Racconti e immagini

11.04.2010: Montepaolo - Terra del Sole
Percorso: Escursionisti: a Montepaolo con il gruppo escursionisti della sezione U.O.E.I. di Treviso
Durata: ore 4:30 circa, più soste
Dislivello: m. 350 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:20 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referenti: Francesco Ferro, Sergio Suzzi
Percorso: Turisti: visita guidata di Terra del Sole e della Villa Saffi di S. Varano
Ritrovo: 14:15 in piazza Garibaldi a Terra del Sole

a CASTROCARO, TERRA del SOLE, MONTE PAOLO
anche con la sezione U.O.E.I. di Treviso


Ore 9: ritrovo nel viale principale di Castrocaro Terme. Arriva il pullman con 32 amici della sezione U.O.E.I. di Treviso (dopo che noi eravamo stati in visita da loro nell'ottobre 2009 e prima ancora loro avevano fatto con noi Brisighella). Una parte scende a Castrocaro per fare turismo, e una parte, con Gino Merlo, prosegue per l'escursione insieme a Franco e Sergio.

Il trekking è la traversata che con partenza a piedi dalla cittadina di Dovadola porta fino a MontePaolo (altitudine 440 m.), dove poco dopo c'è l'eremo di S. Antonio (parte iniziale del "Cammino di Assisi"), poi Spianderolo (320 m.), Bagnolo e arrivo a Castrocaro. La giornata prometteva pioggia: ci hanno accompagnato le nuvole, ma abbiamo fatto il percorso previsto in mezzo al verde intenso delle colline dell'Appennino Romagnolo.

L'attività dei turisti, con Ornella Comin, inizia riscontrando che oggi qui c'è la festa della patrona, e quindi si svolge l'annuale Fiera della Madonna dei Fiori. I turisti sono seguiti da Rosanna e da Anna Maria con la giovane Anna Fiorini. Castrocaro Terme è una ridente cittadina, di origine romana, che ha una parte bassa caratterizzata dal Complesso Termale con il suo grande parco, e dalla parte alta, dove c'è il Borgo medioevale. Per lunghi anni questo paese, durante il dominio fiorentino dei Medici, è stato l'importante capitale della "Romagna Toscana". All'Ufficio turistico (davanti all'ingresso delle terme) ci danno materiali, poi ci accolgono nel complesso termale, facendoci visitare gli edifici in stile "Art déco" inaugurati nel 1938: il Padiglione delle Feste (con l'atrio che ha nel soffitto le costellazioni e nel pavimento un mosaico che rappresenta il mare in tempesta - la sala rossa - quella delle carte - la sala primavera), il Tempietto delle acque, e alcuni particolari di maiolica ed arredi dell'elegante Gran Hotel. Con una breve ma decisa salita ci spostiamo nel Borgo medioevale, ben conservato, dove raggiungiamo il grande Castello-Fortezza sulla rupe, aperto al pubblico nel 2000, dopo oltre 400 anni di abbandono, a seguito di un sapiente restauro, tuttora in corso. È considerato uno dei più significativi esempi di architettura fortificata medioevale. La Fortezza è composta dal Girone (la parte più antica), dalla Rocca e dagli Arsenali medicei. La visita, guidata da Elena, fa apprezzare ai trevigiani tutto il complesso, compresi gli spalti, le segrete con la riproduzione-simulazione degli strumenti di tortura, il cortile e la suggestiva chiesetta di S. Barbara. Poi nel Museo conosciamo anche il presidente della Pro loco, Elio Caruso, e qualcuno acquista i libri da lui scritti: "Castrocaro: il patrimonio artistico, architettonico e ambientale" e "Ricette d'amore e di bellezza di Caterina Sforza, signora di Forlì e Imola", contenente segreti di erboristeria e cosmesi per la cura della pelle, dei capelli, l'ornamento del corpo e il miglioramento della sfera sessuale. Un vivo ringraziamento va alla Pro loco di Castrocaro.

