Racconti e immagini

18.08.2008: Traversata sui Calanchi con il gruppo U.O.E.I. della Sezione di Treviso
Percorso: Brisighella - Manicomio - M. Rinaldo - Montecchio - Olmatello - Errano
Durata: ore 5:00 circa, più soste
Dislivello: m 300 circa
Difficoltà: media (alcuni tratti esposti)
Pranzo: al sacco
Partenza: 9:00 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referenti: Luciano Chiarini, Sergio Suzzi, Francesco Ferro

BRISIGHELLA e trek sui CALANCHI
con il Gruppo U.O.E.I. della sezione di Treviso


Da Faenza ci dirigiamo a BRISIGHELLA, andandoci a posizionare nel parcheggio di fronte all'ingresso delle Terme. In centro ci incontriamo con i 22 Uoeini della sezione di Treviso, che oggi sono nostri graditi ospiti. Il programma della giornata è stato organizzato prevedendo due possibilità:
  • attività turistica, organizzata da Pier Giorgio Gulmanelli, che ha messo a disposizione anche una valente guida del paese.
  • attività escursionistica, organizzata da Francesco Ferro e Sergio Suzzi, intesa a mostrare le particolarità di questi luoghi, soprattutto i calanchi e i gessi (anche se le previsioni metereologiche negative non aiutano a ben sperare, poiché la zona calanchifera è argillosa e quindi con la pioggia il terreno si fa oltremodo scivoloso).
Tutti insieme percorriamo una parta del centro storico di Brisighella, che la guida ci presenta come antico borgo medioevale della valle del Lamone, adagiato ai piedi di tre artistici e caratteristici pinnacoli rocciosi, su cui poggiano la Rocca, la Torre dell'Orologio, il Santuario del Monticino.
Percorriamo il dedalo di viuzze acciottolate, su cui predomina l'eccezionale via sopraelevata e coperta, illuminata dalle aperture a mezzi archi, detta via degli Asini, inserita nel nucleo fortificato a difesa del borgo.
Intanto nella piazza stanno allestendo una cerimonia che si svolgerà nel pomeriggio, per omaggiare il pilota di Formula Uno Robert Kubika, dedicandogli il premio Lorenzo Bandini, scomparso pilota della Ferrari che era originario di Brisighella.
I turisti continueranno ad approfondire le caratteristiche del paese, compresa la piadina romagnola, mentre gli escursionisti salgono al Santuario del Monticino, e da lì percorrono una parte del Parco dei gessi.
C'è un po' di pioggia, ma ci sono anche delle magnifiche fioriture, soprattutto il rosso-amaranto della lupinella e l'esplosivo giallo delle ginestre. Al Parco del Carnè, con la presenza delle tante figure scolpite nel gesso, troviamo un riparo per il pranzo al sacco poi, cessata la pioggia, ci portiamo davanti alla trattoria "Manicomio" e di lì iniziamo l'affascinante percorso sui calanchi. Alcuni tratti sono esposti, e danno qualche vertigine.
Intanto il mixaggio tra trevigiani e faentini prosegue, e si conversa amabilmente.
Tante sono le foto che i nostri amici scattano perché gli scorci delle montagne, delle campagne e le fioriture sono davvero stupende... è simpatico sentire un trevigiano esclamare: "Fortuna che ho la digitale, altrimenti oggi mi ero già consumato il rullino di prima mattina!"
Costeggiamo la chiesa parrocchiale di Montecchio e, sempre per sentieri o stradine secondarie (dopo aver assistito al "dai de gas" della BMW di Formula Uno di Kubica, che scortato da auto da rally stava andando in accelerazione alla premiazione), giungiamo alla parrocchia di S. Ruffillo, dove don Anteo ci ha messo a disposizione la canonica.
Qui escursionisti e turisti si ricongiungono e... si ha un ulteriore incontro, questa volta di tipo conviviale e gastronomico.
Faenza saluta gli ospiti con piadina, salumi, Sangiovese e zuccherini romagnoli; a loro volta i trevigiani, inaspettatamente, ricambiamo con soppressa, stuzzichini, formaggio e vini trentini e una gran varietà di ottimi dolci.
C'è un cordiale saluto reciproco e l'invito, espresso dalla simpatica vice-presidente U.O.E.I. della sezione di Treviso, inteso ad avere la sezione di Faenza nella loro città. Da parte nostra vi è la garanzia che l'invito verrà raccolto!
Poi ancora una sorpresa: i trevigiani aprono il libro dei canti e si dà il via ad alcuni cori, con La Montanara, La signora delle nevi e ci si saluta con Bella ciaooo.


La Redazione de Il Sentiero.net


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immagini di Massimo Biraghi
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immagini di Angelo Alberani


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