Racconti e immagini

dal 01 al 08.04.2017: Andalusia

Andalusia: tutto il fascino della terra della luce

Andalusia: terra del sogno e della passione, luce, colore, un fascino senza tempo. La settimana trascorsa in questa regione della Spagna è stata molto intensa, in viaggio da una città all'altra, da un monumento all'altro, alla scoperta della storia e di quella bellezza che la rendono così interessante e desiderabile. Paesini bianchi arroccati, città moderne piene di luci, patii fioriti, distese sconfinate di uliveti, ambienti naturali diversi, profumo di agrumi, di fiori d'arancio, antiche moschee trasformate in maestose cattedrali cristiane, antichi palazzi arabi, la passione della corrida e il suono del flamenco sopra ogni cosa. È stato bello perdersi nei dedali delle sue viuzze, girovagare per le vie animate dei centri o degli antichi quartieri, adattarsi al ritmo lento, tra chiacchiere, tapas e musica. L'Andalusia è ricca di città, angoli di mare e tantissime bellezze storiche, artistiche e naturali da scoprire e da esplorare per cui mi limiterò a dare una serie di piccole informazioni su ognuna delle città piccole o grandi che abbiamo visitato. I re cattolici Isabella di Castiglia, la protettrice di Cristoforo Colombo, e Ferdinando d'Aragona suo sposo, ci accompagneranno, di città in città, durante quasi tutto il viaggio. Si tratta degli artefici della "riconquista" della Spagna alla cristianità dopo circa 700 anni di "dominazione" mussulmana. Splendide le città storiche: Malaga, Granada, Cordova, Siviglia, e Ronda, ma anche i piccoli paesi come Setenil de las Bodegas, uno dei paesi più strani del mondo, perché le sue case sembra siano state inglobate dalla pietra. Gli abitanti di Setenil si sono limitati a costruire solo la facciata delle loro case quando queste si trovino sotto l'enorme ammasso roccioso. Inconfondibile Ronda, una cittadina arroccata su un altopiano tagliato da El Tajo, una gola profonda 100 metri. E. Hemingway così l'ha descritta "la città intera e i suoi dintorni sono una scenografia romantica". Il richiamo più importante è rappresentato dal maestoso Puente nuevo che attraversa il Guadalevin a dividere la città vecchia da quella nuova. Dalla casa Don Bosco si affaccia un vero e proprio balcone sul fiume. Molto importante la Plaza de Toros tutta in pietra, una delle più antiche al mondo. Che dire di Malaga? Tolte poche vie del centro storico dove si trova la Cattedrale, il teatro romano sul quale ha le sue fondamenta l'Alcazaba, è un ammasso di grattacieli e hotel sul porto, non sempre rispettosi dell'ambiente circostante. A Granada, ultimo baluardo medievale dell'Islam spagnolo, abbiamo visitato L'Alhambra, il capolavoro dell'arte mussulmana, una vera città murata. Qui erano presenti tutti i servizi necessari alla vita degli abitanti che vi vivevano: moschee, scuole, botteghe e la zona militare, l'Alcazaba, la parte più antica del complesso. L'austerità della zona militare dell'Alcazaba è contrapposta alla raffinatezza ed all'eleganza delle sale e dei cortili interni dei Palacios Nazaries. Bellissimi i giardini del Palacio de Generalife, residenza estiva dei sultani. Di fronte all'Alhambra si trova la collina dell'Albayzín, un quartiere che ha conservato un'impronta araba. È stato piacevole girare per gli stretti vicoli, scoprire piazzette che si aprono all'improvviso al finire della strada, ammirare i balconi con vasi ricchi di piante e fiori e le ceramiche appese alle pareti per abbellire le facciate delle abitazioni. Dal Mirador di S. Nicolás, si apre uno spettacolare panorama sul Alhambra e sulle cime della Sierra Nevada, incappucciate di bianco pure d'estate. Nelle grotte del Sacromonte si balla la Zambra, l'affascinante flamenco gitano. Altra tappa importante è stata la visita alla Cattedrale e alla Cappella Reale dove sono sepolti i sovrani cattolici Filippo II e Giovanna detta La Pazza. I loro sarcofaghi di modesto piombo sono situati sotto una pala d'altare decoratissima, a cui si accede da una cancellata in