Racconti e immagini

dal 24 al 25.05.2014: 42a edizione della 100km del Passatore

IL RE È SEMPRE E SOLTANTO LUI, GIORGIO CALCATERRA

Sulla strada della Cento, nei 100 km che collegano Firenze a Faenza, i rivali hanno fatto di tutto per porre un freno al suo dominio incontrastato, ma non ci sono riusciti neppure questa volta. A 42 anni l'atleta romano ha conquistato così la nona vittoria consecutiva al 'Passatore', con il tempo di 7:05:06, per la prima volta oltre le sette ore, a conferma di come la vittoria sia stata più sudata delle occasioni precedenti. Cento del Passatore e Giorgio Calcaterra sono ormai un sinonimo se è vero che da nove anni, da quando il podista laziale decise di confrontarsi con le ultramaratone dopo tanti successi sulle maratone e altre distanze, è sempre e soltanto lui il vincitore della Firenze-Faenza. Nel frattempo ha conquistato più di una volta il titolo di campione del mondo sulla distanza dei 100 km su strada su altri tracciati, legittimando la qualifica di numero uno al mondo. Con il traguardo delle nove vittorie consecutive, risultato mai conseguito da nessun altro al mondo in nessun'altra ultramaratona, Calcaterra distanzia ancora di più il russo Alexey Kononov, sei volte 'Passatore'.
Calcaterra ha preceduto di 3.34 Hermann Achmuller (7:08:40), altoatesino di Brixen-Bressanone e il reggiano Daniele Palladino (7:12:29). Tra le donne, secondo successo consecutivo dell'atleta croata Marija Vrajic (7:51:43), che migliora il personale di 15:07 e precede la connazionale Veronika Jurisic (seconda in 8:13:10) e la slovena Neza Mravlje (terza in 8:30:51). Quarta e prima delle italiane, la valdostana Francesca Canepa (8:38:51). L'esito della Cento appariva forse scontato alla vigilia, perché solo un crollo fisico avrebbe impedito a Calcaterra di suggellare un nuovo trionfo, ma in questa edizione gli altri concorrenti si sono fatti valere. Ha cominciato il trentenne ucraino di Kiev, Evgeni Glyva, attaccando lungo l'ascesa a Fiesole (km 7,5), dove è transitato con 27" di vantaggio, mantenuti a Vetta le Croci (km 16,5), ma annullati a Borgo San Lorenzo. Il lombardo Antonio Armuzzi, brillante terzo fino a Polcanto (35 km) ha accusato un calo fisico prima di Ronta (km 38) dove Glyva ha provato a staccare nuovamente Calcaterra, che si è fatto superare anche da Achmueller in rimonta dalle retrovie, ma non si è arreso.
Al Passo della Colla (gran premio della montagna "Francesco Calderoni", messo in palio dalla sezione U.O.E.I. faentina, un magnifico piatto in ceramica del laboratorio “La vecchia Faenza” della socia Laura Silvagni), cima della corsa con i suoi 913 m di altezza, Glyva (foto 1 e 2) è passato per primo con oltre 4:30 di vantaggio su Achmueller e oltre 7' su Calcaterra seguito dal marchigiano Bravi e dal reggiano Palladino.
Lungo la discesa verso Faenza, però, la corsa è cambiata nuovamente. A Fantino (km 60), Glyva ha pagato lo sforzo e si è fatto raggiungere e superare prima da Achmueller, poi da Calcaterra. A Sant'Adriano, Achmueller è transitato in testa davanti a Calcaterra che a San Cassiano (km 76), ha ridotto lo svantaggio a 4:11, scesi a 2:20 a Fognano (km 84). A San Ruffillo (km 94) Calcaterra ha agganciato e superato Achmueller (Asv Jenesien Solftnflitzer) precedendolo sul traguardo in un tripudio di folla di 3 minuti e 34 secondi.
Terzo, Daniele Palladino dell'Atletica Scandiano, giunto 7'23" dopo. Dietro ai tre battistrada si sono alternati numerosi atleti, alcuni dei quali hanno patito più di altri caldo e fatica e sono stati costretti al ritiro. Non è stato così invece per il russo Dmitry Pavlov (4° in 7:13:08); dopo di lui, sono giunti, nell'ordine, Andrea Zambelli, anch'egli dell'Atletica Scandiano (5° in 7:17:22), il marchigiano di Recanati Paolo Bravi (6° in 7:22:02), l'ucraino Glyva (7° in 7:26:24), il laziale Marco D'Innocenti (8° in 7:33:02), Massimo Poggiolini di Tredozio primo dei romagnoli (9° in 7:42:01) che ha conquistato così anche il "Trittico di Romagna" e il piemontese Silvio Bertone (10° in 7:50:13). All'undicesima piazza il portacolori di Capoverde Adilson Fortes Spencer Varela, a lungo tra i primissimi, poi dodicesima e prima delle donne la croata Marija Vrajic.
Al traguardo di Faenza sono giunti 1.738 atleti, compresi 10 diversabili, il primo dei quali è stato il campione italiano Paolo Cecchetto, che ha raggiunto piazza del Popolo in 3:50:17 (migliorando di 15:44 il tempo del 2013). Tra gli arrivati, gli atleti più giovani (la russa Tatiana Moskaleva, classe 1990, in 8:82:55, e il fiorentino Andrea Marcaccini, classe 1992, in 11:20:00) e i decani della corsa (41 presenze): il 'mitico' Walter Fagnani, 89 anni, di Verona, in 17:24:40 (più veloce di 28:39 rispetto al 2013), e Marco Gelli, 62 anni, di Sesto Fiorentino, in 17:50:07, che si è migliorato di 1:36:53; al traguardo anche la decana delle donne (32 presenze), la padovana Natalina Masiero, arrivata in piazza del Popolo in 12:54:12 (36:59 in meno rispetto all'edizione 2013). Primi faentini Alessandro Bettoli (57° in 9:13:48, foto 3) e Tiziana Sportelli (25a in 10:34:09, foto 4) che hanno ricevuto il premio in onore di Federico Lusa, compianto presidente dell'U.O.E.I. All'arrivo, per il sesto anno consecutivo, anche il prete-podista manfredo don Luca Ravaglia (foto 5), che ha corso in onore di San Giovanni Paolo II, in 18:57:22, ultimo dei faentini al traguardo. Al traguardo sono arrivati anche due neocentisti: l'ex cestista Gabriele Rusin (oltre due metri di altezza), che ha impiegato 14:45:02, e l'assessore al Bilancio di Faenza Claudia Zivieri, che ha raggiunto piazza del Popolo in 15:55:05.


Giuseppe Sangiorgi


0001 0002 0003 0004 0005 0006


Valid XHTML 1.0 Transitional