Racconti e immagini

dal 30.12.2021 al 02.01.2022: Capodanno nella magica Tuscia

Capodanno in Tuscia

Pierpaolo Pasolini ha definito la Tuscia viterbese "il paesaggio più bello del mondo". Di fronte a tale affermazione abbiamo colto l'occasione di riproporre il programma che nel 2020 era stato annullato causa il lockdown. Prese tutte le precauzioni necessarie siamo partiti, fra molti dubbi e timori espressi dai partecipanti fino all'ultimo minuto. L'hotel era stato prenotato sul lago di Bolsena, il più grande lago di origine vulcanica d'Europa. Cosa abbiamo pensato di visitare meteo permettendo? Vitorchiano, il Sacro Bosco di Bomarzo, la necropoli etrusca di Tarquinia e il suo Museo Nazionale etrusco, Bolsena, Tuscania, Montefiascone, Marta, Viterbo con il palazzo dei Papi e le splendide chiese.
Vitorchiano è un borgo medievale circondato da torri merlate e costruito su banchi di roccia di peperino dal caratteristico colore grigio. Si trova ai piedi dei Monti Cimini ed è immerso in un paesaggio collinare ricco di boschi di querce. Il regista Mario Monicelli l'ha scelto per girare alcune scene del film l'Armata Brancaleone, nel 1990 la famiglia Atan, proveniente da Rapa Nui, ha realizzato il Moai che riproduce i monoliti dell'isola di Pasqua.
Il Sacro Bosco di Bomarzo per molto tempo è rimasto sconosciuto alla maggioranza delle persone. Il soldato-poeta-sognatore Vicino Orsini ha fatto realizzare questo parco delle meraviglie nel 1550 con enormi e stranissime sculture di pietra. Orsini insisteva su questo nome "Se il bosco è sacro, le statue appaiono come divinità pagane in una sorta di strana chiesa". Alla sua morte per 300 anni è caduto in stato di abbandono fino alla riscoperta nel 1938 del pittore spagnolo surrealista Salvatore Dalì che ritrasse il parco dei Mostri di Bomarzo in uno dei suoi dipinti. Nel 1953 è stato acquistato da Bettini Giovanni, un amante dell'arte locale che ha iniziato un attento restauro.
Tarquinia possiede presso il Museo Nazionale una delle maggiori raccolte di reperti etruschi tra cui i sarcofagi, i corredi funebri delle vicine necropoli, vasi di vario tipo, alcune tombe dipinte. La necropoli dei Monterozzi dista poco più di tre chilometri dalla nuova città di Tarquinia. Le tombe affrescate risalgono alla metà del VI secolo a.C. con pitture stupende. Quelle visitate hanno un corridoio di accesso a gradini scavato nel fianco della collina che conduce a un vano rettangolare in cui si trovavano i corpi dei defunti. Pareti e soffitto sono decorati da pitture con una grande varietà di temi ispirati alla vita quotidiana: banchetti, danzatori e musici, caccia.
A Tuscania abbiamo visitato la chiesa di San Pietro un gioiello dell'arte romanica costruita sull'omonimo colle, sui resti di un tempio pagano e affiancata da due alte torri di avvistamento. All'esterno sembra un posto quasi abbandonato, ma quando si accede al cortile la facciata mostra tutto il suo fascino con un portale coronato da loggetta sovrastata da un rosone bianco di squisita delicatezza. Molto interessanti il pavimento a mosaici comateschi e la cripta con 28 colonne e capitelli di reimpiego provenienti da edifici romani. Anche la chiesa di Santa Maria Maggiore ai piedi del colle è un bellissimo esempio di architettura romanica.
Il Borgo di Bolsena è molto suggestivo e pittoresco. Ha un bel centro storico, con un monumento di notevole importanza, non solo artistica ma anche religiosa, la Collegiata di Santa Cristina con le vicende del martirio della Santa Patrona e del miracolo del Corpus Domini, a Montefiascone abbiamo potuto visitare solo la Chiesa di San Flaviano per chiusura del centro storico; vi sono custodite sia la Cattedra di Urbano IV che la tomba di Johannes Defuk, personaggio centrale della leggenda dell'Est! Est! Est!, famoso e storico vino della zona. Marta è un borgo abitato da pescatori che vivono di questa attività da sempre. Ci siamo concessi una passeggiata rilassante sul lungolago fino al porticciolo dove sono attraccate le barche da pesca tipiche colorate. E così, reti, colori vivaci e panorami lacustri hanno rallegrato la nostra vista. Il viaggio si è concluso con la visita di Viterbo chiamata la "città dei Papi" perché nel 1200 i papi lasciarono Roma per trovare rifugio tra le sue mura. Questo ha contribuito a cambiarne la storia. Il cuore antico è il quartiere medievale di San Pellegrino, che conserva intatte le caratteristiche dell'epoca. Vi si trovano piazze, torri, e nei suoi vicoli possiamo facilmente trovare archi e i tipici profferli, cioè scale esterne da cui si accedeva alle abitazioni.
La serata del 31 dicembre è risultata piacevole nonostante le restrizioni. La musica dal vivo ha rallegrato la serata, anche il menù è stato molto apprezzato. Qualche coppia è riuscita anche a fare ogni tanto un ballo. La cena del primo giorno dell'anno è stata rallegrata da un'estrazione di salumi accompagnata da una buona imitazione dei numeri della smorfia napoletana in cui sono stati coinvolti quasi tutti i componenti della compagnia. Fra scherzi e risate non è certo mancato il divertimento che ci ha fatto dimenticare per un po' le tristi notizie legate all'aumento dei contagi da covid.

Maria Teresa Villa


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immagini di Massimo Biraghi

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