ferro battuto altrettanto elaborata con scene evangeliche scolpite e riccamente dipinte nei dettagli. Baeza e Ubeda si trovano nella provincia di Jaen. Non è molto conosciuta turisticamente, ma è importante per la produzione d'olio d'oliva che viene esportato anche in Italia. Un infinito, sterminato mare verde composto da onde di ulivi ha accompagnato il nostro viaggio per raggiungere le due città, circondate dalle bianche cime della Sierra Nevada. Entrambe vantano stupendi edifici rinascimentali a cui si mescolano l'influenza araba, il barocco e in alcuni casi il gotico. A Baeza prevale l'aspetto religioso, notevole la chiesa di Santa Cruz, un eccezionale esempio di architettura romanica conservata in Andalusia, mentre a Ubeda risalta soprattutto il carattere civile delle sue costruzioni. A Baeza abbiamo avuto occasione di partecipare alle prove delle processioni della Settimana Santa. Sui baldacchini sollevati dai portatori verranno portati in processione due misteri: uno con il Cristo, che rappresenta le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, e l'altro con la Vergine, accompagnati dal lento passo cadenzato della banda. Nelle chiese di Carmona e Siviglia abbiamo ammirato i tesori di arte sacra barocca che abitualmente sono custoditi gelosamente. Oro, stucchi e statue incredibili a dimensione umana, vestite con abiti ricchissimi fatti di velluti, ori, merletti, pietre preziose. I visi sono addolorati, sul volto della Vergine scorrono le lacrime, si rimane stregati dalla bellezza delle espressioni. Lo sfarzo più clamoroso si trova all'interno della ricchissima chiesa della Macarena a Siviglia. Le nostre ultime mete sono state Cordova e Siviglia attraversate dal Guadalquivir. Cordova è una scoperta continua di angoli suggestivi, di luoghi magici come la Moschea "la Mezquita" con un interno ricco di colonne e capitelli. Dopo la Reconquista in una parte di essa fu eretta la cattedrale cristiana, barocca e ornata di manufatti splendidi, che interrompono lo splendido colpo d'occhio che in origine la moschea riservava al pellegrino. Usciti dalla moschea ci siamo addentrati nelle vie della Juderia, sede di una sinagoga, viuzze strette con le facciate bianche arricchite dai colori dei fiori e dai souvenir che stanno fuori dai piccoli negozi.
Ultima tappa è stata Siviglia. La Cattedrale austera, maestosa, gotica e barocca esprime ancor più l'aspetto scenografico e la teatralità di questo popolo. Qui è conservata la tomba monumentale di Cristoforo Colombo. Molti di noi hanno percorso le 37 rampe che salgono fino alla cima della torre campanaria la Giralda, l'antico minareto di quando la città era governata dagli arabi. L'Alcazar, la dimora dei signori arabi della città è uno dei migliori esempi di architettura mudéjar, lo stile sviluppatosi durante il regno cristiano della Spagna, ma che risentì delle influenze islamiche. Il complesso e i giardini sono molto belli e ben conservati. All'interno appaiono visioni d'incomparabile bellezza, portici, patii, fontane, giardini privati, stanze, mosaici meravigliosi. Una bella passeggiata ci ha portato al Barrio de Santa Cruz e alla Plaza de Espana costruita per l'Esposizione Iberoamericana del 1929. È veramente fantastica, sembra un incrocio tra un palazzo reale con due grandi torri ed una piccola Venezia, in quanto è percorsa da un canale navigabile sormontato da 4 ponti; al centro una grande fontana. Splendide le panchine decorate con ceramiche e maioliche che rappresentano le province spagnole e i mosaici che illustrano i principali eventi storici. Siviglia è entusiasmante. Che città meravigliosa! È perennemente animata da folle festanti, da migliaia di locali all'aperto per mangiare tapas e bere fresco vino tinto ad ogni ora del giorno.
Siamo tornati soddisfatti di aver realizzato il nostro piccolo sogno, era proprio come ce l'aspettavamo...

Maria Teresa Villa


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immagini di Massimo Biraghi

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