Racconti e immagini

19.12.2010: Traversata Fognano/Brisighella
Percorso: Chiozzano, Torrente Ebola, Cortinara, Il Casale, Brisighella
Durata: ore 5:00 circa, più soste
Dislivello: m. 400 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:30 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referenti: Francesco Ferro, Elio Bombardini

traversata FOGNANO - CASALE - PIEVE di THO

Il trek di oggi si avvicina alla zona di quello di 7 gg. fa, ma nel frattempo è caduta la neve, soffice soffice, ci sono state le prime ghiacciate, e il paesaggio ha cambiato completamente aspetto.

Il manto di neve è caduto a quote medio basse e non in alto, quindi oggi vediamo scorci molto particolari, e il sole fa brillare la neve. Auto a S. Cassiano, e qualcuna alla Pieve di Tho, per organizzare il rientro: oggi il percorso non chiude l'anello... Partenza da FOGNANO - FONTANELLA - MARCHI - T. EBOLA - CASE MEDIANO - Monte CASALE - PIEVE THO. Oggi scorgiamo parecchia fauna: caprioli in corsa, lepri. In lontananza notiamo anche campo lavorato con due cerchi concentrici uniti come una clessidra, di cui non si riesce a cogliere la provenienza: forza dei marziani!... Ore 5 + soste / dislivello m. 500.

All'arrivo, a metà del pomeriggio, parte del gruppo si sofferma a vedere l'antichissima Pieve, così antica che il campanile non è a cuspide, ma ha il tetto schiacciato, a capanna.

Pieve romanica del Tho: un luogo di spiritualità antichissimo da scoprire!

La PIEVE di SAN GIOVANNI IN OTTAVO (detta Pieve del Tho) si incontra poco oltre un chilometro da Brisighella. È la Pieve più antica sorta nella Valle del Lamone. Le sue origini sono assai remote e la fanno risalire a Galla Placidia, figlia di Teodosio, che l'avrebbe fatta erigere con i resti di un tempio dedicato a Giove Ammone. L'epoca della sua costruzione è ignota, probabilmente sorse tra l'VIII e il X secolo.

È detta "in ottavo" perché collocata all'ottavo miglio della strada romana ("Via Faventina", indicata nella Tavola Peutingeriana) che congiungeva Faenza con l'Etruria.

È suggestivo tempio in stile romanico, a pianta basilicale, a tre navate, divise da archi che poggiano sopra undici colonne di marmo grigio e una di Verona, molto diverse fra loro come spessore e larghezza (forse di materiale di reimpiego di un antico preesistente tempio dedicato - come già accennato - al dio Giove Ammone). I muri della navata centrale, all'esterno, presentano pregevoli decorazioni di archetti e di lesene, poste fra le monofore. Un miliare romano con iscrizione dedicata ai quattro imperatori della decadenza (anni 376-378), una lastra, ora paliotto dell'altare centrale (VIII-IX sec.) lapide funeraria in ceramica (XVII sec.), affreschi dei secoli XIV-XVI, capitello corinzio (acquasantiera) del primo secolo d.c., testimoniano l'antichità di questa "Chiesa-Madre" della valle del Lamone.

All'interno tante, appunto, sono le presenze artistiche: noi notiamo la Madonna del melograno, l'antico Crocefisso ligneo di scuola senese del 1250, la serie di colonne e capitelli, molti racchiusi da un'imbragatura in metallo, una tavola con Vergine e Santi del 1505 dei pittori faentini Scaletti e Mengari.

Redazione de "il Sentiero.net"


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immagini di Massimo Biraghi


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