Le Cinque Terre e il golfo del Tigullio:
un paradiso naturale intatto ancora da scoprire.

Le previsioni meteorologiche non erano le migliori; una pioggia battente ha accompagnato il nostro viaggio, ma attraversato l'Appennino, all'uscita della galleria, un pallido sole ci ha dato il benvenuto in Liguria. I gitanti l'hanno accolto con un caloroso battimani. Il programma in via di massima è stato osservato, salvo qualche variazione dovuta a disposizioni della protezione civile.
A La Spezia il gruppo dei turisti e degli escursionisti si è separato e ognuno con la propria guida ha dato inizio alle visite programmate. I paesini delle Cinque terre non hanno conservato alcuna traccia dell'alluvione subita nell'ottobre 2011, ma nella mente degli abitanti è ancora presente il timore di quanto avvenuto e la gratitudine per chi li ha aiutati. Anche il tragitto da Camogli a San Fruttuoso ci ha dato la possibilità di avere informazioni naturalistiche molto interessanti. Il promontorio è formato da un conglomerato fossile molto resistente all'erosione dell'acqua marina. Nella macchia mediterranea sono presenti il lentischio, il mirto, il corbezzolo con frutti maturi molto graditi al palato. Abbiamo ammirato la splendida baia di San Fruttuoso con la sua abbazia, il pittoresco borgo marinaro di Portofino, il castello Brown e le ville costruite sulla collina circostante.
Le due giornate sono trascorse velocemente, il rientro a casa è sempre un po' triste ma davanti a noi ci sono altri splendidi viaggi che ci aspettano.
Maria Teresa Villa