Escursionismo

03.11.2013: Escursione nella zona di Casaglia

Escursione nella zona di Casaglia

Questa escursione nella vallata del Lamone, caratterizzata dai forti colori dell'autunno (verde, giallo, rosso), è in territorio toscano, quasi tutta nel comprensorio della frazione di Casaglia (m. 754) di cui riportiamo in po' di storia trovata su internet dall'amico Luigi Solaroli.

Le voci casalatico, casalagio e casalaria, dalle quali deriva Casaglia, furono usate nell'alto medioevo a significare l'insieme di case o di abitanti censiti in un dato feudo. La nostra Casaglia anticamente portava altro nome. Un diploma imperiale del 1160, accenna al fonte di Pietrasanta ed un documento del 1283 parlando della Massa di Casaglia, dice che in antico vi fu edificato il borgo di Pietrasanta. Il nome di Massa, che troviamo nei documenti notarili fiorentini, indica che in origine quelle terre formavano un manso, raggruppamento di possessi. Il manso di Casaglia, probabilmente, nella prima metà del sec. XIII, faceva parte dei beni della Chiesa madre faentina, nella veste dell'abate di S. Maria foris portam. Il 3 Agosto del 1284 si addivenne alla conclusione e vendita di Casaglia alla repubblica di Firenze al prezzo di lire 1.000 di fiorini piccioli. Il possedimento fu diviso in 53 lotti o poderi. Tali lotti, esclusi due rimasti alla chiesa, furono venduti a fiorentini vincolandoli alla costruzione di case fortificate ed un castello, chiamato allora Pietrasanta, poi Casaglia. Questa colonizzazione semimilitare fiorentina, aveva lo scopo di assicurare con poca spesa, un valico importante per la Repubblica. Da questo periodo si sa ben poco di Casaglia tranne alcuni accenni posteriori di cronisti come il Villani e l'Ammirato. Il Villani scrive nella sua , che nel 1322: "i fiorentini" fecero rifare il castello di Casaglia sopra l'Alpe "perché " da una lotta fra il Conte di Battifolle e Sinibaldo Donati", che godeva di una certa supremazia su Casaglia. Il Conte di Battifolle tenne il territorio facendosi pagare un pedaggio. Nel 1322, appunto, il comune di Firenze, rientrò nel pieno possesso di Casaglia. Dato che i compratori dei poderi in cui fu divisa Casaglia, si lamentarono (il documento dice quaerimonia), presso Firenze, perché dai vicini, specialmente dall'abate, dai monaci e dai conversi del monastero di Crespino, il Comune inviò sei ufficiali ad occuparsi delle . Fin dal principio del sec XIV, Casaglia si amministrava a Comune come tutte le terre fiorentine. Ora è frazione al comune di Borgo San Lorenzo (FI), da cui dista 17,44 km.

La valorizzazione della vallata del Lamone è stata inserita nel progetto INFEAS "Lamone bene comune" finanziata della Regione Emilia-Romagna e assegnata al Comune di Bagnacavallo. Partner del progetto è l'onlus "Geol@b" di cui è Presidente il socio Giacomo Buganè.

Alcuni riferimenti:
  • Quota 754: partenza da Canaglia
  • Quota 607: attraversamento del fiume: 1° ponte e 1° mulino ad acqua del Lamone – punto più basso dell'escursione
  • Quota 870: fonte del Galestro usata un tempo dai pastori per sè e per i loro armenti
  • Quota 1012: poggio degli Allocchi: galleria FS e acquedotto. Durante i lavori di scavo della ferrovia inaugurata proprio 120 anni fa, fu scoperta una sorgente di acqua purissima, che incanalata, arrivò lungo la ferrovia fino alla stazione di Faenza (scalo merci)
  • quota 913: sorgente del Lamone a poggio delle Travi. Dopo circa 90 chilometri questa acqua arriverà al mare nei pressi della pineta di San Vitale, irrorando i campi e ricevendo tutti gli scarichi agricoli, industriali e urbani della vallata
  • Quota 917: passo Colla di Casaglia. È dal 1973 che nell'ultimo fine settimana di maggio sulla "via Faentina" transita la 100 chilometri del Passatore, gara podistica competitiva lunga appunto cento chilometri che parte da Firenze e arriva a Faenza
  • Quota 1130: monte La Faggeta – massima elevazione dell'escursione
  • Quota 1060: fonte del Rovigo
  • Quota 754: arrivo a Casaglia

FrancoPiani


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