Racconti e immagini

dal 14 al 30.10.2016: 50a Festa della Montagna

GRANDI FIRME PER MEZZO SECOLO DI FESTA DELLA MONTAGNA U.O.E.I.

Dopo 35 anni è tornato Reinhold Messner. Le Dolomiti patrimonio Unesco con Badaloni. Lo sport con Roda, presidente FISI, i campioni delle nevi Razzoli e Fill, il deltaplanista Guiducci. L'arte con il disegnatore Vettori. La natura con il Parco Appennino Tosco Emiliano. Oltre 2000 persone nei vari momenti della manifestazione.

Edizione speciale per i 50 anni della Festa della Montagna U.O.E.I. Per 15 giorni alla Galleria Comunale d'Arte la mostra retrospettiva "Immagini ed emozioni d'autore" è stata l'occasione per ricordare, attraverso quasi 200 foto, articoli, cimeli, le presenze a Faenza e i momenti più belli di tanti protagonisti dello sport e dell'avventura.
Come Reinhold Messner che dopo 35 anni per la terza volta è tornato in città per l'U.O.E.I.
Tanta folla alla "Molinella" dove il famoso alpinista, esploratore, scrittore, assieme all'assessore alla cultura e vicesindaco Massimo Isola ha inaugurato l'esposizione.
"In queste foto ho ritrovato tante persone incontrate sulle montagne di tutto il mondo. – ha detto Messner, la personalità più giusta per la mostra – La mostra riassume la storia dell'alpinismo degli ultimi 50 anni. Invitando gli alpinisti in città a raccontare la montagna, la gente di Faenza ha avuto la possibilità di "fare campo base". Questa festa è importante per la città perché a Faenza l'alpinismo fa parte della cultura".
In seguito, il teatro "Masini" ha accolto Messner per l'apprezzatissima conferenza "La vita secondo me", in cui ha commentato filmati e immagini.
La data dell'evento è coincisa con un anniversario particolare: 30 anni fa divenne famoso come "il re degli Ottomila", quando, raggiungendo la vetta del Lhotse, fu il primo uomo ad aver messo piede sulle vette di tutte le 14 montagne più alte della Terra.
Dal 26 al 28 ottobre, la seconda parte della "Festa dell Montagna" si è svolta poi nella consueta cornice della sala "Zanelli" al centro fieristico. Nel primo incontro, tanti applausi per i giornalisti Piero Badaloni e Fausta Slanzi che hanno condotto il pubblico in un viaggio nelle Dolomiti patrimonio dell'Umanità UNESCO, mentre il disegnatore trentino Fabio Vettori ha realizzato una opera ad hoc per la ricorrenza dell'U.O.E.I. faentina, dopo aver condotto una serie di laboratori didattici con i bambini della scuola elementare "San Rocco". La consigliera regionale Manuela Rontini e l'assessore Andrea Luccaroni hanno portato i saluti della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Faenza, che hanno patrocinato l'intera manifestazione.
Lo sport e la natura sono stati al centro dell'appuntamento con il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano riserva Mab UNESCO e i suoi campioni "fatti in casa" Giuliano Razzoli, medaglia d'oro nello slalom speciale alle Olimpiadi di Vancouver 2010 in Canada, che ha presentato in anteprima il suo libro "Vai Razzo veloce e feroce" (Infinito Edizioni) e Davide Guiducci, più volte vincitore del titolo europeo e mondiale di deltaplano a squadre. Con i due atleti reggiani, il presidente e il direttore del parco Fausto Giovanelli e Giuseppe Vignali, e il gruppo dei ragazzi del nostro Sci Club.
Nell'ultima serata a cui hanno partecipato il sindaco Giovanni Malpezzi, l'assessore allo sport Claudia Zivieri, il presidente e il segretario nazionale U.O.E.I. Marcello Da Prato e Galileo Venturini, non è mancata la sorpresa. Peter Fill, vincitore della Coppa del Mondo di sci discesa libera, numero uno della velocità azzurra, è arrivato a Faenza per sostituire il compagno di squadra Christof Innerhofer che, a 7 ore dalla serata, è venuto meno all'impegno preso mesi prima, comunicando di rimanere ad allenarsi in Val Senales. Meglio così, perchè Fill si è dimostrato persona di grande disponibilità come il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, Flavio Roda che ha anticipato i temi della stagione agonistica. L'alpinista, giornalista e fotoreporter Michele Dalla Palma è tornato dopo 16 anni con le sue foto. Un simpatico intervento finale delle terme slovene di Olimia ha chiuso la kermesse. La Festa della Montagna ha raggiunto numeri eccezionali: circa 1000 spettatori in tre serate alla "Zanelli", 500 al teatro "Masini" per Messner, più di 700 i visitatori registrati della mostra. Ampio il risalto dato dai media con numerosi articoli usciti sulla stampa locale e servizi tv realizzati dalle tv locali e dal Tg3 Emilia-Romagna.

Giuseppe Sangiorgi
IMMAGINI ED EMOZIONI D'AUTORE

L'esposizione alla "Galleria Comunale d'Arte" sviluppata in oltre 120 foto che ricostruivano il percorso di 50 anni della "Festa della Montagna U.O.E.I.", si componeva di altre interessanti sezioni speciali: una selezione di foto di sportivi dalla mostra "Stelle Olimpiche" dal Museo nazionale della montagna di Torino, una serie di riproduzioni di disegni e acquerelli dell'artista friulano Nino Ovan su montagne e tabià (costruzioni in legno tipiche delle Dolomiti), una raccolta di spettacolari immagini delle vette di tutto il mondo di Michele Dalla Palma alpinista, giornalista e fotoreporter, gli scatti del fotografo faentino Marco Cavina, e dei soci Giuseppe Sangiorgi, curatore della "Festa della Montagna", Massimo Biraghi, e i disegni di Cristian Buranti.
Erano inoltre esposte un'opera inedita appositamente realizzata dal disegnatore trentino Fabio Vettori per celebrare i 50 anni della manifestazione e una scultura dell'artista brisighellese Giorgio Palli.

LA FESTA DELLA MONTAGNA È SOCIAL

Notizie, immagini, curiosità tutte legate agli ospiti della Festa della Montagna e ai protagonisti dell'alpinismo e del mondo degli sport invernali. Durante i giorni dell'ultima edizione della kermesse, è nata una pagina Facebook che permette di viaggiare nel mondo della montagna, in tutte le sue sfaccettature, per condividere le emozioni, scambiare opinioni e commenti. Così la "Festa della Montagna" vive tutto l'anno, da una edizione a quella successiva. Vi aspettiamo con tanti like... https://www.facebook.com/Festa-Montagna-UOEI-1189140631146302/
Giuseppe Sangiorgi


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immagini di Giancarlo Tura

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