Racconti e immagini
16.04.2011: A spasso per Cervia: pranzo di pesce e visita guidata della città
Percorso: visita al centro storico con guida messa a disposizione dal comune
Pranzo: alle ore 12:30 al ristorante "La Stazione"
Ritrovo: 9:45 all'Ufficio Turismo di Cervia (Torre S. Michele vicino alla piazza Andrea Costa)
Referenti: Rosanna, Gigi Graziani, Raul
Percorso: visita al centro storico con guida messa a disposizione dal comune
Pranzo: alle ore 12:30 al ristorante "La Stazione"
Ritrovo: 9:45 all'Ufficio Turismo di Cervia (Torre S. Michele vicino alla piazza Andrea Costa)
Referenti: Rosanna, Gigi Graziani, Raul
un sabato particolare...
A SPASSO PER CERVIA
In 65 ci siamo fatti trovare sotto la torre di S. Michele (sede dell'Ufficio Turismo), di fianco ai Magazzini del Sale, dove ci aspettava Cesare Melandri, la preziosa guida che gentilmente il Comune di Cervia ci ha messo a disposizione, ex Direttore del Museo del Sale. E che ci dice che Cervia è città del sale prima ancora che del mare. Intorno al 1600 il Papa autorizzò il trasloco della città e nel 1691 si ha la costruzione del Magazzino del Sale con a fianco la torre dedicata a S. Michele Arcangelo, dove il drago è rappresentato come un uomo; in realtà, la torre era dedicata al potente preposto del Papa, Michelangelo Maffei. Nel 1712 venne costruito un altro Magazzino del sale. Il nome di Cervia deriva dagli "acervi", che sono i mucchi di sale; bellissimi i cristalli di sale dentro al Museo del sale e il particolare pavimento. Il nome ancor più antico di questa città è Ficocle = termine greco che significa "importante per le alghe". Cervia vecchia era stata costruita dall'importante architetto Sangallo, ma non aveva acqua potabile ed era sempre a rischio malaria. Interessante la collezione di saliere. E poi si parla delle usanze: granelli di sale ai 4 lati della stanza = serve per allungare la vita. Citato nella Bibbia: "Tu suggellerai il patto con il tuo Dio usando il sale", e quindi streghe e diavoli avevano una grande paura del sale.
Si passa in Duomo, dove viene selezionata la visione di alcuni particolari: La madonna della neve, perché esposta a nord sul percorso della via Romea - Sopra al fonte battesimale: dipinto di Porta Ravenna con S. Paterniano patrono di Cervia, con il modello di Cervia nuova. Poi un delicato dipinto di S. Giuseppe con bambino, di Simone Cantarini di Pesaro.
La signora che cura i fiori dell'altare del Duomo ci apre il vicino Oratorio del Suffragio, costruito con l'obolo dei salinari; importante il crocefisso in legno antico del 1300; in Italia ce ne sono non più di 70. Proviene da Cervia Vecchia, abbandonato in un cassone sul litorale; è espressione della durezza dell'arte tedesca; è fatto solo in 3 pezzi, con le gambe a sciabola. Qui c'è un prezioso organo Callido a 1.000 canne. Si va sotto al loggione del Comune: pittura di Maioli (direttore dell'Accademia di Brera) anni 1915-18. Le scene tipiche degli addii di guerra (madre saluta il figlio - madre e nuora con il bambino piangono il soldato morto), sono inserite nella pineta che anch'essa viene rappresentata. Nella piazzetta dell'ex Pescheria ci vengono illustrati i vari tipi di misura in uso nei tempi passati, anche per stabilire come doveva essere la fascina da vendere. Un'occhiata a Porta Marina, l'unica rimasta, quella che consente all'occhio di dirigersi verso il mare, e...
... tutti a pranzo, al RISTORANTE "LA STAZIONE" - tel. 0544 72373, che ci ha messo a disposizione tutte le sue accoglienti salette e il seguente menù: aperitivo – insalata di mare – a scelta, risotto o spaghetti ai frutti di mare – sorbetto - fritto misto o grigliatina - caffè – vino, acqua - digestivi.
Il pomeriggio prosegue, prima con Cesare, e poi con Rosanna. Passeggiata alla scoperta dei fascinosi villini dei primi del '900, realizzati a scopo di villeggiatura balneare. Alcuni ancora oggi resistono, tra alberghi e trasformazioni moderne. E allora siamo partiti dall'inizio di viale Roma, dove c'è la fontana dell'Amore, di Angelika. In evidenza il villino del n. 37, e poi Villa Righini (ora Studio legale Chiesi) di stile fortemente eclettico ma dove l'armonia è tutelata. Al n. 47 villino con fascione a losanghe marroni e arancioni. Ci si sofferma davanti a un villino razionalista, poi altri due, e ancora in via Marco Polo il villino Gervasi vicino a villa Luisa. E altri ancora. (Chi vorrà, da solo, in un altro momento potrà andare a vedere l'esterno della casa color biscotto della poetessa premio Nobel Grazia Deledda, in via Colombo n. 65 / e a Milano Marittima il villino Palanti in via Enrico Toti 72: è del 1914, di stile liberty con decorazioni esotico-moresche; vicino ha il villino "la Campanella").
