Racconti e immagini

Dal 02 al 06.04.2008: Turisti ed escursionisti nel magico mondo di Pulcinella - NAPOLI e dintorni

TREKKING e TURISMO
nella terra di Pulcinella
cinque giorni nel golfo di Napoli


mercoledì 2
Dopo una partenza mattiniera (alle 5.00 da Faenza, con un bel pullman Mercedes, alla guida il provetto Andrea), nel pomeriggio giungiamo a Napoli: giro della città con alcune soste, mentre la guida del posto Rachele, al microfono del bus, ci mostra Castel dell'Ovo, il lungomare, l'arco di carosello, il Maschio Angioino o Castel Nuovo, a sovrastare la città: Castel Sant'Elmo, Posillipo, Mergellina, l'area industriale di Bagnoli, lo stadio S. Paolo. Non manca la tappa alla piazza del Plebiscito, con sosta al Gambrinus, il caffè di Napoli famoso in tutto il mondo per l'aroma dei suoi caffè e per la pasticceria, in particolare sfogliatelle e babà. La visita della Galleria Vittorio Emanuele e del Teatro S. Carlo è anche l'occasione per l'acquisto da parte delle signore di qualche borsa "griffata". Poi: piazza del Gesù Nuovo, con la svettante guglia dell'Immacolata, e visita all'interno dell'omonima chiesa barocca del 1584, caratterizzata dalla facciata in bugnato scuro.
A sud di Napoli, per la litoranea che sfiora Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Vico Equense, giungiamo a Sorrento, dove prendiamo alloggio all'hotel Flora****, posizionato su corso Italia e a poche centinaia di netri dal cuore della città, rappresentato da piazza Tasso. Sì, il Torquato Tasso che scrisse la Gerusalemme Liberata nacque proprio lì, nel 1544.

giovedì 3
Un comodo pulmino ci porta fino al porto di Sorrento, dove ci imbarchiamo sull'aliscafo per CAPRI. Come guida ai turisti spetta Diego, ed agli escursionisti Luigi Esposito.
Dal porticciolo di Marina Grande giungiamo fino alla famosa piazzetta Umberto I di Capri prendendo la funicolare, da dove ci incamminiamo per le strette viuzze, in cui al massimo transitano gli ape-car che sono di servizio a residence e alberghi, avendo sempre in vista bellissimi scorci sul mare.
Contrariamente alle previsioni metereologiche, oggi siamo gratificati dalla presenza del sole e il mare più blu-turchese di così non potrebbe essere. Bellissima e rigogliosa la vegetazione: la guida ce ne descrive i particolari, e ci porta anche a cogliere la differenza fra la pianta del rosmarino e quella del litiodoro o Capri blu.
Volendo maggiori informazioni sulla vegetazione, consultare l'interessante sito internet www.meditflora.com sulle specie della penisola Sorrentina, di Amalfi e Capri.
Si intravede l'antica certosa di S. Giacomo. Ci immettiamo nel bosco di lecci e saliamo in modo deciso fino alla cima più alta dell'isola: il monte Solaro, m 589, dove consumiamo il pranzo al sacco, mentre lo sguardo spazia su tutte le isole del golfo e sui faraglioni!
Per sentieri, dove è in piena fioritura l'erica bianca, scendiamo fino ad Anacapri, vicino alla Villa S. Michele in via Axel Munthe. È zona dove diversi negozi dove vendono i profumi che vengono prodotti in piccoli laboratori proprio sull'isola: Carthusia ( www.carthusia.com) e Capri-parfum.

