Racconti e immagini

dal 22 al 25.04.2016: Ponte del 25 aprile in Polesine

siamo stati in POLESINE e a ROVIGO
22/23/24/25 apr. 2016


Itinerario nella zona più meridionale del Veneto, attraversata dalle acque del Po, del Canal Bianco, dell'Adigetto e dello Scortico. Belle campagne, ville costruite quando il Polesine era sotto la Serenissima, con il turismo degli "argini", cittadine alcune note altre non conosciute, e il capoluogo con il Palazzo Roverella, la singolare Rotonda e, non visto, il Museo dei Grandi Fiumi.

Si è iniziato con Bergantino, dove c'è Fiera di San Giorgio e la piazza con musica e luna park, per grandi e piccini. Al sabato mattina visita al Museo della giostra e dello spettacolo popolare: il distretto dell'industria per i giostrai e gli spettacoli viaggianti ci viene illustrato dal fondatore del Museo Tommaso Zaghini e da Jessica. Tutti molto sorpresi di aver visto tante novità e curiosità, aver messo in movimento strumenti, giochi e il breve spettacolo di marionette. Visita alle piazze di Castelmassa, di cui una è stata il soggetto del libro "Don Camillo" di Guareschi. Passando da Ficarolo attraversiamo il ponte sul Po per andare all'imponente fortezza di Stellata. Tornati nuovamente sulla riva sinistra Po, ci dedichiamo al "turismo degli argini" seguendo il corso del Grande Fiume lungo la via arginale, lentamente, e osservando vegetazione e fauna. Garofalo, Polesella, Guarda Veneta con la bella chiesa di San Domenico (solo esterno: è tardi); puntiamo dritto su Rovigo, piazzale Oroboni. Poi cena alla trattoria "Al Corno": piaciuti il risotto ai bruscandoli e il mussetto.
La domenica visita guidata autogestita (con Rosanna e Sergio2) di Rovigo; si parte dalla strana ottagonale Rotonda (chiesa della Beata Vergine del Soccorso), il cui interno ha la magnificenza del barocco veneto. Viali, piazze, chiese, caffè, poi si va nel veneziano Palazzo Roncale (interessante il restauro appena ultimato e l'antico arredo) e nell'estense Palazzo Roverella per vedere la mostra "Al primo sguardo". I resti del castello di cui sono rimaste 2 torri, tra cui l'alta torre Donà di 66 m, il monumento a Giacomo Matteotti che ha le parole di uno dei suoi ultimi discorsi "Uccidete me ma l'idea che è in me non la ucciderete mai", palazzi liberty, porta san Bortolo. Ritorniamo nella campagna polesana, prevalentemente piantata a mais e ci fermiamo a S. Bellino, paese dai piccoli murales, con la chiesa ornata da singolari stucchi e l'urna che contiene il Santo protettore dei cani. A Castelguglielmo ci posizioniamo nella bella area attrezzata con tutti gli accorgimenti che servono ai camperisti; viene a salutarci il sindaco. Il giorno della Liberazione siamo a Fratta Polesine, che –scopriamo- ha tanto da offrire. Visita alla Villa Badoer del Palladio con affreschi del Giallo Fiorentino (patrimonio UNESCO), al Museo archeologico allestito in una delle barchesse. Nel pomeriggio Sara ci porta in passeggiata culturale per il paese e si conclude nella casa-museo di Giacomo Matteotti, dove ci sono foto, documenti e quanto serve per illustrare la vita di questa figura così importante per la storia contemporanea.

Rosanna Gardella


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