Racconti e immagini
10.06.2018: Escursione zona valle del Santerno
Percorso: Percorso escursionistico nei dintorni del borgo abbandonato di Brento Sanico
Durata: ore 5:30 circa, più soste
Dislivello: m 550 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:15 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Anna Boschi, Cristian Buranti
Percorso: Percorso escursionistico nei dintorni del borgo abbandonato di Brento Sanico
Durata: ore 5:30 circa, più soste
Dislivello: m 550 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:15 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Anna Boschi, Cristian Buranti
immagini di Cristian Buranti
VALLE DEL SANTERNO: UNA GIORNATA A BRENTO SANICO, PICCOLO BORGO DA SALVARE
Brento Sanico, che da vari decenni è stato abbandonato, ora veramente non ce la fa più. Case con tetti che crollano, pareti che si aprono, i rovi pietosamente ricoprono tutto quello che era stato costruito con amore fatica e maestria, usando i materiali locali, arenaria per gli edifici e legno per costruire i pochi mobili. Eppure qui, dove ormai c'è solo silenzio, è ancora palpabile nell'aria la dignità di un paesino dove la gente ha vissuto sì di duro lavoro, ma anche di serenità e condivisione. Chi si sofferma un attimo a pensare vede tutto questo a Brento Sanico, ma è un sogno che dura poco, la realtà è solo tristezza. Quando si entra poi nella "grande" chiesa, grande naturalmente per un paese così piccolo, e si alzano gli occhi per osservare la cupola è impossibile non stupirsi nel notare quel bellissimo affresco di colore azzurro che ancora è lì, intatto. Allora domando: perché non si cerca di recuperare questo piccolo e unico gioiello, patrimonio culturale irripetibile che può dare tanto a tutti? La domanda, come sempre, rimarrà senza risposta!
Da più di un anno, insieme ad alcuni amici, ho iniziato a liberare dai rovi e vitalbe il Borgo, abbiamo fatto molto ma c'è ancora tanto da fare. Il nostro sogno è quello di ridare al Borgo il suo aspetto di un tempo, fermare il degrado della chiesa e, possibilmente, recuperare una casa come piccolo rifugio per viandanti, escursionisti ed anche solo per chi voglia passare una giornata in serenità e silenzio.
Per raggiungere il Borgo si percorre la SP 610 "Montanara Imolese" che risale la Valle del Santerno. Giunti a S. Pellegrino, indipendentemente da quale parte ci si arrivi, si parcheggia l'auto davanti al cimitero che si trova all'altezza di un tornante dove di fronte è posta la chiesa dedicata ai SS. Domenico e Giustino.
A piedi si imbocca la vecchia mulattiera che parte dalla canonica della chiesa dove il segnavia verticale C.A.I. n. 063 indica Brento Sanico. Si risale la valletta del Rio Brentana, affluente di sinistra del Santerno, e dopo un'ora di cammino si arriva a Brento.
Nel lontano 1843 a Brento Sanico, attraverso documenti consultabili presso gli Archivi comunali di Firenzuola, sappiamo che vivevano circa ottanta persone. Luogo importante, poiché situato su una delle strade che collegava la Romagna alla Toscana.
L'ultima famiglia pare sia "scesa" nel 1963. Ora tutte le case sono "dirute"!
La Chiesa dedicata a S. Biagio, menzionata fin dal 900 e sormontata da un bel campanile a vela con doppia bifora, è ancora in buono stato ed i colori degli affreschi databili XV-XVI secolo sono ancora vivissimi. Molto bella anche la bicromia, tra le pietre scure e quelle chiare che caratterizza gli archi interni e che richiamano i colori delle chiese di Siena.
L'escursione che organizzeremo sarà un percorso ad anello con la possibilità di fare una lunga sosta a Brento così avremo la possibilità di accendere il fuoco e se qualcuno è interessato può portarsi salsiccia o carne da cuocere.
Anna Boschi
Brento Sanico, che da vari decenni è stato abbandonato, ora veramente non ce la fa più. Case con tetti che crollano, pareti che si aprono, i rovi pietosamente ricoprono tutto quello che era stato costruito con amore fatica e maestria, usando i materiali locali, arenaria per gli edifici e legno per costruire i pochi mobili. Eppure qui, dove ormai c'è solo silenzio, è ancora palpabile nell'aria la dignità di un paesino dove la gente ha vissuto sì di duro lavoro, ma anche di serenità e condivisione. Chi si sofferma un attimo a pensare vede tutto questo a Brento Sanico, ma è un sogno che dura poco, la realtà è solo tristezza. Quando si entra poi nella "grande" chiesa, grande naturalmente per un paese così piccolo, e si alzano gli occhi per osservare la cupola è impossibile non stupirsi nel notare quel bellissimo affresco di colore azzurro che ancora è lì, intatto. Allora domando: perché non si cerca di recuperare questo piccolo e unico gioiello, patrimonio culturale irripetibile che può dare tanto a tutti? La domanda, come sempre, rimarrà senza risposta!
Da più di un anno, insieme ad alcuni amici, ho iniziato a liberare dai rovi e vitalbe il Borgo, abbiamo fatto molto ma c'è ancora tanto da fare. Il nostro sogno è quello di ridare al Borgo il suo aspetto di un tempo, fermare il degrado della chiesa e, possibilmente, recuperare una casa come piccolo rifugio per viandanti, escursionisti ed anche solo per chi voglia passare una giornata in serenità e silenzio.
Per raggiungere il Borgo si percorre la SP 610 "Montanara Imolese" che risale la Valle del Santerno. Giunti a S. Pellegrino, indipendentemente da quale parte ci si arrivi, si parcheggia l'auto davanti al cimitero che si trova all'altezza di un tornante dove di fronte è posta la chiesa dedicata ai SS. Domenico e Giustino.
A piedi si imbocca la vecchia mulattiera che parte dalla canonica della chiesa dove il segnavia verticale C.A.I. n. 063 indica Brento Sanico. Si risale la valletta del Rio Brentana, affluente di sinistra del Santerno, e dopo un'ora di cammino si arriva a Brento.
Nel lontano 1843 a Brento Sanico, attraverso documenti consultabili presso gli Archivi comunali di Firenzuola, sappiamo che vivevano circa ottanta persone. Luogo importante, poiché situato su una delle strade che collegava la Romagna alla Toscana.
L'ultima famiglia pare sia "scesa" nel 1963. Ora tutte le case sono "dirute"!
La Chiesa dedicata a S. Biagio, menzionata fin dal 900 e sormontata da un bel campanile a vela con doppia bifora, è ancora in buono stato ed i colori degli affreschi databili XV-XVI secolo sono ancora vivissimi. Molto bella anche la bicromia, tra le pietre scure e quelle chiare che caratterizza gli archi interni e che richiamano i colori delle chiese di Siena.
L'escursione che organizzeremo sarà un percorso ad anello con la possibilità di fare una lunga sosta a Brento così avremo la possibilità di accendere il fuoco e se qualcuno è interessato può portarsi salsiccia o carne da cuocere.
Anna Boschi
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