Racconti e immagini

dal 10 al 11.10.2009: Teviso e Montegrappa, per turisti ed escursionisti, invitati dalla sezione U.O.E.I. di Treviso

OSPITI della sezione UOEI di TREVISO,
con visita a TREVISO, Asolo, Bassano
ed ESCURSIONE sul MONTE GRAPPA


Raggiungiamo in pullman la città di TREVISO. Incontriamo gli amici della locale sezione U.O.E.I. www.treviso.uoei.it - treviso@uoei.it tel. 0422/55058, che ci ha programmato le attività di questo weekend. La visita a piedi di questa magnifica città inizia dalla monumentale porta in pietra bianca d'Istria, dedicata a S. Tommaso di Canterbury, eretta nel 1518 da podestà Paolo Nani, intorno a cui di sabato si svolge il mercato. La guida che gli ospiti ci hanno messo a disposizione è "il Professore", che ben ci illustra la chiesa di S. Nicolò, esempio gotico dell'ordine domenicano dei mendicanti, con il soffitto ligneo a carena di nave rovesciata, e altre parti della città. Ci dice che Treviso è una città d'acqua, percorsa dai tanti rami del fiume Sile e del fiume Botteniga; tra i canali c'è un'isoletta, "la Pescheria", dove si effettua il mercato del pesce. Treviso ha il nucleo storico che per larga parte è stato ricostruito, perché devastato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Dopo aver effettuato il pranzo al self-service BREK www.brek.com, ci rendiamo conto che la vita di Treviso si incentra sulla via principale, cuore animato della città, che è Calmaggiore, collegamento con portici tra il centro civile (rappresentato da Piazza e Palazzo dei Signori) e il centro religioso di piazza Duomo. Piazza dei Signori ha carattere medioevale, per il complesso degli edifici che la cingono per tre lati; quello più significativo è il Palazzo dei Trecento, costruito nel 1210 e ricostruito quasi totalmente nel periodo 1946-1952. Vediamo angoli particolari, tra cui la piccola piazzetta della galleria della Strada Romana con la "fontana delle tette", opera costruita nel Cinquecento dopo una forte siccità.

Pernottamento all'hotel Al Fogher. Il giorno successivo, domenica, si formano 2 gruppi.


Gli escursionisti, sempre accompagnati dagli amici della sezione di Treviso vanno sul Monte Grappa, visitano il sacrario, situato a quota 1.776 m., e il piccolo sacello-santuario della Madonnina del Grappa. Il Monte Grappa è noto per le varietà botaniche ma soprattutto per essere stato scenario della prima guerra mondiale meritandosi, per il ruolo di primo piano svolto nelle fasi decisive della guerra, l'appellativo di "monte sacro alla Patria". Alla fine del conflitto il Grappa era un immenso cimitero: ben 23.000 i morti e decine di migliaia i feriti, da entrambe le parti. I loro resti per la maggior parte riposano nel sacrario monumentale, dove sono custoditi 12.615 caduti di entrambe le parti in guerra, di cui 10.332 ignoti. L'ossario è del 1935, con un'architettura che si ispira all'arte fortificatoria medioevale; è costituito da 5 gironi concentrici digradanti a tronco di piramide. Dopo la visita del monumento, si parte per il trekking e si fa un percorso storico-naturalistico di circa 4:30 ore, con il dislivello di m. 350. Il bosco manifesta già i colori dell'autunno ed anche gli amici di Treviso sono stupiti perché oggi qui è pieno sole, mentre generalmente la cima del Grappa è avvolta nella nebbia!


I turisti visitano ASOLO, cittadina che conserva un suggestivo aspetto medieovale, raccolta entro le antiche mura e dominata dalla rocca, grandiosa costruzione in vetta al colle a guardia dell'abitato. Caratteristiche sono le vie affiancate dai portici ad arco gotico degli antichi palazzi e delle case, sulle cui facciate, coperte di affreschi, si aprono svelte bifore e trifore ed armoniosi balconi. Poi si va a BASSANO DEL GRAPPA (in provincia di Vicenza), a vedere l'antico ponte coperto sul Brenta, detto Ponte di Bassano o Ponte degli Alpini, considerato uno dei ponti più interessanti d'Italia. Costruito interamente in legno, ha subito numerosi interventi e ricostruzioni dalla sua nascita (anno 1209); la versione attuale del ponte è basata su progetto di Andrea Palladio del 1569.


Nel pomeriggio turisti ed escursionisti si ricongiungono nel piazzale del Grappa, con visita al Museo della grande guerra e alla galleria Vittorio Emanuele, scavata nel 1917 dai soldati nella roccia per circa 5 km. Poi in una sala di una trattoria alpina sotto al Monte Grappa "la giara" si consuma un'ottima merenda/cena con quanto portato da noi sezione di Faenza (molto apprezzata la scalogna sott'olio, di cui sotto è riportata la ricetta *) e dalla sezione di Treviso. Ma soprattutto c'è un fisarmonicista che a lungo ci diletta con la sua musica e tutt'insieme cantiamo soprattutto canti di montagna, favoriti dalla consultazione dei testi messi a disposizione dagli amici di Treviso. Uno dei canti è il "Tango delle capinere"**: vedere sotto le strofe! Rientriamo con la soddisfazione di aver trascorso 2 giorni davvero pieni.


* Scalogni sott'olio (tipicità romagnola preparata di Anna Ferro): prendere scalogna di coltivazione romagnola e non francese, perchè più piccola e saporita. Ripulirla dalla buccia, e metterla con sale grosso per 24 ore. Eliminare il sale lavandola con aceto, e poi lasciarla a bagno in aceto per 24 ore. Infine riporla in barattoli di vetro e coprirla con olio di semi di girasole, consumandola non prima di una ventina di giorni.


** Tango delle capinere:
Laggiù nell'Arizona / terra di sogni e di chimere / se una chitarra suona / cantano mille capinere / hanno la chioma bruna / hanno la febbre in cuor / chi va a cercar fortuna / vi troverà l'amor.
A mezzanotte va / la ronda del piacere / e nell'oscurità / ognuno vuol godere / son baci di passion / l'amor non sa tacere / e questa è la canzon / di mille capinere.
Il bandolero stanco / scende la sierra misteriosa / sul suo cavallo bianco / spicca la vampa di una rosa / quel fior di primavera / vuol dire fedeltà / e alla sua capinera / egli lo porterà.
A mezzanotte va / la ronda del piacere / e chi ritornerà / lasciando le miniere / forse riporterà / dell'oro in un forziere, / ma il cuore lascerà / fra mille capinere!

Redazione de "il Sentiero.net"


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immagini di Antonio "Gigi" Graziani


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