Racconti e immagini

30.03.2008: Escursione zona Casola Valsenio
Percorso: da Baffadi a Baffadi, giro ad anello... con sorpresa
Durata: ore 4:00 circa, più soste
Dislivello: m 400 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 9:00 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Valeria Giangrandi

TREKKING in zona Casola Valsenio,
fino a Monte Battaglia
con ...sorpresa... di Valeria Giangrandi


In alcune decine raggiungiamo Baffadi e parcheggiamo le auto vicino alla chiesa; da lì (m 275) iniziamo il percorso ad anello, effettuando il tratto più impegnativo di tutta l'escursione, con una ripida salita tra un bosco di cipressetti, contrassegnata dai segnavia bianchi e rossi C.A.I.
Saliti in breve al monte Scappa (m 492), il percorso si fa più dolce: Riovalle (m 396), Casello Caminata, Cavecchia, lambendo la parrocchia di S. Ruffillo. A distanza vediamo ergersi la torre di Monte Battaglia, che raggiungiamo, dopo Bosco e Boscarello, spesso trovandoci di fronte gli avvallamenti creati dalle granate e dalle bombe della seconda guerra mondiale.
Monte Battaglia: luogo di grande significato, sia dal punto di vista naturalistico che storico: vedere riquadro sotto.
Lì pranziamo: qualcuno avvalendosi delle comode tavole e panche posizionate nel sito, qualcun'altro sui resti delle mura perimetrali della Rocca, sotto il tiepido sole.

Ripreso il trek, vediamo diversi antichi casolari in sasso, tra cui Valzarola e Valmaggio, con la sagoma bassa e larga. Qualcuno entra a curiosare negli ambienti interni, vedendo anche una spaziosa cucina con il camino dalla cappa annerita dal fumo ed il lavello in pietra posizionato davanti alla finestra.

Veduta a distanza di un lago dall'acqua verdissima: è l'invaso che serve di acqua il paese di Casola Valsenio.

Non facile rilevazione del giusto percorso, scelta che fanno insieme Valeria, Paola B. ed Elide.

Poi ci abbassiamo fino al torrente Cestina e lì Valeria ci fa trovare una sorpresa naturale "il GUADO" che, per escursionisti appassionati come noi, è davvero gradevole! A questo punto, per proseguire, è necessario guadare le acque, piuttosto movimentate: qualcuno lo fa in equilibrismo sui ciottoli, qualcun altro si toglie pedule e calzini e guada a piedi nudi, rigenerato dalla carica energetica procurata dalle fredde acque...

Il percorso lo abbiamo svolto in compagnia delle due Terese, entrambe originarie di Baffadi!

All'arrivo a Baffadi ci si saluta con "loverie" offerte da Roberto e Marisa: un'ottima crostata di produzione propria e del buon rosso "Lacrima di Morro d'Alba".


La Redazione de Il Sentiero.net

La Rocca di Monte Battaglia è posta sullo spartiacque tra le vallate del Senio e del Santerno, su una cima che si erge di m 715: l'orizzonte che si apre a 360° le fa assumere la forma di un grande balcone sul verde della pianura. La Rocca fa parte di quella vasta rete di fortificazioni che formarono, nel Medio Evo, i presidi dei valichi appenninici.
Con la sua acquisizione, per donazione, al patrimonio del Comune di Casola Valsenio, è stato realizzato un interessante progetto di recupero, di restauro e valorizzazione dell'intero complesso monumentale, che ha fatto restare evidenti i segni lasciati dal tempo e dagli uomini (anche se il fortilizio si riduce praticamente alla torre, in filari di pietra squadrata), con l'integrazione di un nuovo monumento che rimanda alla guerra nefasta.
Il monumento in bronzo è opera dello scultore Aldo Rontini e rappresenta il giovane Davide che, con la fionda, vince il gigante Golia, a rappresentare che la fiducia nei propri ideali vince la forza bruta.
Monte Battaglia ha sempre avuto una funzione strategica e oggi è un preciso punto di riferimento per le genti delle due vallate, ma anche per le associazioni partigiane e combattentistiche, anche statunitensi e britanniche, che ritrovano in questa Rocca una testimonianza della loro storia.

Attorno a questa vetta battuta dal vento e dalle tempeste nella prima metà del 500 d.C. si scontrarono, durante la guerra gotica, il re degli Ostrogoti, Totila, ed i generali dell'impero bizantino. Per tutto l'arco del Medio Evo lottarono per la sua conquista bolognesi, imolesi, faentini, forlivesi, ravennati, ecc...

Secoli dopo, durante l'ultimo conflitto mondiale, Monte Battaglia fu il caposaldo della linea gotica (strana la coincidenza di nomi: guerra gotica - linea gotica).
Tra il settembre e l'ottobre del 1944 tedeschi e alleati vi concentrarono alternativamente il loro fuoco e i loro attacchi, per la conquista della sommità.
Circa duemila partigiani si alternarono agli alleati nei violentissimi attacchi.
Nelle lotte furono coinvolti uomini della V armata americana del generale Clark, soldati delle divisioni britanniche, patrioti, tedeschi, brigatisti e repubblichini, che si scontrarono violentemente sotto una pioggia incessante, in mezzo al fango e alla nebbia.
Alcuni patrioti indossavano ancora le divise estive in un clima che anticipava l'inverno.
Quando l'11 ottobre 1944 i tedeschi lasciarono definitivamente la zona dei combattimenti, sul tragico campo di battaglia giacevano cadaveri e armi.

In quei giorni gli alleati chiamarono Monte Battaglia la "piccola Cassino".

Stralcio dalla pubblicazione del Comune e della Pro-loco di Casola Valsenio, curata dall'arch. Claudio Piersanti (anno 1988) e messa a disposizione da Alfredo Tondini



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immagini di Massimo Biraghi


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