Racconti e immagini
27.09.2008: Visita guidata a Bertinoro e al Museo Interreligioso
Visita guidata a BERTINORO e al Museo Interreligioso
Dopo il ritrovo davanti allo stadio-velodromo di Forlì, giungiamo a Bertinoro, in Largo Cairoli (antico macello).
Davanti al chiosco della piadina ci attende la responsabile dell'Ufficio Cultura del Comune di Bertinoro, Arianna Pivi, che ci accompagna per l'intero pomeriggio. Ci parla del monumento al vignaiolo, in bronzo, e dell'arte della vinificazione, così diffusa nei colli bertinoresi. Saliamo per via della Trinità e poi per la strada della Vendemmia, dove ci illustra i sette pannelli dipinti che sono lungo il percorso. Spesso abbiamo bellissimi scorci panoramici, con vista fino al mare.
Per stradine acciottolate arriviamo al Giardino dei Popoli, dove sono conservati ancora gli antichi resti della chiesa della Trinità. Con la salita alla Rocca, abbiamo la possibilità di apprezzare il recupero di quest'importante complesso del X sec., reso possibile con i fondi stanziati dallo stato per il Giubileo del 2000. Oggi la Rocca è importante Centro di cui si avvale l'Università Alma Mater Studiorum per accogliere studenti, docenti, convegni ed importanti eventi. Vediamo numerose delle opere donate dallo scultore Sandro Pagliuchi. Davanti al poderoso ingresso principale della Rocca, ci scatta una foto di gruppo il giornalista Piero Ghetti, che ci ha accompagnato durante il percorso, e che è l'autore del reportage fotografico da cui abbiamo tratto alcune delle immagini che documentano la nostra uscita.
Varcato il cancello della Rocca, ci accolgono le due guide, Enrico Bertoni e Roberta Partisani per farci apprezzare il Museo Interreligioso (tel. 0543 446600), dedicato alle tre religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam), unico in Italia
Passiamo quindi davanti alla Casa della Carità e al vicino edificio che ospitava il seminario. Poi al monumento e alla piazza dedicati a Ermete Novelli (n. 1851 - m.1919) che fu importante attore bertinorese. Girando in via del Fossato ci troviamo nel cuore del quartiere del nucleo ebraico, molto importante, dove una lapide ricorda il letterato Ovadyah Yare, conosciuto come il "Gran Bertinoro". Dopo aver visto la facciata dell'imponente palazzo Mainardi, giungiamo alla Ca' de Bè, dove Arianna, a nome del Comune, ci offre albana e ciambella.
È l'occasione per un brindisi. Noi dell'U.O.E.I. lasciamo al Comune un omaggio e Rosanna declama una poesia in dialetto, intitolata
E' mont 'd Bartnora 'd nota
Se dal volt um s' fa nota par la strè
ch' a sò incora a cavall dla bicicleta
la cumpagnì ch'a j ò int e' caminè
l'è e' mont 'd Bartnora illuminè int la vetta.
Us dla lanterna ch' ciama e' mariner
Bartnora la fa 'd segn, avstida 'd lus,
a chi ch'u s'è smarì par la campagna.
E int al not senza lona e mont ch'l' arlus
dri al stel cume una garlanda, e pè un altèr,
un grand alter d'impett a la Rumagna.
Sostiamo intorno alla colonna dell'ospitalità con i suoi dodici anelli, conosciuto simbolo della cittadina; entriamo nel Palazzo comunale, sorpresi dalle sale importanti e dai tanti quadri e affreschi. Arianna ci parla anche della Cattedrale, e ce ne descrive l'interno (il dipinto che raffigura la martire cui è dedicato, S. Caterina, e il Crocefisso ligneo di ispirazione nordica), che non vediamo perché è in corso la funzione. Dopo ammirato i pannelli raffiguranti gli antichi mestieri, passando per via delle Mura ed accanto al torrione, concludiamo la nostra giornata sul "colle", stupiti che Bertinoro, che pensavamo già di conoscere, abbia tanti luoghi così belli ed interessanti da mostrare al visitatore. Ritorneremo.
Da parte di noi quarantuno + Carlotta, un sentito grazie ad Arianna, alle guide del Museo Enrico e Roberta, ed un caloroso ringraziamento all'Assessore al Turismo Mirko Capuano ed all'Amministrazione Comunale Bertinorese, che ci ha offerto un'ospitalità così cordiale.
