Racconti e immagini

10.02.2008: Escursione nelle colline intorno a Casola Valsenio
Durata: ore 4:00 circa, più soste
Dislivello: m 400 circa
Pranzo: al sacco
Partenza: 9:00 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Valeria Giangrandi

S. Andrea - Settefonti

Partiti con le auto da Faenza; ci dirigiamo per panoramiche strade secondarie verso Villa Vezzano e Zattaglia, si attraversa il torrente Sintria e lasciamo le auto a S. Andrea (m 341).
Inizia così l'escursione ideata da Valeria Giangrandi e, poco dopo la partenza, siamo alla chiesa di S. Andrea, una pieve che per secoli ha servito il distretto rurale omonimo, di cui si parla fin dal sec. XIII; i documenti ci dicono che nel 1359 era soggetto al Comune di Imola e poi nel 1377 giurò fedeltà ad Astorgio Manfredi, signore di Faenza e Valdamone.
Quando giungiamo in prossimità di Monte di Sopra, Valeria ci legge un racconto della grande guerra, che testimonia dei cruenti episodi avvenuti in questa valle:
"...ottobre 1944 - la prima luce del mattino filtra opaca dal finestrino della cantina sui corpi assonnati avvolti nella paglia del pavimento. Improvvisamente, secche e decise, alcune scariche di mitra sparate dietro casa rimbombano contro la riva del Sintria...
Dai campi un gridare agitato si fa sempre più minaccioso: sono i tedeschi che vomitano valanghe di vendette e scaricano i mitra sulle porte... ...scene di panico indescrivibili...
Dopo aver discusso abbastanza animatamente con i suoi, pochi minuti di angoscia per noi, l'ufficiale ordina secco: "Donne e bambini a casa; gli uomini con noi" ...comincia ora un duro calvario su per la salita che porta al Monte..."
(da "Nella valle della morte" di Giuseppe Pittàno)
Percorrendo una non impegnativa salita, giungiamo ad Albergo, toponimo di derivazione longobarda (dal tedesco burg). A Castellaro siamo a m 493 di altitudine: presso la casa colonica ci sono alcune tracce dell'antico castello, di cui ci sono notizie a partire dall'anno 1219. Si giunge a Settefonti, m 424, denominazione che rivela la ricchezza di acque sorgive della zona; una maiestas ha un semplice bassorilievo in pietra serena di Madonna con bambino.
Una breve deviazione ci consente di guardare la chiesetta, dalla lineare facciata tinteggiata di rosa. Altri larghi sentieri sterrati ci portano a vedere belle case coloniche in sasso, molte ben recuperate, in mezzo a vigneti e frutteti.
I ciliegi hanno già le gemme.
Consumiamo il nostro pranzo al sacco sotto il sole, seduti su un declivio.
Procediamo ancora nella vallata: Ca' Pozzo di sopra, Canova di Sasso, Ca' Beneficio.
Alfredo "FREDO" Tondini, che è nato in questa zona e, da ragazzo, ne ha frequentato le tante case, ci trasmette i suoi vividi ricordi.
Dopo i complessi rurali di Greppo Vecchio e Greppo Nuovo, percorriamo altra discesa, e poi siamo nuovamente a S. Andrea.


La Redazione de Il Sentiero.net


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immagini di Angelo Alberani


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