Racconti e immagini

19.11.2006: Escursione zona Badia di Susinana con il CAI di Ravenna
Durata: ore 5:00 circa, più soste
Dislivello: m 600 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:30 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referenti: Francesco Ferro, Sergio Suzzi, Elio Bombardini

Escursione zona Badia di Susinana e Rio Cesare
insieme al CAI di Ravenna: siamo cinquantaquattro


Da Faenza dove c'è nebbia, passata Casola Valsenio, sostiamo poco prima di Palazzuolo sul Senio, già in territorio fiorentino, da dove inizia il nostro percorso di trekking.
Qui in Appennino c'è il sole, che ci accompagnerà per tutta la giornata in cui "macineremo" i 600 metri di dislivello.
L'anello escursionistico ci porta in direzione "il Poggio", poi Pian di Volpone (crocevia delle rete escursionistica U.O.E.I. n. 53) e Monte Toncone, dove siamo giunti alla massima elevazione (m 813).
Sul mezzogiorno non sarebbe ancora ora di sostare per il pranzo (molto ancora è il percorso che dovremo compiere!), ma troviamo un bellissimo punto in un declivio, in pieno sole, tra cespugli di ginepro e piccoli dossi, e ci fermiamo per il pranzo al sacco.
Proseguiamo per Poggio Gruffieto, il Bacero, e più volte incrociamo o lambiamo il Sentiero Garibaldi, tracciato da U.O.E.I., con il segnavia dai particolari colori blu-giallo.

Poi il Parco Fluviale del Rio Cesare, ed è veramente divertente (ma... attenti a non scivolare!!!) fare i tanti scalini realizzati con le traversine ferroviarie, che ci fanno scendere via via più giù ai bordi del torrente; oggi la sua portata d'acqua non è massima, ma suggestive sono le pozze, le cascatelle, il gorgoglio dell'acqua ed i tronchi protesi verso di lui.

Da ultimo la Badia di Susinana, dove troviamo la chiesa aperta, per una visita: interno semplice, con battistero in maioliche stile liberty e crocefisso in cotto sull'altare centrale.
La Badia, tutta in sasso, è un complesso molto importante che già intorno al 1090 fu sede di un convento di monaci Vallombrosiani.
Venne ricostruita nel 1373 dopo un terremoto e rivestì molta importanza per la vallata del fiume Senio, tanto che vi venne sepolto Maghinardo Pagani, signore della zona di Palazzuolo, che è ricordato da Dante nella Divina Commedia per le sue nefandezze, posizionandolo nel ventisettesimo canto dell'Inferno.

E così la nostra giornata tutta natura si chiude con i particolari di arte e storia della Badia.

Rosanna Gardella


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immagini di Massimo Biraghi


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