Racconti e immagini

dal 07 al 08.12.2019: A Modigliana per la cena degli auguri ai "Cento Tigli" e visita della cittadina

Cena degli AUGURI a MODIGLIANA e visita del paese
7 e 8 dicembre 2019

È sabato verso sera. Chi in camper sostando più giù in piazzale Enzo Ferrari, chi in auto, ci ritroviamo all'Agriturismo "Cento Tigli" di MODIGLIANA, dopo aver sterzato sulla strada che manda a Tredozio. Alle 19.30 è iniziata la tradizionale annuale Cena degli Auguri, occasione conviviale per tante conversazioni, per gustare la nostra cucina romagnola e scambiarci affettuosi Auguri per le Festività. Naturalmente anche per questo incontro ci hanno raggiunto i soci padovani Sergio e Mirella. Graditissima è stata la consegna agli intervenuti di un albero natalizio che include un simpaticissimo Babbo Natale e una stella, frutto della fervida fantasia + mirabile lavoro con il legno di Vanni e del delizioso intervento di completamento di Marica. È in nostra compagnia anche Bruno M. con cui, a fine cena, ci diamo appuntamento per domattina.

Una parte di noi è ritornata a casa ma la maggior parte è rimasta per il programma della domenica: la visita di MODIGLIANA, fatta con l'attento conoscitore della sua Modigliana, Bruno Melandri, socio U.O.E.I., che inizia la giornata tratteggiando la storia del paese e ricordando la sua appartenenza alla Romagna-Toscana prima che Mussolini decidesse di farlo entrare nell'orbita della provincia forlivese.
Subito davanti a un pergolato, in prossimità del ponte della Signora, coglie l'occasione per illustrarci la manifestazione che si svolge a Modigliana la 3a domenica di settembre "I Tableaux Vivants" ovvero rappresentazioni viventi delle tele con i soggetti di Silvestro Lega (1826-1895), artista nato qui a Modigliana, uno dei maggiori esponenti del movimento artistico dei Macchiaioli.
Percorrendo una strada in salita (dove Bruno ci parla della consuetudine modiglianese della "leva" ovvero il ritrovo di quanti sono nati nello stesso anno), ci porta davanti al Duomo con il portone simbolicamente ricoperto da teli di nylon dorati. Poi a fianco del Monastero delle monache di clausura ci racconta particolari della vita conventuale.
Una moderna scultura in metallo rappresenta l'Acerreta, l'Ibola e il Tramazzo, i 3 fiumi di Modigliana che confluiscono in uno.
Notiamo che in uno dei palazzi maggiormente decorati ci sono 3 prosperosi busti di donne, che furono realizzati dallo scultore Savorana.
La Madonna del Cantone è un oratorio che ha assunto questa denominazione, perché è nel retro (e cantò) del Duomo: nell'altare ha una delicata immagine della Madonna che è considerata la patrona del paese e in alto alle pareti ha le copie delle 4 lunette di Silvestro Lega; sono poco visibili, ma Bruno ci assicura che gli originali li vedremo nel pomeriggio. Nella cripta del Duomo vediamo un gruppo di sculture in legno dipinto: è un pregevole Compianto sul Gesù morto; dove sulla sinistra spicca la figura del Nicodemo con tenaglie e martello.
Dopo la sosta caffè al bar Centrale, vediamo alcuni pannelli dello scultore Leonardo Poggiolini che raccontano storie di Modigliana, in particolare quello in cui don Giovanni Verità (1807-1885) porta in spalla Giuseppe Garibaldi ferito mentre lo sta aiutando a fuggire poiché inseguito dall'esercito austriaco.
Percorriamo le strade del centro con antichi palazzi dalle tinte pastello, passiamo davanti all'ex-macelleria che sopra all'ingresso ha una possente testa di toro e osserviamo alcuni particolari liberty nelle inferriate, nelle ringhiere in ferro battuto e nell'insegna di un antico negozio, che ha due diafane fanciulle.
Arriviamo alla Tribuna che dà sul fiume Tramazzo: è una fortificazione semicircolare con due campanili e una statua della Madonna.
Di qui entriamo nella parte più antica di Modigliana.
All'interno della chiesa di San Domenico troviamo chi fa suonare per noi la panciuta campana in bronzo del 1169.
Nel frattempo ci hanno raggiunto Monica e Medio, proprio in piazza Pretorio dove Bruno ci racconta una storia (forse una leggenda) risalente al 1773 quando avvenne il BARATTO tra la figlia dei signori francesi d'Orleans -privi di eredi maschi- e il figlio di un carceriere: dopo 57 anni il maschio scambiato divenne re dei francesi con il nome di Luigi Filippo mentre la femmina, Maria Stella, cercò inutilmente di ottenere il riconoscimento della sua vera regale identità.
Scendendo dal vicolo Sdrucciolo, arriviamo in zona ospedale, dove c'è la montagna con roccia di galestro, disposta a semicerchio sul fiume, poi andiamo da "Antichi Sapori", un locale alla buona dove tirano la sfoglia con il matterello e facciamo una bella tavolata che ordina pastasciutte, variamente condite, e il dolce.
Nel pomeriggio in via Garibaldi passiamo di fronte alla casa-museo di don Giovanni Verità e andiamo nel negozio dei Mortani, famiglia che produce il tipico "Mandorlato" di Modigliana; facciamo un po' di acquisti di panforti dalla scatole dai bei colori e la signora Cinzia ci mostra la guida della Lonely Planet sulla nostra Regione, appena edita, che dedica un flash anche alla loro attività artigianale.
Al Museo Vescovile (Mu.Ve.) ci apre don Massimo, poi arriva C. Samorì che brevemente ci illustra le stanze dei Vescovi e gli originali delle 4 lunette di S. Lega, che riproducono le calamità naturali: guerra - fame - terremoto - peste. Ci accompagna poi nel Museo d'arte moderna, commentando gli artisti contemporanei che sono presenti, tra cui Vedova, Crippa, Turcato e altri, e presentandoci i risultati di un workshop svolto da un gruppo di architetti e docenti dell'università di Roma che ha prodotto proposte per la riqualificazione di tre parti di Modigliana: l'anfiteatro naturale sul fiume, il mercato coperto adiacente la Tribuna e la Roccaccia. In particolare la proposta di copertura della Roccaccia ci porta a discutere del valore di quel bene, che Bruno nella mattinata ci ha presentato portandoci in un giardino da cui vede la panoramica più completa della Roccaccia, appartenuta alla famiglia del conti Guidi, che un centinaio di anni fa ha subito un crollo che ha creato uno spacco verticale, lasciandola in piedi solo per una minor parte ma che, pur così mutilata, è una bella presenza per il paese di cui continua a dominare lo sky-line. Per capire meglio come poteva svolgersi la vita nella torre, Bruno ce ne presenta una schematizzazione grafica, frutto delle sue ricerche.

Si è fatto buio. Ringraziamo Bruno Melandri -e lo facciamo nuovamente attraverso questo resoconto del nostro soggiorno a Modigliana- per averci mostrato questa bella località della nostra Romagna.

Rosanna Gardella


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