Racconti e immagini
dal 29.12.2016 al 02.01.2017: Capodanno nella penisola sorrentina.
CAPODANNO UOEI 2017 NELLA PENISOLA SORRENTINA: TRADIZIONI, BELLEZZA, STORIA, ALLEGRIA E...
La sala si affaccia sul golfo di Napoli. Laggiù il Vesuvio. Fuochi d'artificio sovrastano il cielo.
Pulcinella coinvolge gli ospiti, ci fa ridere. La maschera napoletana coglie l'umanità e concilia da sempre tragedia e commedia come da antica tradizione partenopea.
Musica anni 60 e trascinanti cante napoletane ci invitano, tra una portata e l'altra, alle prime danze che diventeranno poi più vivaci dopo la mezzanotte.
È una bella serata di Capodanno, ricca di emozioni, di buon gusto e vivacità. La velata melanconia di Pulcinella ci ha lasciato.
Siamo a Sorrento regina della omonima penisola sorrentina che divide il golfo di Napoli dal golfo di Salerno.
A picco sul mare è circondata da un meraviglioso paesaggio dove si alternano mare e montagna, terrazze di agrumi, incantevoli spiaggette e angoli di natura (una volta) incontaminata.
Dai Greci ai Romani, dai Bizantini ai Normanni e via via fino ai Borboni e ai giorni nostri, Sorrento è stata la sirena ammaliatrice di tante genti che l'hanno amata, sfruttata, conquistata lasciando anche tante tracce e vestigia a testimonianza nel tempo.
Le torri di avvistamento rievocano gli attacchi dei Saraceni; i rumorosi vicoletti e gli odorosi negozi di ogni genere, ricordano le medine arabe; i palazzi, le pavimentazioni stradali hanno un "sapore" di vite passate, di popoli diversi che l'hanno abitata; le scalinate che dal mare raggiungono il centro rievocano le tante persone che, col lavoro hanno fatto ancora più bella questa terra. Qui nacque Torquato Tasso, qui soggiornarono, tra gli altri, Caruso e Ibsen, Goethe e Dickens che da queste bellezze naturali, da questa storia travagliata e variegata, hanno trovato ispirazione.
Ed ecco il nostro Pulcinella che appare e scompare tra un vicolo e l'altro, che si compiace di tanta bellezza e ironizza sulla prevaricazione umana.
Una visita a Vietri sul mare per ammirare l'elegante cupola maiolicata della chiesa di San Giovanni Battista. Le ceramiche che fanno ampia mostra di se nelle botteghe artigiane lungo le stradine sono la principale risorsa e caratteristica del paese: colorate, allegre e festosa quasi che la mano dell'artista/artigiano trasmetta nel manufatto il sole, la bellezza, la malia del luogo.
Affascinanti scorci panoramici si godono dall'alto di Sant'Agata sui due Golfi. Si giunge "pedibus calcantibus" al "Deserto", già eremo dei carmelitani e si ammirano i due golfi, il Vesuvio, la penisola sorrentina e l'isola di Capri. Gli occhi fotografano tanta bellezza e la consegnano al nostro ricordo.
Pulcinella, Pulcinella! Dai, vieni con me, andiamo a Salerno e godiamo delle belle illuminazioni artistiche allestite in piazze, parchi e palazzi. Sono favolose, sognanti per i piccoli e per i grandi. Non costa nulla sognare e questa serata ne è stata una succulenta occasione.
Il Castello di Arechi sovrasta Salerno quale impianto difensivo risalente a maestranze bizantine con successivi rafforzamenti longobardi. La potenza strategica/difensiva dell'uomo sulla soavità di questo mare e di questi colori!!!
Ma l'uomo sa anche grandemente coniugare meraviglie architettoniche con luoghi struggenti di bellezza. Villa Rufolo a Ravello ne è un esempio. Nelle memorie di Ravello si affollano personaggi famosi che rimasero incantati dalla sua bellezza come il Boccaccio e Wagner. Richiami arabi, siciliani e normanni caratterizzano questa villa risalente al XIII secolo.
