Racconti e immagini

dal 28 al 29.09.2013: IL NUOVO TRATTO DEL SENTIERO GARIBALDI
» Scarica la guida: "SENTIERO GARIBALDI", in formato pdf
WEEK END CON IL SENTIERO GARIBALDI

La buona volontà gliela avevamo messa e la risposta dei soci U.O.E.I. non poteva essere migliore!
Sabato 28 settembre, nello scenario del Borghetto di Brola sulle colline di Modigliana, alla presentazione della guida realizzata dalla nostra sezione » "SENTIERO GARIBALDI - lungo la trafila garibaldina da Modigliana a Palazzuolo sul Senio" erano presenti oltre 80 persone! A tutte è stato fatto omaggio di una copia della guida e di un opuscolo sull'inno di Mameli.
Tra i presenti: il presidente dell'Accademia degli Incamminati avv. Giancallisto Mazzolini, rappresentanti del C.A.I. di Bologna, Forlì e Faenza e anche una coppia di garibaldini in costume. Inoltre ci sono pervenuti i saluti del presidente della Società conservatrice del capanno Garibaldi, del presidente del C.A.I. di Imola e del sindaco di Marradi perchè impossibilitati a partecipare.
Alle 16:15 Pietro Cavina ha dato inizio ai lavori ringraziando gli sponsor e dando la parola all'avv. Renzo Maria Morresi padrone di casa, a Giannantonio Mingozzi presidente della Fondazione museo del Risorgimento nonché vice sindaco di Ravenna e al presidente della nostra sezione Luciano Dumini.
Bruna Liverani ha poi letto la presentazione della guida e siamo così entrati nel vivo della manifestazione. La dott.ssa Sara Samorì, ricercatrice di storia moderna presso l'università di Bologna, ha esposto una dotta e interessante relazione sui fatti che portarono all'arrivo di Garibaldi nelle nostre terre: la Repubblica Romana e la sua caduta, la fuga da Roma, l'uccisione di don Ugo Bassi, di Ciceruacchio e dei sui due figli minorenni, la morte di Anita e l'incontro con Don Giovanni Verità. È stata poi la volta di Adele Anna Argnani che ha letto un brano da "Don Giovanni Verità prete garibaldino" di Piero Zama dal quale sono state tratte le indicazioni per realizzare il sentiero Garibaldi e di Maria Teresa Villa che ha letto il brano sul mulo Garibaldi da "Fino a Dogali" di Alfredo Oriani. Dopo che Bruno Melandri ha fatto una veloce descrizione di come è stato realizzato il sentiero, l'avv. Morresi e Gabriele Zelli sindaco di Dovadola si sono complimentati per la bella iniziativa augurandosi che non rimanga fine a sè stessa ma che abbia un seguito.
"Per la prima volta," ha commentato Giannantonio Mingozzi, "siamo di fronte a uno studio completo sulle vicende storiche che hanno accompagnato la Trafila garibaldina nel territorio delle province di Ravenna e Forlì, molto puntuale sul ruolo che hanno avuto alcuni protagonisti, come don Giovanni Verità. È ammirevole l'impegno degli appassionati escursionisti che hanno innovato la segnaletica consentendo un percorso di interesse turistico e ambientale. È opportuno che le associazioni ravennati e la realtà di Modigliana, così attiva, concordino strumenti di promozione comuni e mettano insieme la storia del capanno Garibaldi, della fattoria Guiccioli, la casa museo di don Giovanni Verità e il sentiero Garibaldi, proprio perché siamo tra i pochi a poter vantare testimonianze così importanti".
A questo punto gran finale. Nella bella e panoramica cornice del borghetto dove eravamo ospiti ci è stato servito un raffinato e gustoso buffet, accompagnato da ottimi vini, che ha soddisfatto anche i palati più delicati ed ha incorniciato questo bel pomeriggio.
Ma tutte le ciambelle non riescono col buco e così domenica 29 settembre ci siamo svegliati scoprendo che la prenotazione per una bella giornata di sole non era andata a buon fine: vai a fidarti degli amici!
Scusate la spiritosaggine, ma dopo la grande giornata di sabato, quella che doveva essere una gloriosa camminata sulle orme di Garibaldi con spaghettata finale, si è trasformata in una allegra scampagnata sotto la pioggia. I circa 25 intrepidi che, nonostante il maltempo, domenica mattina erano presenti alla partenza a Popolano si sono guardati in faccia cercando di dare una risposta sensata all'unica domanda possibile: "adesso cosa facciamo?" Per fortuna ci è venuta in soccorso la generosa disponibilità della famiglia Mughini che gestisce l'omonimo bar. Prima ci hanno liberato una autorimessa per poter far posto alla cucina da campo per cuocere gli spaghetti, poi ci hanno approntato i locali dove poter consumare comodamente seduti e all'asciutto il nostro pasto. E così, tra due chiacchiere, una partita a carte, qualche coraggioso che durante una tregua del maltempo si è cimentato in una camminata, la preparazione delle tavole e la cottura degli spaghetti si è fatto mezzogiorno. Ma qui con i piedi già sotto la tavola pronti a gustare gli agognati spaghetti arriva la triste sorpresa: "niente spaghetti!". Così, nel giro di poche ore, ci siamo fatti la stessa domanda: "adesso cosa facciamo?". Per fortuna l'intraprendenza di alcuni/e uoeini/e ha supplito alla mancanza e le penne al sugo, la salsiccia, il vino e l'ottima crostata di Piero Mengozzi hanno abbondantemente compensato la mancanza degli spaghetti. Tutto è bene quel che finisce bene. A questo punto rimane però una domanda: "che fine hanno fatto gli spaghetti?"

Bruno Melandri e Pietro Cavina


0001 0002 0003 0004 0005

immagini di Massimo Biraghi


Valid XHTML 1.0 Transitional