindi dell'ordine pubblico), di presentarci le pareti dipinte trompe-l'oeil ed il soffitto, con gli affreschi del pittore "illuminista" Felice Giani, oltre al fregio liberty di Achille Calzi, un mix floreale di garofani rossi, dalie, crisantemi gialli e frutti di papavero.
Del vicino Palazzo comunale abbiamo visitato la Sala delle bandiere e le altre Sale di rappresentanza. Salire sulla lunga terrazza ci ha dato la possibilità di ammirare la scenografica piazza del Popolo e la facciata del palazzo del Podestà, sull'altro lato lungo della piazza.
Nel pomeriggio siamo stati nella casa-museo Bendandi, sede dell'Osservatorio geofisico comunale. Ci aspettava Paola Lagorio, presidente dell'Associazione "La Bendaniana", che dall'alto della sua esperienza di fisica e dinamica dei terremoti, ci ha parlato di Raffaele Bendandi (l'autodidatta fortemente convinto che nulla, davvero nulla, avvenga a caso nell'universo), delle dinamiche della terra e dell'universo che comportano i terremoti e tanti altri fenomeni nella galassia.
Siamo tornati in piazza del Duomo che già erano accese le luminarie natalizie nella piazza del Popolo e nei corsi, per scendere da una minuscola botola e vedere i sotterranei della fontana monumentale con l'impianto idrico seicentesco, seguiti dall'Associazione "Amici della Fontana".
Ci siamo salutati, scambiato altri AUGURI, e ci siamo dati appuntamento per i prossimi incontri.
Rosanna Gardella
La Cena degli Auguri (al ristorante del circolo del tennis di Faenza in via Medaglie d'oro) ha visto la partecipazione di oltre 40 convenuti.
Avendo chiesto l'autorizzazione al Comune, 6 camper si erano posizionati nel vicino piazzale Pancrazi, dove hanno trascorso la nottata e il giorno successivo, pronti per seguire le iniziative della domenica. Gli altri hanno raggiunto l'incontro degli Auguri con altri mezzi.
La domenica ci siamo ritrovati alle 9.30 nello scalone davanti al Duomo faentino, ottima location per la foto di gruppo. Formato il bel gruppo di 31, qui ci ha raggiunto la guida Alessandro Bassi, che ci ha dato indicazioni storiche sullo stretto legame di Faenza con la Firenze dei Medici, testimoniato già nello stile del Duomo stesso, dovuto al famoso architetto Giuliano da Maiano, inviato da Firenze. Quest'edificio, tra i più importanti del Rinascimento in Romagna, ha la facciata incompiuta, analogamente al bolognese San Petronio, ed ha un interno solenne con pregevoli opere. Rapidamente (di lì a poco iniziava la funzione) abbiamo visto la cappella di San Savino, quella del Crocefisso e la scultura barocca realizzata con marmi di diversi colori, che in modo insolito rappresenta la morte e che dai faentini viene chiamata con l'appellativo amichevole e dialettale di "Iacmena".
Passando dalla Torre dell'Orologio e aggirando le bancarelle del mercato siamo entrati nel settecentesco Teatro Masini: è stata una gran sorpresa, anche per chi già lo conosceva, perché stavolta la guida ha fatto una minuziosa presentazione, accompagnandoci anche nelle zone più riservate, quali il palcoscenico, la zona superiore vicina al soffitto dove sono gli apparati per movimentare le scenografie, che ancor oggi sono come l'architetto Giuseppe Pistocchi li volle, e poi i sobrii camerini degli attori.
Ci siamo spostati in un'altra parte del Teatro, nel Ridotto, che ha consentito alla guida di parlarci dell'Accademia dei Remoti, dei Cento Pacifici (potente magistratura che si occupava della «pacificazione delle varie fazioni cittadine» e quindi dell'ordine pubblico), di presentarci le pareti dipinte trompe-l'oeil ed il soffitto, con gli affreschi del pittore "illuminista" Felice Giani, oltre al fregio liberty di Achille Calzi, un mix floreale di garofani rossi, dalie, crisantemi gialli e frutti di papavero.
Del vicino Palazzo comunale abbiamo visitato la Sala delle bandiere e le altre Sale di rappresentanza. Salire sulla lunga terrazza ci ha dato la possibilità di ammirare la scenografica piazza del Popolo e la facciata del palazzo del Podestà, sull'altro lato lungo della piazza.
Nel pomeriggio siamo stati nella casa-museo Bendandi, sede dell'Osservatorio geofisico comunale. Ci aspettava Paola Lagorio, presidente dell'Associazione "La Bendaniana", che dall'alto della sua esperienza di fisica e dinamica dei terremoti, ci ha parlato di Raffaele Bendandi (l'autodidatta fortemente convinto che nulla, davvero nulla, avvenga a caso nell'universo), delle dinamiche della terra e dell'universo che comportano i terremoti e tanti altri fenomeni nella galassia.
Siamo tornati in piazza del Duomo che già erano accese le luminarie natalizie nella piazza del Popolo e nei corsi, per scendere da una minuscola botola e vedere i sotterranei della fontana monumentale con l'impianto idrico seicentesco, seguiti dall'Associazione "Amici della Fontana".
Ci siamo salutati, scambiato altri AUGURI, e ci siamo dati appuntamento per i prossimi incontri.
Rosanna Gardella















































immagini di Rosanna Gardella
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