Raul e Rosanna, redazione de Il Sentiero.net
Dopo il ritrovo davanti allo stadio-velodromo di Forlì, giungiamo a Bertinoro, in Largo Cairoli (antico macello).
Davanti al chiosco della piadina ci attende la responsabile dell'Ufficio Cultura del Comune di Bertinoro, Arianna Pivi, che ci accompagna per l'intero pomeriggio. Ci parla del monumento al vignaiolo, in bronzo, e dell'arte della vinificazione, così diffusa nei colli bertinoresi. Saliamo per via della Trinità e poi per la strada della Vendemmia, dove ci illustra i sette pannelli dipinti che sono lungo il percorso. Spesso abbiamo bellissimi scorci panoramici, con vista fino al mare.
Per stradine acciottolate arriviamo al Giardino dei Popoli, dove sono conservati ancora gli antichi resti della chiesa della Trinità. Con la salita alla Rocca, abbiamo la possibilità di apprezzare il recupero di quest'importante complesso del X sec., reso possibile con i fondi stanziati dallo stato per il Giubileo del 2000. Oggi la Rocca è importante Centro di cui si avvale l'Università Alma Mater Studiorum per accogliere studenti, docenti, convegni ed importanti eventi. Vediamo numerose delle opere donate dallo scultore Sandro Pagliuchi. Davanti al poderoso ingresso principale della Rocca, ci scatta una foto di gruppo il giornalista Piero Ghetti, che ci ha accompagnato durante il percorso, e che è l'autore del reportage fotografico da cui abbiamo tratto alcune delle immagini che documentano la nostra uscita.
Varcato il cancello della Rocca, ci accolgono le due guide, Enrico Bertoni e Roberta Partisani per farci apprezzare il Museo Interreligioso (tel. 0543 446600), dedicato alle tre religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islam), unico in Italia
Passiamo quindi davanti alla Casa della Carità e al vicino edificio che ospitava il seminario. Poi al monumento e alla piazza dedicati a Ermete Novelli (n. 1851 - m.1919) che fu importante attore bertinorese. Girando in via del Fossato ci troviamo nel cuore del quartiere del nucleo ebraico, molto importante, dove una lapide ricorda il letterato Ovadyah Yare, conosciuto come il "Gran Bertinoro". Dopo aver visto la facciata dell'imponente palazzo Mainardi, giungiamo alla Ca' de Bè, dove Arianna, a nome del Comune, ci offre albana e ciambella.
È l'occasione per un brindisi. Noi dell'U.O.E.I. lasciamo al Comune un omaggio e Rosanna declama una poesia in dialetto, intitolata
E' mont 'd Bartnora 'd nota
Se dal volt um s' fa nota par la strè
ch' a sò incora a cavall dla bicicleta
la cumpagnì ch'a j ò int e' caminè
l'è e' mont 'd Bartnora illuminè int la vetta.
Us dla lanterna ch' ciama e' mariner
Bartnora la fa 'd segn, avstida 'd lus,
a chi ch'u s'è smarì par la campagna.
E int al not senza lona e mont ch'l' arlus
dri al stel cume una garlanda, e pè un altèr,
un grand alter d'impett a la Rumagna.
Sostiamo intorno alla colonna dell'ospitalità con i suoi dodici anelli, conosciuto simbolo della cittadina; entriamo nel Palazzo comunale, sorpresi dalle sale importanti e dai tanti quadri e affreschi. Arianna ci parla anche della Cattedrale, e ce ne descrive l'interno (il dipinto che raffigura la martire cui è dedicato, S. Caterina, e il Crocefisso ligneo di ispirazione nordica), che non vediamo perché è in corso la funzione. Dopo ammirato i pannelli raffiguranti gli antichi mestieri, passando per via delle Mura ed accanto al torrione, concludiamo la nostra giornata sul "colle", stupiti che Bertinoro, che pensavamo già di conoscere, abbia tanti luoghi così belli ed interessanti da mostrare al visitatore. Ritorneremo.
Da parte di noi quarantuno + Carlotta, un sentito grazie ad Arianna, alle guide del Museo Enrico e Roberta, ed un caloroso ringraziamento all'Assessore al Turismo Mirko Capuano ed all'Amministrazione Comunale Bertinorese, che ci ha offerto un'ospitalità così cordiale.
Raul e Rosanna, redazione de Il Sentiero.net
immagini di Piero Ghetti
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