Poi chiudiamo il pomeriggio nella Piazza dei Salinari, ammirando il mosaico del "tappeto sospeso" ideato da Tonino Guerra, e vicino le... canne al vento.
Ringraziamo il Comune di Cervia che ha messo a disposizione materiale turistico sulla città.
Redazione de "il Sentiero.net"
A SPASSO PER CERVIA
In 65 ci siamo fatti trovare sotto la torre di S. Michele (sede dell'Ufficio Turismo), di fianco ai Magazzini del Sale, dove ci aspettava Cesare Melandri, la preziosa guida che gentilmente il Comune di Cervia ci ha messo a disposizione, ex Direttore del Museo del Sale. E che ci dice che Cervia è città del sale prima ancora che del mare. Intorno al 1600 il Papa autorizzò il trasloco della città e nel 1691 si ha la costruzione del Magazzino del Sale con a fianco la torre dedicata a S. Michele Arcangelo, dove il drago è rappresentato come un uomo; in realtà, la torre era dedicata al potente preposto del Papa, Michelangelo Maffei. Nel 1712 venne costruito un altro Magazzino del sale. Il nome di Cervia deriva dagli "acervi", che sono i mucchi di sale; bellissimi i cristalli di sale dentro al Museo del sale e il particolare pavimento. Il nome ancor più antico di questa città è Ficocle = termine greco che significa "importante per le alghe". Cervia vecchia era stata costruita dall'importante architetto Sangallo, ma non aveva acqua potabile ed era sempre a rischio malaria. Interessante la collezione di saliere. E poi si parla delle usanze: granelli di sale ai 4 lati della stanza = serve per allungare la vita. Citato nella Bibbia: "Tu suggellerai il patto con il tuo Dio usando il sale", e quindi streghe e diavoli avevano una grande paura del sale.
Si passa in Duomo, dove viene selezionata la visione di alcuni particolari: La madonna della neve, perché esposta a nord sul percorso della via Romea - Sopra al fonte battesimale: dipinto di Porta Ravenna con S. Paterniano patrono di Cervia, con il modello di Cervia nuova. Poi un delicato dipinto di S. Giuseppe con bambino, di Simone Cantarini di Pesaro.
La signora che cura i fiori dell'altare del Duomo ci apre il vicino Oratorio del Suffragio, costruito con l'obolo dei salinari; importante il crocefisso in legno antico del 1300; in Italia ce ne sono non più di 70. Proviene da Cervia Vecchia, abbandonato in un cassone sul litorale; è espressione della durezza dell'arte tedesca; è fatto solo in 3 pezzi, con le gambe a sciabola. Qui c'è un prezioso organo Callido a 1.000 canne. Si va sotto al loggione del Comune: pittura di Maioli (direttore dell'Accademia di Brera) anni 1915-18. Le scene tipiche degli addii di guerra (madre saluta il figlio - madre e nuora con il bambino piangono il soldato morto), sono inserite nella pineta che anch'essa viene rappresentata. Nella piazzetta dell'ex Pescheria ci vengono illustrati i vari tipi di misura in uso nei tempi passati, anche per stabilire come doveva essere la fascina da vendere. Un'occhiata a Porta Marina, l'unica rimasta, quella che consente all'occhio di dirigersi verso il mare, e...
... tutti a pranzo, al RISTORANTE "LA STAZIONE" - tel. 0544 72373, che ci ha messo a disposizione tutte le sue accoglienti salette e il seguente menù: aperitivo – insalata di mare – a scelta, risotto o spaghetti ai frutti di mare – sorbetto - fritto misto o grigliatina - caffè – vino, acqua - digestivi.
Il pomeriggio prosegue, prima con Cesare, e poi con Rosanna. Passeggiata alla scoperta dei fascinosi villini dei primi del '900, realizzati a scopo di villeggiatura balneare. Alcuni ancora oggi resistono, tra alberghi e trasformazioni moderne. E allora siamo partiti dall'inizio di viale Roma, dove c'è la fontana dell'Amore, di Angelika. In evidenza il villino del n. 37, e poi Villa Righini (ora Studio legale Chiesi) di stile fortemente eclettico ma dove l'armonia è tutelata. Al n. 47 villino con fascione a losanghe marroni e arancioni. Ci si sofferma davanti a un villino razionalista, poi altri due, e ancora in via Marco Polo il villino Gervasi vicino a villa Luisa. E altri ancora. (Chi vorrà, da solo, in un altro momento potrà andare a vedere l'esterno della casa color biscotto della poetessa premio Nobel Grazia Deledda, in via Colombo n. 65 / e a Milano Marittima il villino Palanti in via Enrico Toti 72: è del 1914, di stile liberty con decorazioni esotico-moresche; vicino ha il villino "la Campanella").
Poi chiudiamo il pomeriggio nella Piazza dei Salinari, ammirando il mosaico del "tappeto sospeso" ideato da Tonino Guerra, e vicino le... canne al vento.
Ringraziamo il Comune di Cervia che ha messo a disposizione materiale turistico sulla città.
Redazione de "il Sentiero.net"
immagini di Raul Tassinari
immagini di Massimo Biraghi
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