Racconti e immagini

dal 28.04 al 01.05.2017: Ponte del 1° Maggio nel Ternano

Camperisti in UMBRIA – ponte del 1° maggio 2017
Scarzuola – San Venanzo – Ficulle – Città della Pieve


28 APR – Ci ritroviamo verso sera a Montegiove, fraz. di Montegabbione, nei pressi della Scarzuola, la nostra prima meta nel ternano.
29 APR – Alle 9 il proprietario del sito ci accompagna sul retro del convento fondato nel XIII secolo da San Francesco, a visitare la "Città Ideale", complesso realizzato dall'arch. Tomaso Buzzi nella metà del secolo scorso. Si tratta di una (a mio parere) accozzaglia di mostri e fabbricati strani pieni di simbolismi surrealisti, magici, geometrici, evocativi e, sempre a mio parere, forse anche massonici. Comunque è qualcosa di diverso e interessante. Finita la visita torniamo ai camper e ci spostiamo a San Venanzo; nel primo pomeriggio ci raggiunge il sindaco del paese a salutarci e ringraziarci della nostra presenza.
Ci scappa anche la foto di gruppo; io gli dico che per un buon augurio di benvenuto non avrebbe guastato se avesse portato un po' di vino locale e lui promette che sarà dei nostri in serata e verrà con una bottiglia. Staremo a vedere. Visitiamo quindi il museo vulcanologico accompagnati dal prof. Lucio Fringuelli, un tipo davvero positivo che rende la visita estremamente interessante e coinvolgente.
Il professore ci parla dell'origine dell'area vulcanica di San Venanzo e ci introduce nell'affascinante mondo dei vulcani e della geologia in generale. Il vicino parco è visitabile per mezzo di un percorso naturalistico didattico all'interno della colata lavica più importante avvenuta da queste parti, colata che a metà del secolo scorso è stata in gran parte rimossa per lo sfruttamento. Comunque con le illustrazioni del professore anche questo percorso all'interno del parco risulta essere piacevole ed interessante. Abbiamo anche la possibilità di raccogliere alcuni frammenti del materiale che componeva la colata lavica che, data la sua particolare ed unica composizione chimica, è stato chiamato Venanzite.
A sera per cena ci spostiamo presso il Bivio del Moro dove ci raggiunge, come promesso, il sindaco che ci offre una bottiglia per il brindisi di auguri; davvero piacevole sentirsi accettati in questa maniera.
30 APR – Arriviamo a Ficulle e ci accoglie un vero e proprio comitato di ricevimento: l'assessore al turismo, alcuni componenti del FAI locale, alcuni volontari della Pro Loco ed un paio di ragazzi del locale liceo che sono qui a fare esperienza come accompagnatori. I ragazzi ci fanno da guida all'interno della Chiesa di Santa Maria Nuova, del XVII secolo in stile tardo rinascimentale, mentre le signore della Pro Loco ci accompagnano per il vecchio borgo fino a salire sulla torre della porta del Sole; da qui si domina l'intero borgo e la stupenda vallata fino alle pendici del monte Amiata. Visitiamo anche il laboratorio dell'ultimo artigiano di terrecotte rimasto e assistiamo alla realizzazione di alcuni manufatti. Accanto al laboratorio, in un orto, ci viene offerto una specie di rinfresco con pasticcini, tartine, porchetta e torte locali: davvero ospitali i Ficullesi. Di fronte visitiamo l'antica Pieve di Santa Maria Vecchia, col suo portale gotico ed alcuni affreschi della seconda metà del quattrocento di pregevole fattura. Questa sera è prevista la partecipazione al Cantamaggio, un rito di antiche origini pagane (ed anche un po' goderecce) che inneggia all'arrivo della primavera. In 6 punti diversi sono imbandite delle tavolate con vino e cose da mangiare, il tutto accompagnati da alcuni musici (non proprio degli artisti); al termine della loro rappresentazione si può accedere al banco e del tutto gratuitamente rimpinzarsi. L'esibizione parte di fronte alla pesa e sul banco sono presenti un sacco di dolcetti, torte e crostate. C'è la possibilità di comprare a 3 euro un boccale in coccio legato con uno spago, per cui lo si appende al collo e ad ogni banco ci si presenta “armati” senza dovere utilizzare bicchieri di plastica. Viene anche distribuito a tutti un volantino che riporta il testo abbastanza lungo della filastrocca che, dopo un po', tutti cantiamo a squarciagola. Il testo inneggia alla gioia per l'arrivo dell'estate, canta la fecondità della terra e degli animali, esorcizza il male, scaccia la tristezza e trasmette un messaggio di vitalità e di speranza. Coinvolgente. Nel secondo banco in una bellissima piazzetta del borgo sono invece presenti torte salate, salumi e stuzzichini vari, ma è nella terza tappa che si concentra il maggior numero di festaioli. Qui infatti viene proposta la porchetta, sublime. Naturalmente in ogni tappa scoliamo un bicchiere di vino, è inevitabile che l'allegria non manchi. Dopo la terza tappa però rientriamo, domattina partiamo presto ed è bene non esagerare.
01 MAG – Arriviamo a Città della Pieve e con Cristiana, la nostra guida, visitiamo la Cattedrale, con le sue preziose tavole del Perugino (Pietro Vannucci, nato qui nell'allora Castel della Pieve e perugino di adozione) e di seguito l'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, con l'opera più importante che il Perugino ha lasciato alla sua città natale, l'Adorazione dei Magi. Molto curioso anche il vicolo Baciadonne, ritenuta una delle vie più strette d'Italia. Nel primo pomeriggio prendiamo la strada di casa e rientriamo. Si è trattato di un viaggio nell'Umbria meno conosciuta, ma decisamente piacevole.

Vanni Picchi


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