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25.04.2015: Lungo i sentieri dei partigiani per celebrare il 25 aprile

Lungo i sentieri dei partigiani per celebrare il 25 aprile

Quest'anno, in occasione dei settant'anni della festa della Liberazione, l'A.N.P.I. in collaborazione con le sezioni CAI di Faenza ed Imola ha organizzato un trekking in sette tappe lungo i sentieri dell'Appennino Tosco-Romagnolo attraverso zone di grande pregio naturalistico. Sono stati toccati luoghi carichi di memorie storiche nei quali, durante l'ultimo conflitto mondiale, si sono consumate le vicende eroiche e tragiche della Resistenza Partigiana, che opponendosi con fierezza e spirito di sacrificio alla tirannide nazi-fascista, ha recato in dono la libertà alla nazione ed alle generazioni future.
Anche noi escursionisti dell'U.O.E.I. abbiamo aderito a questa pregevole iniziativa partecipando all'ultima tappa con partenza da Rivacciola, nella valle del Senio, dove siamo giunti a bordo di alcuni pulmini e da cui siamo partiti a piedi alla volta di Cà Malanca.
Raggiunta la sommità di Monte Cece, salendo lungo il ripido sentiero CAI 627 attraverso ombrose pinete che conferiscono all'ambiente tipicamente appenninico un vago aspetto d'alta montagna e che ci hanno preservato da una calura quasi estiva, abbiamo fatto una breve sosta presso il cippo commemorativo. Qui il presidente della sezione CAI di Faenza assieme al socio Franco Conti, uno dei promotori della manifestazione, nonché membro dell'U.O.E.I., hanno illustrato in modo esauriente gli eventi bellici che hanno avuto come teatro questo luogo dove ancora si notano gli scavi delle trincee.
Abbiamo proseguito il nostro cammino verso Poggiolo Martin Fabbri scendendo lungo una pista che si snoda fra castagneti secolari curati come giardini. Giunti a fondovalle abbiamo risalito il versante opposto lungo il sentiero U.O.E.I. numero 18, che ci ha condotto a Cà Malanca, minuscolo agglomerato di costruzioni rurali in sasso che ospita il Museo della Resistenza Partigiana e che ogni anno, in occasione del 25 aprile, è letteralmente preso d'assalto da una miriade di partecipanti alla consueta festa commemorativa, con stand gastronomici e musica dal vivo.
Dopo una lunga sosta per rifocillarci, siamo ripartiti per concludere l'escursione percorrendo un tratto panoramico del sentiero CAI 505, che in poco più di mezz'ora ci ha condotto a Croce Daniele dove ci attendeva il pulmino per il ritorno.
È stata una magnifica giornata trascorsa in ottima compagnia in un connubio perfetto tra natura e storia.

Cristian Buranti


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