Racconti e immagini

dal 29.06 al 01.07.2018: Sacile (PN) e altri luoghi d'acqua

TOUR IN LUOGHI D'ACQUA
a Sacile (PN) e altri - 29/30 giugno e 1° luglio 2018

Il Settore Camper ha programmato l'uscita dell'ultimo fine settimana di giugno 2018 per visitare alcuni luoghi in Veneto ed in Friuli il cui denominatore comune è l'acqua.
Il ritrovo è stato a Refrontolo nel parcheggio del Molinetto della Croda, nella valle del fiume Livenza. Eravamo 9 equipaggi.
Il parcheggio era molto tranquillo e intorno aveva i vigneti del Prosecco. Dopo aver cenato all'aperto e fatto due chiacchiere (anche quattro...) abbiamo ben pensato di andare a dare una sbirciatina notturna al Molinetto. Che meraviglia e che pace!!! Sembrava di essere dentro ad un presepe, il mulino era illuminato, si sentiva l'acqua della cascatella scendere, la ruota in legno girava lentamente... Abbiamo trascorso una notte fresca e silenziosa ed al mattino eravamo pronti per la visita guidata al mulino.

Siamo stati ricevuti dal Presidente dell'associazione che gestisce il Molinetto, che ce ne ha illustrato la storia. Il Molinetto della Croda di Refrontolo è un suggestivo angolo del Trevisano ed ha quasi quattro secoli di storia. È una caratteristica architettura rurale del sec. XVII e l'edificio fu costruito a più riprese; le sue fondazioni poggiano sulla nuda roccia, appunto la "croda" della montagna. Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai, sempre alle prese con la povertà e che, anche in tempi più recenti, convivevano con la minaccia incombente di piene improvvise e alluvioni devastanti. Il vecchio mulino, simbolo di una civiltà rurale in via di estinzione, macinò l'ultima farina nel 1953; poi rimase per alcuni anni disabitato e in stato di abbandono. Recentemente è stato sottoposto a restauro che ne ha lasciato inalterate le caratteristiche. Al piano terra c'è la fedele ricostruzione della macina, ora resa di nuovo funzionante. Il Comune di Refrontolo lo ha acquistato nel 1991 e lo ha reso fruibile.
Oltre a visitare i locali interni abbiamo seguito la dimostrazione del funzionamento del mulino che macina granturco e lo trasforma in farina, come ha fatto per secoli. Questo aspetto è stato particolarmente importante e suggestivo, considerando che sono ormai rari i mulini ad acqua che ancora funzionano. Abbiamo anche fatto una breve passeggiata sopra la cascata.
Tornati ai nostri mezzi, siamo ripartiti con destinazione del piccolo borgo di Fregona (TV), dove abbiamo ammirato il campanile costruito con blocchi di pietra estratti dalle cave della zona. Ci ha raggiunto una responsabile della Pro-loco che ci ha accompagnato in un'area picnic dove abbiamo consumato il pranzo all'aperto. Dopodiché abbiamo raggiunto Breda di Fregona per visitare le meravigliose grotte del Caglieron. Abbiamo parcheggiato a pagamento (€ 1,00 all'ora) in un parcheggio vicino all'ingresso e ci siamo inoltrati nel percorso tra le suggestive grotte create sia dall'uomo per estrarre la pietra che dallo scorrere del torrente Caglieron.
Le grotte del Caglieron consentono un viaggio nella "pancia" della terra: su agevoli passerelle in legno ci siamo addentrati in questo mondo, ammirando lo spettacolo del torrente che si snoda in basso fra le alte rocce a picco, le cascate d'acqua cristallina che formano pozze azzurrine, le fronde d'edera illuminate dai raggi del sole e le felci bagnate di goccioline! Il percorso non dura tanto (purtroppo) ed è ben attrezzato; alla fine si sbuca in una piccola valle dove si trova un ristorante situato in un mulino. Lungo il percorso c'era anche una degustazione gratuita di formaggi (che non abbiamo mancato di assaggiare!!). I formaggi, in gran quantità, erano a stagionare ben allineati su assi di legno dentro una grotta. È stata una bellissima esperienza per tutti.