venerdì 4
Ci accoglie la guida Fibronia che, mentre il pullman si avvia verso la difficile ma splendida strada della costiera amalfitana, ci parla di racconti mitologici, di Partenope, degli scogli, dell'isola che fu del ballerino russo Nureyev.
A Positano "la perla della costiera, piena di charme", turisti ed escursionisti ci dividiamo: i primi visitano Positano nei suoi particolari e poi vanno ad Amalfi che fu la più antica delle quattro Repubbliche marinare, potente e prospera per i traffici nel Mediterraneo, e che oggi si presenta al visitatore assai pittoresca, raccolta com'è tra il monte e il mare.
Gli escursionisti vengono raggiunti dalla guida Paolo, che risiede a Montepertuso, paese visibile a distanza lungo il percorso, che è il "sentiero degli Dei", magnifico trekking che da Positano ci porta fino a Agerola, località collinare adagiata sui Monti Lattari e ricca di caseifici e macellerie (pro-loco 081 8791064), con discesa a Paiano, sul mare.
Dopo cena: quasi tutti andiamo al Teatro Tasso, allo spettacolo di danze e musica "Sorrento Musical", che viene proposto "every night" con aperitivo alle 21.30, ed è la presentazione di secoli di folklore partenopeo:
si parte con la rappresentazione dei pescatori che si preparano alla pesca, rendendo con il canto più sopportabile e persino allegra la fatica di tutti i giorni (Piscatore e Pusillepo, Michelemmà...)
lo spettacolo prosegue con la presentazione del mercato, della sua musica fatta di chiacchiere, pettegolezzi e storie d'amore (O sole mio, S. Lucia, Te voio bene assaie...)
all'imbrunire e con il Vesuvio stagliato all'orizzonte si cantano l'amore e i luoghi che hanno incantato i viaggiatori del Grand Tour (Marechiaro, Torna a Surriento, O surdato nnammurato...)
lo spettacolo termina rappresentando il momento della festa popolare, con i fuochi d'artificio e con il ritmo dei balli (Tarantella, Funiculì Funiculà, Comme facette mammeta...)


sabato 5
I turisti, con guida Giovanni, effettuano la visita agli scavi di Ercolano, antica città situata alle pendici del Vesuvio e sepolta dall'eruzione del 70 d.C. da un'enorme colata di fango (oltre dodici metri di altezza) che, solidificandosi, divenne dura come il tufo.
Gli escursionisti vengono portati, da Franco F. e da Simona, in cima al Vesuvio, passando per la Valle dell'Inferno e avendo in vista il Monte Somma: una salita di un certo impegno che consente di giungere alla sommità, alla bocca del cratere, dove le guide vulcanologiche illustrano come si è 'comportato' il vulcano nel corso dei millenni.
L'albergo Flora ci ha preparato una serata speciale, perché dopo cena abbiamo il tenore, abbigliato da Pulcinella, che con possente voce ci presenta il repertorio della tradizione musicale napoletana, tra cui "Malafemmena", che già una ragazza del posto ci aveva intonato nel pulmino di linea che da Anacapri ci ha portato al porto.
Ultima visita nel centro di Sorrento: via S. Cesareo, piazza Tasso, corso Italia, con visione dei legni intarsiati ed acquisto di limoni e limoncello, all'agrumeto.

domenica 6
Partenza per la Reggia di Caserta, a 35 km da Napoli, dove la guida Walter ci illustra la "Versailles italiana" voluta dalla dinastia dei Borbone (Carlo e Ferdinando II, re nasone e lazzarone), e realizzata a partire dal 1752 dagli architetti Van Vittel, ovvero Luigi e Carlo Vanvitelli.
I magnifici saloni, dove dominano gli stili impero e rococò, in questo periodo sono resi ancora più interessanti dall'esposizione temporanea di numerosi grandi quadri del paesaggista prussiano dei Borbone, Jacob Philipp Hackert (1737-1807), "fotografo" dell'epoca, quando non esisteva la pellicola e le immagini venivano rese ai posteri solo con tele, colori a olio e pennelli.
Dedichiamo una parte del tempo ad una visita al grande parco che si estende per oltre 3 km lungo un viale centrale che al fondo ha lo scenario della grande cascata (con le statue di Diana e Atteone) ed è intervallato da gruppi scultorei e scenografiche fontane, alimentate dall'acquedotto Carolino, realizzato scavandolo nel cuore delle vicine montagne. Quasi tutti a pranzo consumiamo una tipicità: la pizza.

Lungo la via del ritorno, tutti ringraziamo gli organizzatori del tour, Gigi Graziani e Franco Ferro, che hanno sviluppato un'altra delle positive combinazioni di turismo-escursionismo!

Al rientro sui giornali c'è una pubblicità: l'immagine della scultura in marmo del Cristo morto, all'interno della Cappella San Severo (che nel nostro pomeriggio a Napoli non siamo riusciti a vedere) e questa scritta:
Monnezza a chi?
Guarda cosa butti se non vieni a Napoli: se credi ai luoghi comuni, Napoli non fa per te. È un luogo unico al mondo, insieme carnale e aristocratico, ventre antico di una civiltà millenaria e crocevia dell'arte in tutti i tempi. Se vieni adesso trovi bellezze naturali e artistiche senza paragoni, vicoli pulsanti di vita, un artigianato antico, le specialità della cucina, il calore degli abitanti, un clima straordinario, musei che testimoniano tutte le epoche.


Noi della U.O.E.I. a Napoli e nel suo Golfo siamo andati.


Rosanna Gardella


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immagini di Massimo Biraghi


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