Dopo una camminata spedita nel parco fluviale, sulle sponde del fiume Montone (quello che ha la sorgente alla cascata dell'Acquacheta e che è citato da Dante nella Divina Commedia), nel pomeriggio raggiungiamo Terra del Sole, e lì il gruppo dei turisti di Treviso si incontra con 32 di noi della sezione di Faenza che, coordinati da Gigi Graziani, sono interessati a scoprire questa bellissima cittadina. Terra del Sole ci viene illustrata dalla brava guida professionale dr.ssa Lisa Rodi e, per quanto riguarda la Chiesa di S. Reparata ed alcuni aspetti del Palazzo dei Commissari, dal sacerdote, don Enzo Donatini, profondo conoscitore d'arte e di storia. Terra del Sole è stata voluta nel 1564 da Cosimo de' Medici, primo Granduca di Toscana, è una città fortezza ben conservata, racchiusa in una cinta di 2 km di mura entro cui era sorto un abitato civile e militare, con un insediamento simmetrico: 2 borghi gravitanti intorno a 2 Castelli, il Borgo Fiorentino con il Castello del Capitano delle Artiglierie, e il Borgo Romano con il Castello del Governatore. L'armonioso nucleo è la rappresentazione della "città ideale" dell'armonia vagheggiata nel Rinascimento, ed è raccordato dalla vasta piazza Maggiore (oggi piazza Garibaldi), su cui affacciano gli edifici monumentali: Palazzo Pretorio - chiesa di S. Reparata, con dipinti del Longhi e del Menzocchi (dove don Enzo ci fa ascoltare anche musica d'organo) - Palazzo dei Provveditori - Palazzo della Cancelleria. Più tardi poi ci raggiungono anche gli escursionisti e, quindi, complessivamente, a Terra del Sole ci ritroveremo in oltre una novantina di persone. A metà pomeriggio siamo tutti assieme per una allegra e gustosa merenda nel cortile del Palazzo Pretorio o de' Commissari, con i buoni prodotti messi a disposizione dalle sezioni U.O.E.I. di Treviso (ottimi la torta di pane, la soppressa, il prosecco e tutto il resto!), di Faenza (graditissima la crostatona di Piero con lo stemma U.O.E.I., i dolcetti di Maria e Olga, le "sfogliatine al rosmarino" di Anna Ferro) e alcune bottiglie di vino locale offerte dalla tenuta Pennita, via Pianello 34, Terra del Sole FC www.lapennita.it, ricercate dal Presidente della Pro loco, Enzo Amadori. Un vivo ringraziamento va alla Pro loco di Terra del Sole e a don Enzo Donatini, per la gentile ospitalità.

Dopo aver salutato gli amici di Treviso, una parte di noi si sposta in visita a Villa Saffi a S. Varano (via Firenze 164, Forlì), che ci viene illustrata dalla guida di "Cultura e Progetto", l'Associazione forlivese che gestisce questo patrimonio per conto del Comune di Forlì. Originariamente fu convento dei Gesuiti, poi l'edificio fu acquistato nel 1740 dal conte Tommaso Saffi e reso residenza estiva di famiglia, poi dimora del suo bisnipote, il conosciuto uomo risorgimentale Aurelio Saffi, e di sua moglie, l'inglese Giorgina Crowford, donna lungimirante e moderna. Nel periodo risorgimentale la villa, indicata in codice come "vendita dell'Amaranto", fu sede di riunioni segrete della Carboneria. Notevoli sono, tra l'altro, le pitture murali eseguite con la tecnica del Trompe-l'oeil, gli eleganti arredi e accessori, ben conservati in biblioteca, cucina e stanze da letto. Nel parco che circonda la villa vi sono un complesso di querce e un maestoso cedro del Libano, segnato dalla caduta di un fulmine.

Rosanna Gardella


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immagini di Raul Tassinari


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