Siamo quindi ripartiti verso il Friuli, in provincia di Pordenone, raggiungendo POLCENIGO frazione Gorgazzo, in provincia di Pordenone, posizionando i camper in un tranquillo parcheggio vicino alla fonte.
La sorgente del Gorgazzo esce dalla roccia ai piedi delle Prealpi dell'altopiano del Cansiglio ed è un incantevole specchio d'acqua dai colori incredibili, fra il blu cristallino ed il verde smeraldo, dove ha origine l'omonimo torrente, affluente del Livenza. Il luogo è piuttosto piccolo, ma quel che impressiona di più è la profondità: c'è una statua del Cristo che sembra appena sotto il filo dell'acqua ma in realtà è a 9 metri di profondità.
La grotta è stata esplorata fino a oltre 200 metri da subacquei, attratti dal fascino e dal mistero di queste acque; uno di loro ha perso la vita durante un'immersione in queste acque ed è qui ricordato con una scritta sopra una roccia.
Non resistendo alla bellezza delle acque sorgive, abbiamo immerso i piedi. L'acqua era gelida, infatti la sua temperatura è solo di 8°, ma era irresistibile... Le nostre immersioni a piedi scalzi avevano una durata breve poiché sentivamo dei forti dolori in quanto la temperatura così bassa irrigidiva la muscolatura.
Dopo una doccia ristoratrice siamo andati a cena nel ristorante proprio a fianco della sorgente.
Dopodiché una parte del gruppo è tornato alla sorgente per vederla di sera ed una parte è andata verso il centro di Polcenigo, che è un piccolo borgo di circa 3.000 persone ed è uno dei "Borghi più belli d'Italia", ove ci sono ancora i resti di un castello medioevale ed alcune dimore signorili del '500/'600 ma la sua bellezza è data dalla ricchezza dell'acqua -il fiume Livenza- che scorre nel centro, dove il suo corso veloce di sera è illuminato e fa sentire molto refrigerio.
La domenica abbiamo proseguito il nostro tour nei luoghi d'acqua, arrivando all'area sosta di SACILE, posta vicina al centro. A piedi abbiamo percorso il tragitto per arrivare al nostro appuntamento con la Pro Loco e Claudia, che ci ha fatto da guida.
Sacile, attraente cittadina, è il comune più occidentale del Friuli. La sua caratteristica saliente –appunto- è quella di essere una città d'acqua, nata e sviluppatasi sulle rive del fiume Livenza. Per il suo affascinante equilibrio tra terra ed acqua, tra l'architettura veneziana del centro storico ed i suggestivi scorci sul fiume, è chiamata il "Giardino della Serenissima". Le sue origini sono antiche, risalgono all'alto Medioevo, quanto il Livenza divenne strategicamente importante dal punto di vista economico.
Grazie alla presenza di questo fiume che forniva l'energia meccanica necessaria, il borgo potè arricchirsi di impianti per la lavorazione dei metalli e la molitura. Lo stesso fiume, con alcune opere idrauliche, venne reso navigabile fino al mare, aprendolo ai traffici.
Sacile appare una deliziosa cittadina in cui ammirare edifici importanti ma anche girare attraversando ponticelli e viuzze per scoprire scorci suggestivi.
Ci sono eleganti palazzi rinascimentali o barocchi, molti in stile veneziano, che si specchiano nelle acque del fiume. Approfondita è stata la visita di palazzo Ragazzoni, quello che meglio rappresenta il florido passato di Sacile; fu edificato nella seconda metà del 1500 dalla famiglia dei Ragazzoni, armatori e mercanti veneziani stabilitisi a Sacile per rafforzare le proprie proprietà terriere. Si nota che il palazzo non era configurato solo come dimora, ma anche ai fini commerciali e produttivi: le 12 statue di stucco del cortile,
Il ciclo di affreschi eseguiti a fine '500 dal pittore manierista Francesco Montemezzano con sei grandi scene raffiguranti le glorie dei fratelli Ragazzoni con i sovrani delle potenze del tempo.
Abbiamo raggiunto il duomo di San Nicolò, patrono della città e Santo della navigazione fluviale, che ha la facciata rinascimentale e il campanile che svetta maestoso sulla piazza, un po' inclinato dai frequenti terremoti.
L'interno della chiesa è a tre navate, con moderni affreschi di Pino Casarini (1946).
All'uscita, dopo la foto di gruppo scattata sugli scalini del Duomo, abbiamo proseguito la nostra passeggiata fino alla chiesetta di Santa Maria della Pietà, che ha sempre goduto di una profonda devozione popolare che trova origine nel fatto miracoloso dell'agosto del 1609 quando un'immagine della Madonna aveva cominciato a lacrimare.
Suggestivo è il porticato d'ingresso: un atrio a doppio loggiato che si alza direttamente sulle acque del Livenza.
Ci siamo incamminati verso la Piazza del Popolo, la principale piazza di Sacile. All'origine era un emporio destinato allo scalo delle merci del porto fluviale; l'inclinazione della piazza che scende leggermente verso sud ne rivela ancor oggi la funzione. Qui è presente anche il Palazzo Comunale, uno degli edifici più rappresentativi della storia della città.

Abbiamo quindi raggiunto il punto di imbarco per il tour in canoa.
Ognuno di noi è salito su una di queste piccole imbarcazioni mosse da pagaia per percorrere un breve ma divertente tratto del fiume Livenza per ammirare -oltre alla città da un'altra angolazione- il prezioso patrimonio ambientale ed ecologico di questo fiume. Ci sono molte varietà di salici, oltre a pioppi tremuli, olmi, agli ontani, la verde vegetazione si specchia nelle acque e regala belle viste. Ci siamo davvero rilassati a bordo di queste canoe (forse proprio tutti tutti no... Qualcuno appariva un po' rigido...!) a contatto con l'acqua fresca e cristallina, con la vegetazione rigogliosa e con la fauna che popola le rive.

Dopo l'escursione in canoa abbiamo pranzato, chi al ristorante, chi all'area sosta e, dopo calorosi saluti, baci ed abbracci, ci siamo avviati verso casa.
Alcuni di noi hanno fatto una sosta a Portobuffolè, un piccolo comune di circa 700 abitanti, anch'esso posto sulle rive del Livenza, facendo una passeggiata nel borgo medioevale e visitato l'oratorio di Santa Teresa.

È stato davvero un gran bel fine settimana, che ha avuto per protagonista il fiume Livenza. Abbiamo visitato luoghi a noi sconosciuti e ci siamo divertiti davvero molto.

Monica Caroli


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