Racconti e immagini

24.09.2017: Escursione nella valle delle Fogare
Percorso: Villa Fantino, Punta di Zanella, Pian delle Fagge, Baita Prati Piani, Crespino
Durata: ore 5:00 circa, più soste
Dislivello: m 500 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8.15 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Luigi Donati, Elisa Cavina

LA SECONDA GUERRA MONDIALE NELLE VALLE DELLE FOGARE
Alla ricerca dell'aereo precipitato il 25 aprile 1944.

Finalmente ce l'abbiamo fatta! Dopo avere rimandato l'escursione dal 25 aprile al 24 settembre, eccoci qua alla ricerca del luogo in cui cadde un bombardiere americano B24H.
Partiamo da Villa Fantino e imbocchiamo il nuovo sentiero 551 CAI Faenza che ci conduce in ripida salita a Punta Zanella, salita che affrontiamo con calma perché è impegnativa e dura più di un'ora, fermandoci qua e là ad ammirare le belle panoramiche sulla Valle delle Fogare e su Lozzole a nord, e sul Fosso di Spedina e la cima dell'Archetta a sud.
Arrivati alla bocchetta, poco dopo il capanno da caccia, scendiamo per poche decine di metri sulla destra in direzione Pian delle Fagge per raggiungere poi il luogo della caduta.
In quest'area la settimana prima avevo "disegnato" con fettuccia e picchetti la sagoma dell'aereo, per dare un'idea delle sue notevoli dimensioni: m 20,45 di lunghezza e apertura alare di m 33,50.
Sul luogo, che ai tempi della caduta era un campo coltivato e che ora è ricoperto di alberi e vegetazione, resta solo parte del cratere formato dall'impatto.
Da qui proseguiamo verso la baita Prati Piani per la sosta pranzo e una bella foto di gruppo, quindi scendendo verso Bibbiana sostiamo brevemente in un punto molto panoramico dal quale è visibile l'area dove avvenne l'attacco da parte dei caccia tedeschi che portò all'abbattimento del bombardiere americano. Con un po' di fantasia riusciamo a ricostruire la battaglia sui cieli di Crespino, così come mi è stata raccontata da un abitante di Crespino, testimone oculare del fatto.
Giunti al circolo di Crespino, abbiamo avuto modo di osservare una porta costruita usando pezzi in alluminio provenienti dalla carlinga dell'aereo e vedere due pezzi di protezione dei serbatoi del carburante, recentemente ritrovati nel castagneto poco sotto il capanno di caccia.
Un grazie speciale a: Matteo e alla madre Irene di Crespino per averci messo a disposizione la porta e la sala del circolo; a Riccardo Casprini da Siena, per il suo contributo nella ricerca storica e per aver soddisfatto ogni nostra curiosità sull'argomento durante l'escursione.
Arrivederci al prossimo trekking alla riscoperta della storia del nostro Appennino!

Luigi Donati


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