Racconti e immagini

dal 01 al 05.06.2016: Ponte del 2 giugno in Friuli

UDINE, CIVIDALE, FAGAGNA, SAN DANIELE e SPILIMPERGO

A UDINE ritrovo nell'area camper di p.le Padre Cesario da Rovigo.
"Tajut" di benvenuto.
Iniziamo la visita di Udine da Porta Aquileia, dove incontriamo Mizzi Tentor della sezione udinese della U.O.E.I., che ci accompagna alla scoperta della città, della sua storia, consuetudini e caratteristiche. Per la visita di via Vittorio Veneto e di Palazzo Tenghi si unisce a noi Laura Schiavi, la presidente della sezione U.O.E.I./Udine.
Piazza della Libertà si mostra come la più bella piazza in stile veneziano sulla terraferma; visitiamo la Loggia del Lionello, da cui ammiriamo la Loggia di San Giovanni, la Torre dell'Orologio e le statue di Ercole e Caco, chiamate amichevolmente dagli udinesi Florean e Venturin.
L'Oratorio della Purità sostituì nel '600 un teatro perché luogo "profano e di lusso", e ha scenografici affreschi di Tiepolo, padre e figlio. Vicino c'è il grandioso Duomo e anche lì andiamo a ricercare le opere d'arte più significative. Via Mercatovecchio era ed è il centro delle attività mercantili; da via del Carbone ci portiamo nella bella piazza Matteotti, con la bianca facciata di S. Giacomo.
Dopo aver salutato con gratitudine Mizzi, pranziamo a "La Ghiacciaia", romanticamente sistemati in terrazza sulle acque e la vegetazione dei salici piangenti di una roggia (così sono chiamati gli antichi canali che davano acqua a mulini e a filatoi). Poi, fatta una breve salita sotto l'arco Bollani del Palladio, andiamo sul colle del Castello da cui si vede un magnifico panorama, e visitiamo la Sala del Parlamento e i Musei civici. Da via Manin andiamo al Palazzo Patriarcale a vedere le importanti Gallerie del Tiepolo.
Nel tardo pomeriggio, spostamento a Cividale, con sosta nel parcheggio pullman vicino alla stazione, poiché nell'area camper non c'è più posto. Passeggiata notturna fino al Ponte del Diavolo che attraversa le vorticose acque del fiume Natisone.
La visita del centro storico di CIVIDALE DEL FRIULI (il cui primo nome Forum Iulii ha generato la parola Friuli) conferma quanto la città sia ricca di storia e arte, patrimonio UNESCO dalle atmosfere longobarde (vediamo il Museo con il Battistero di Callisto e l'Ara di Rachtis), con un nucleo medioevale di cui percorriamo un itinerario tra case in sasso, il duomo quattrocentesco e ricordi romani, del patriarcato aquileiano, della dominazione veneziana, fino a vedere perfino l'ipogeo celtico.
FAGAGNA è un paese immerso nel verde; dopo una passeggiata nella contrada andiamo alla ricerca dell'Oasi naturalistica del Quadris, centro per la reintroduzione della cicogna bianca e dell'ibis eremita, dove troviamo in grande numero tali specie di uccelli e molti altri animali, che stanziano nei diversi laghetti e nei prati.
A S. DANIELE DEL FRIULI, dopo una veloce puntata in centro, da conquistare percorrendo una salita (meritano la piazza centrale e la chiesa di S. Antonio Abate che, con gli affreschi di Vitale da Bologna e di Pellegrino del Friuli, è chiamata la Cappella Sistina friulana), facciamo visita ad un prosciuttificio a conduzione familiare, dove Alessia Prolongo ci illustra le fasi di lavorazione e i vari ambienti dell'azienda. Anche la cena ha il prosciutto come protagonista.
L'ultima tappa vede il cambio di provincia (dall'udinese si passa al territorio pordenonese) e con l'attraversamento del fiume Tagliamento ci portiamo a SPILIMBERGO, città gentile, il cui stemma con 4 tulipani è rappresentato in molti luoghi attraverso i mosaici della locale e famosa Scuola per mosaicisti. L'area attrezzata è proprio adiacente al centro e subito visitiamo il Duomo dai 7 rosoni, costruito tra Due e Trecento, con un bell'interno a cui diamo solo una scorsa per non interferire con la S. Messa, la corte del Castello su cui si affaccia l'agglomerato di residenze signorili disposte ad anello, e troviamo la "Macia" che è l'unità di misura anticamente usata per gli scambi commerciali delle stoffe. L'itinerario nella principale via Roma ci porta ad osservare le facciate dipinte dei palazzi, poi si va verso la chiesa dei SS. Giuseppe e Pantaleone con il bellissimo coro ligneo, S. Rocco dalla bianca facciata (ora dedicata al culto ortodosso), per finire nel restaurato Borgolucido e salutarci con una tavolata comune sul prato.

Rosanna Gardella


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