Racconti e immagini

dal 04 al 06.06.2021: fine settimana in Val di Taro

FINE SETTIMANA IN VAL DI TARO

Questa è stata la prima uscita di gruppo dopo 8 mesi in cui la situazione pandemica non ci ha permesso di farlo.
Ci ritroviamo in 8 equipaggi a Fornovo di Taro ed è un piacere sentirsi di nuovo in gruppo.
Nella mattinata di sabato 5 giugno è prevista la visita guidata al centro storico e alla bella Pieve di Santa Maria Assunta, ristrutturata nel XI secolo in stile romanico con incastonate nella facciata interessanti sculture duecentesche.
Tornati ai camper, accompagnati dalla guida andiamo a visitare a Ozzano Taro, il museo Ettore Guatelli. Stranissimo, appare come una accozzaglia di oggetti di tutti i tipi, lo stupore è generale. Il maestro elementare Ettore Guatelli ha raccolto una grandissima quantità di oggetti legati soprattutto alla vita contadina e quotidiana come attrezzi, scarpe, giocattoli, ceramiche, utensili e chi più ne ha più ne metta e li ha disposti scenograficamente alle pareti ed ai soffitti della sua cascina. Ad alcuni potrebbe sembrare una raccolta di cianfrusaglie, ma certamente ha saputo esporle in maniera piacevole e la visita risulta essere interessante.
Dopo pranzo ripartiamo alla volta di Bardi, dove alle 16:30 è prevista la visita guidata alla Fortezza, la sua struttura è imponente e sorge su un picco di diaspro rosso, fortemente articolata seguendo la conformazione dello sperone roccioso. All'interno troviamo interessanti il rivellino, i bastioni, la cucina, la sala torture e il museo del bracconaggio, mentre la zona abitativa appare più dimessa. Non può certo mancare il fantasma, un certo Moroello, suicidatosi per la morte dell'amata Soleste.
Domenica mattina ci trasferiamo a Berceto, la Presidente della Pro loco ci invita ad attraversare il paese, nonostante la presenza del mercato dei fiori, facendo abbassare i dissuasori per consentirci il passaggio percorrendo le strette vie del centro per raggiungere l'area sosta. Gironzoliamo per i vicoli che presentano angoli molto carini e prenotiamo il pranzo in un ristorante. Alle 15:30 è prevista la visita al Duomo di San Moderanno, in stile romanico ha origini antiche e nel presbiterio al centro dell'altare è incastonata un'antica lastra in pietra con un bassorilievo raffigurante una croce e due pavoni che bevono da due calici, pare sia di epoca longobarda. L'anziano prete che ci guida nella visita ci fa visitare anche il Museo, dove è presente un fragilissimo calice in vetro sottilissimo con riflessi iridescenti, forse del X secolo, trovato circa 70 cm sotto la quota dell'attuale pavimento, all'interno di una tomba durante i lavori di consolidamento del presbiterio negli anni '70, a cui lui ha partecipato.
Decidiamo di spostarci a Corchia, un piccolo borgo a una quindicina di chilometri che conserva pressoché intatto il nucleo medioevale. Si trova sulla via Francigena e appare da subito semplicemente splendido, gli angoli suggestivi si susseguono con stretti viottoli lastricati e le case in pietra con archi, tetti in lastre di pietra naturale, logge e portici davvero affascinanti.
Il programma per questo fine settimana è terminato e con molta tranquillità riprendiamo la strada del ritorno, augurandoci di poter ritrovarci al più presto in tutta sicurezza.

Vanni Picchi


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