A Ercolano è tornata a risplendere a nuova luce Villa Campolieto, una delle più prestigiose residenze nobiliari di epoca borbonica dell'antico "miglio d'oro". La dimora sorge in posizione panoramica sul lato rivolto al mare a poca distanza dalla reggia di Portici.
Dalla esedra del Vanvitelli si scende verso il mare verso Villa Favorita. Che meraviglia!
Pulcinella, il saggio/sciocco che mi sfarfalla attorno svela il retroscena: 122 sono le ville vesuviane e quasi tutte in stato di abbandono. Che tristezza! Avere un tesoro e non saperlo valorizzare e... farlo fruttare.
Un veloce saluto a Pompei: meraviglioso viaggio nel passato. Richiederebbe molte ore di tempo per favorire una messa a fuoco degna di questa città che 2000 anni fa, fu sepolta da un diluvio di lapilli e scorie incandescenti con la devastante eruzione del Vesuvio il 79 d.C.
La tragedia fu immane. In quello che era stato uno dei più attivi e dei più splendidi centri romani, la vita si fermò per sempre. Lo strato di materiale eruttivo ha consentito alla città di giungere integra fino ai nostri giorni non solo nelle sue architetture ma in tutto ciò che era dentro alle abitazioni o ai negozi offrendo un quadro del quotidiano incredibilmente affascinante: templi, case signorili, terme, modeste dimore, lupanari, anfiteatro, laboratori, iscrizioni sui muri, orti, campicelli, insomma questa città dissepolta costituisce una eccezionale testimonianza storica della civiltà romana.
Lo stupido/furbo Pulcinella che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, bisbiglia che, dopo aver goduto delle bellezze sorrentine e napoletane non c'è niente di meglio che gustare le prelibatezze che questa straordinaria terra offre.
Ecco allora la celeberrima noce di Sorrento, il carnoso spunzillo, i gustosi agrumi, il limoncello, gli gnocchi alla sorrentina, gli scialatelli, la caprese e le melanzane al cioccolato.
Qualche ricetta locale? C'è solo da chiedere... Pulcinella rivelerà i segreti.
Alla prossima !
Maria Rosa
La sala si affaccia sul golfo di Napoli. Laggiù il Vesuvio. Fuochi d'artificio sovrastano il cielo.
Pulcinella coinvolge gli ospiti, ci fa ridere. La maschera napoletana coglie l'umanità e concilia da sempre tragedia e commedia come da antica tradizione partenopea.
Musica anni 60 e trascinanti cante napoletane ci invitano, tra una portata e l'altra, alle prime danze che diventeranno poi più vivaci dopo la mezzanotte.
È una bella serata di Capodanno, ricca di emozioni, di buon gusto e vivacità. La velata melanconia di Pulcinella ci ha lasciato.
Siamo a Sorrento regina della omonima penisola sorrentina che divide il golfo di Napoli dal golfo di Salerno.
A picco sul mare è circondata da un meraviglioso paesaggio dove si alternano mare e montagna, terrazze di agrumi, incantevoli spiaggette e angoli di natura (una volta) incontaminata.
Dai Greci ai Romani, dai Bizantini ai Normanni e via via fino ai Borboni e ai giorni nostri, Sorrento è stata la sirena ammaliatrice di tante genti che l'hanno amata, sfruttata, conquistata lasciando anche tante tracce e vestigia a testimonianza nel tempo.
Le torri di avvistamento rievocano gli attacchi dei Saraceni; i rumorosi vicoletti e gli odorosi negozi di ogni genere, ricordano le medine arabe; i palazzi, le pavimentazioni stradali hanno un "sapore" di vite passate, di popoli diversi che l'hanno abitata; le scalinate che dal mare raggiungono il centro rievocano le tante persone che, col lavoro hanno fatto ancora più bella questa terra. Qui nacque Torquato Tasso, qui soggiornarono, tra gli altri, Caruso e Ibsen, Goethe e Dickens che da queste bellezze naturali, da questa storia travagliata e variegata, hanno trovato ispirazione.
