Racconti e immagini

dal 27.08 al 03.09.2018: SCOZIA: dai panorami mozzafiato delle Highlands alla cosmopolita Edimburgo, un viaggio affascinante nelle terre romantiche e selvagge della Scozia.

UN SOGNO CHIAMATO SCOZIA

La Scozia è il sogno di tanti ed era anche il mio. Impossibile descrivere la Scozia in una sola parola; per molti è legata all'immagine del whisky, dei tessuti scozzesi, dei castelli, delle highlands e soprattutto della pioggia. In Scozia è la normalità, infatti difficilmente trovi gente con l'ombrello o chi te lo vende per strada. Con impermeabile e cappuccio gli scozzesi passeggiano, fanno jogging, fanno la spesa, vanno e tornano dal lavoro come se nulla fosse e si sono adattati al clima. Qui invece anche solo due giorni di pioggia ci rendono malinconici, con poca voglia di uscire di casa. Il nostro viaggio ha toccato diverse località che descriverò in modo sintetico: Glasgow, Inveraray, Oban, valle del Glencoe, isola di Skye, Beauly, Inverness, Loch Ness, Fort George, Elgin, Aberdeen, Stonhaven, Edimburgo. Glasgow merita la visita per più di un motivo. Un tempo centro industriale, ha conosciuto la disoccupazione e la depressione economica; oggi si è riqualificata con una vita culturale molto intensa. Da non perdere per esempio l'avveniristico Glasgow Science Centre, l'edificio della Cattedrale, dedicata a San Mungo, in stile gotico, il Kelvingrove Art Gallery and Museum che ospita fra le varie opere la magnifica crocifissione di Gesù di Salvador Dalì. Vicino alla cattedrale, Rocco, un nostro connazionale, ha affittato un vecchio gabbiotto della polizia e ci ha servito il miglior caffè espresso che abbiamo bevuto durante il viaggio. Una volta usciti dalla città ti trovi immerso in un mondo dove l'uomo è intervenuto davvero poco lungo il corso degli anni. Un'unica strada a scorrimento veloce tra boschi, rocce, prati verdissimi con pecore e cavalli, ti porta in luoghi con poche case, sulle rive di laghi d'acqua dolce come il Loch Lomond e Loch Ness, il più famoso per la leggenda del mostro Nessie. Le rovine dei castelli di Urquhart Castle sul Loch Ness, di Eilean Donan Castle in posizione spettacolare, in uno scenario da film, sopra un'isoletta alla confluenza di tre grandi fiordi (il Loch Duich, il Loch Long e il Loch Alsh), di Dunnottar Castle, un rudere arroccato in alto sul mare, una fortezza circondata da scogliere vertiginose, ti raccontano la storia di un popolo orgoglioso che ha combattuto per secoli per la libertà e l'indipendenza, persa definitivamente con la battaglia di Culloden nel 1746 contro gli inglesi. L'unicorno è l'animale nazionale della Scozia. Il suo motto: Nessuno può provocarmi impunemente da l'Ordine del Cardo. Castelli e fortezze abbondano in questa regione, sono più di tremila, tra quelli conservati e quelli in rovina, ognuno con la propria storia e i suoi fantasmi. Tra quelli ancora abitati abbiamo visitato il castello di Inveraray, con un magnifico parco. All'interno salotti arredati, una collezione di dipinti e manufatti, una magnifica armeria e una cucina super organizzata. Il castello Craigievar è un bellissimo castello che si differenzia da quelli tipici scozzesi, infatti ha delle torri molto alte, con tetti spioventi, e le mura sono colorate di rosa, ha un aspetto fiabesco, ed è rimasto come l'originale dal 1626. Si dice che sia il castello che ha ispirato Walt Disney quando ha creato il suo caratteristico logo con il maniero rosa. Nel castello di Glamis, tuttora residenza del Duca di Strathmore e Kinghorne, sono nate la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon, madre dell'attuale regina Elisabetta II e la sua seconda figlia, la Principessa Margaret. Shakespeare l'ha scelto per ambientare il Macbeth, ma Glamis è famoso soprattutto per essere uno dei castelli più infestati dai fantasmi. Tutte le stanze sono magnificamente arredate, ma purtroppo non si può fotografare. Inverness è considerata la Porta delle Highlands, paesaggi favolosi apparsi in numerosi film, in particolare in quelli della saga di Harry Potter. Abbiamo avuto la fortuna di potere ammirare in una giornata di sole le montagne, le colline velate da nuvole basse, le brughiere fiorite di erica rosa, i laghi sconfinati, i fiordi, le bianche spiagge di Morar, il volo di grandi rapaci. Un contatto con la natura che non può mancare nella nostra vita. L'isola di Skye è stata inserita dal National Geographic nella lista delle più belle isole del mondo. Abbiamo dormito nel delizioso paesino di Beauly dove un gruppo di allievi della locale scuola di musica e danza ci ha allietato il pomeriggio con un concerto di cornamuse. Fort George è una fortezza militare nata per imporre alle Highlands la presenza militare britannica. I bastioni si affacciano sul Moray Firth dove con pazienza e tempo a disposizione si possono ammirare le foche e i delfini. Viaggiando verso Aberdeen conosciuta come la Città di Granito, in quanto molti edifici del centro storico sono stati costruiti utilizzando il granito grigio, abbiamo ammirato campagne ben coltivate ad avena ed orzo simili ai nostri latifondi. Il viaggio si è concluso ad Edimburgo la capitale cosmopolita e raffinata dove abbiamo incontrato tanti ragazzi italiani che lavorano nelle varie attività commerciali. A Edimburgo, oltre al Castello e la Old Town, si possono ammirare le case georgiane, le stradine ripide e acciottolate e i vicoli medioevali sospesi su pareti di roccia, frutto di una serie di vulcani spenti. Il Castello di Edimburgo situato in cima alla rocca, dominante tutto il panorama della città, è probabilmente il castello scozzese più famoso del mondo. La parte più antica è la cappella di Santa Margherita che risale al 1100. In una delle sale si trovano i gioielli della corona di Scozia e la Pietra del Destino simbolo del potere. Il Castello di Edimburgo ospita anche il Museo Nazionale della Guerra. A 12 km dalla città si trova la Rosslyn Chapel una bellissima chiesa piena di simbolismi e incisioni misteriose. Nella chiesa sono state ambientate alcune fra le più belle scene del Codice da Vinci di Dan Brown. Tornati ad Edimburgo abbiamo provato la temuta pioggia scozzese. Per la strada è solito incontrare ragazzi che si sperimentano con la cornamusa o scozzesi con indosso kilt di tartan. Durante il viaggio è sorta spontanea la domanda "ma è vero che sotto il kilt gli scozzesi non mettono lo slip"? Il dilemma è stato risolto, il tradizionale kilt viene indossato senza lo slip.
Maria Teresa Villa


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immagini di Maria Teresa Villa e Massimo Biraghi

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