Ed ecco il nostro Pulcinella che appare e scompare tra un vicolo e l'altro, che si compiace di tanta bellezza e ironizza sulla prevaricazione umana.
Una visita a Vietri sul mare per ammirare l'elegante cupola maiolicata della chiesa di San Giovanni Battista. Le ceramiche che fanno ampia mostra di se nelle botteghe artigiane lungo le stradine sono la principale risorsa e caratteristica del paese: colorate, allegre e festosa quasi che la mano dell'artista/artigiano trasmetta nel manufatto il sole, la bellezza, la malia del luogo.
Affascinanti scorci panoramici si godono dall'alto di Sant'Agata sui due Golfi. Si giunge "pedibus calcantibus" al "Deserto", già eremo dei carmelitani e si ammirano i due golfi, il Vesuvio, la penisola sorrentina e l'isola di Capri. Gli occhi fotografano tanta bellezza e la consegnano al nostro ricordo.
Pulcinella, Pulcinella! Dai, vieni con me, andiamo a Salerno e godiamo delle belle illuminazioni artistiche allestite in piazze, parchi e palazzi. Sono favolose, sognanti per i piccoli e per i grandi. Non costa nulla sognare e questa serata ne è stata una succulenta occasione.
Il Castello di Arechi sovrasta Salerno quale impianto difensivo risalente a maestranze bizantine con successivi rafforzamenti longobardi. La potenza strategica/difensiva dell'uomo sulla soavità di questo mare e di questi colori!!!
Ma l'uomo sa anche grandemente coniugare meraviglie architettoniche con luoghi struggenti di bellezza. Villa Rufolo a Ravello ne è un esempio. Nelle memorie di Ravello si affollano personaggi famosi che rimasero incantati dalla sua bellezza come il Boccaccio e Wagner. Richiami arabi, siciliani e normanni caratterizzano questa villa risalente al XIII secolo.
A Ercolano è tornata a risplendere a nuova luce Villa Campolieto, una delle più prestigiose residenze nobiliari di epoca borbonica dell'antico "miglio d'oro". La dimora sorge in posizione panoramica sul lato rivolto al mare a poca distanza dalla reggia di Portici.
Dalla esedra del Vanvitelli si scende verso il mare verso Villa Favorita. Che meraviglia!
Pulcinella, il saggio/sciocco che mi sfarfalla attorno svela il retroscena: 122 sono le ville vesuviane e quasi tutte in stato di abbandono. Che tristezza! Avere un tesoro e non saperlo valorizzare e... farlo fruttare.
Un veloce saluto a Pompei: meraviglioso viaggio nel passato. Richiederebbe molte ore di tempo per favorire una messa a fuoco degna di questa città che 2000 anni fa, fu sepolta da un diluvio di lapilli e scorie incandescenti con la devastante eruzione del Vesuvio il 79 d.C.
La tragedia fu immane. In quello che era stato uno dei più attivi e dei più splendidi centri romani, la vita si fermò per sempre. Lo strato di materiale eruttivo ha consentito alla città di giungere integra fino ai nostri giorni non solo nelle sue architetture ma in tutto ciò che era dentro alle abitazioni o ai negozi offrendo un quadro del quotidiano incredibilmente affascinante: templi, case signorili, terme, modeste dimore, lupanari, anfiteatro, laboratori, iscrizioni sui muri, orti, campicelli, insomma questa città dissepolta costituisce una eccezionale testimonianza storica della civiltà romana.
Lo stupido/furbo Pulcinella che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, bisbiglia che, dopo aver goduto delle bellezze sorrentine e napoletane non c'è niente di meglio che gustare le prelibatezze che questa straordinaria terra offre.
Ecco allora la celeberrima noce di Sorrento, il carnoso spunzillo, i gustosi agrumi, il limoncello, gli gnocchi alla sorrentina, gli scialatelli, la caprese e le melanzane al cioccolato.
Qualche ricetta locale? C'è solo da chiedere... Pulcinella rivelerà i segreti.
Alla prossima !
Maria Rosa
immagini di Romano Morelli
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