Racconti e immagini

dal 19 al 20.07.2003: Notturno sotto le stelle

Da "I racconti dello zaino"

Il Tam Tam e le esperienze positive ed entusiastiche dei partecipanti alle due precedenti edizioni hanno funzionato. Quest'anno, pur se avanti con la stagione calda, l'ormai mitica e classica "Una notte insolita sotto le stelle" ha avuto un ottimo successo anche se, ed è dispiaciuto a molti, vi sono state alcune defezioni dovute a motivi di salute e a motivi musicali.
Venticinque (25) provenienti da Cesena, Forlì, Faenza, Ravenna, ecc., al ritrovo in piazzale Pancrazi, alcuni volti nuovi e altri che hanno partecipato a tutte le edizioni, vi sono anche due cuccioli di uomo: Jacopo di nove anni con la sorellina Carlotta di quattro anni, saranno le mascotte di questa avventura.
Già si sapeva che del folto gruppo quattro sarebbero rientrati a notte fonda, resteranno comunque in ventuno decisi più che mai di mettersi alla prova.
Questa è un'edizione di lusso: è con noi anche l'extracomunitaria della prima edizione, cioè Ikuzus Arativ che, buona buona, si lascia caricare all'inverosimile fungendo da sherpa, per alleviare ai partecipanti le disumane fatiche del trasporto dei viveri e non solo.
Destinazione: Abbazia di Trebbana.
In ventidue partono con le auto che verranno parcheggiate sopra al Lago di Ponte e da qui, zaino in spalla per l'impervio sentiero diretti alla meta.
Ikuzus Arativ col Presidente Franco Piani e Alessandro Piani dal piazzale Pancrazi, anziché seguire il corteo delle auto decide di passare per un'altra strada non essendo in grado, dice, di percorrere il sentiero da Lago di Ponte a Trebbana.
Lungo il sentiero sguardi ai bellissimi panorami, scorci di boschi e crinali che in questo periodo sono stupendi; poi lungo il tragitto raccolta di legna per il rituale del fuoco.
Si scorge all'uscita di un boschetto in basso e in lontananza una macchia verdastra di forma quadrangolare, è la rustica piscina di Trebbana ("Una notte insolita sotto le stelle" va bene, ma un minimo di confort!!!!!); il gruppo arriva alla meta. Ikuzus Arativ col Presidente Franco Piani e Alessandro sono già li e stanno aspettando.
Si decide in breve il punto dell'accampamento, nel pratone basso. Zaini a terra, accaparramento del posto ritenuto il migliore con delimitazione del terreno, picchettamento e centuriazione.
Accensione del fuoco e, nel lusso più sfrenato, viene apparecchiata una tavolatona con sopra bevande, salami, dolci, dolcini, ecc. ecc. e anche zaini.
C'è un gran movimento: alimentare il fuoco, tagliare le verdure, bere un bicchiere del buono, preparare la carne, punzecchiare le salsicce, bere un bicchiere del buono, tagliare il pane, travasare il vino, bere un bicchiere del buono, cercare l'acqua e se le bottiglie per l'acqua non bastano, nessun problema, basta vuotarne alcune del vino.
Il mestiere del fuochista di cui si è fatto carico sopratutto Angelo e Paolo è certamente gravoso ma pieno di soddisfazioni e di gratitudine dei moooolti compagni di avventura; anche le mascotte si danno da fare con legna e piatti.
Parte la cottura e in ordine strettamente di graticola: pomodori, zucchine, patate, melanzane, pancetta, petto di pollo, pancia di vitello, salsiccia...
L'aggregazione è completa, tutti chiacchierano, scherzano, lavorano, si danno da fare, si conoscono da un'ora o da anni, è la medesima cosa, tutti amici: questa sera è una bellissima comunità. Una delle mascotte lancia un urlo, è ALLARME generale. I cavalli stanno calpestando l'accampamento e non si limitano solo a mettere il muso in zaini e sacchi a pelo, ma cercano di spostarli e lasciano ricordini; si sente qualche risata. Riportato l'ordine, tutti ritornano alle attività interrotte.
Man mano che le grigliate vengono pronte, chissà come si volatilizzano, ma prima o poi tocca qualcosa a tutti, ma proprio a tutti; è certamente una serata insolita questa, tanto insolita che ad un certo punto iniziano ad arrivare ospiti inattesi.
I cavalli e soprattutto due somarelli che si autoinvitano al tavolo, uno addirittura a capotavola, serviti come signorini.
Si è fatto molto tardi, Luciano, Valeria e altri due amici salutano, debbono rientrare e con la fioca luce delle pile si avviano per il ritorno, uno sguardo alle luci che scompaiono, poi si decide di occupare ciascuno la propria centuria, e chi non l'aveva ancora fatto prepara il giaciglio.
Sotto un cielo di un colore stupendo e una STELLATA MAGNIFICA per un po' si sentono stridii ed esclamazioni di stupore, poi si ode la voce di Gian Piero che sta leggendo una poesia "O graziosa Luna, io mi rammento..."
Poi il silenzio, tanti occhi sbarrati che guardano il cielo cercando le costellazioni, appaiono alcune scie di stelle cadenti, la via Lattea. In una notte come questa, prima di addormentarsi senza dubbio molti si ripensano: è una notte speciale, è veramente "Una notte insolita sotto le stelle".
Una notte accompagnata dal via vai dei cavalli che ogni tanto fanno una bella galoppata.
Al mattino il campo sembra un agglomerato di abusivismo edilizio: c'è chi si è costruito un tetto, chi ha sopraelevato il materassino, chi ha usato l'ombrello come riparo, chi ha montato un telo che poi è precipitato; la fantasia per la sopravvivenza non ha limiti.

Il risveglio è dato dai cavalli che senza farsi tanti problemi tirano nei sacchi a pelo e girano per il campo sfiorando e annusando chi avrebbe ancora voglia di dormire.
Angelo che è forse il più mattiniero, ed è gia pronto, se li porta tutti dietro col suo sacchetto di biscotti per colazione.
Inizia il rito della colazione e chi non si è ancora alzato e continua a pisolare viene pungolato dall'aroma del caffè che si sta preparando.
Poi terminata la colazione il momento ufficiale, emozionante, commovente... Gabry chiama ad uno ad uno i partecipanti alla nottata e consegna loro l'attestato di sopravvivenza, una stretta di mano e con i più audaci c'è lo scambio di baci. Giancarlo completa la cerimonia.
Nel frattempo è arrivato Otello di Tredozio, che dovrà guidare chi del gruppo, dopo essere arrivati alle auto, ha intenzione di fare una breve escursione.
Ormai è ora di partire, si ripongono le cose, si preparano gli zaini e prima di riprendere il sentiero del ritorno, in semicerchio con il maestro di stretching, che propone una serie di esercizi di stiramento e piegamenti da rimanere attorcigliati.
Zaini in spalla (e qualcuno: mascotte in spalla) si riprende il sentiero per il rientro non prima di essere passati dalla grande quercia; un'ora circa e il gruppo è alle auto.
Una parte va al lago a prendere il sole, altri iniziano il sentiero verso il Cozzo del Diavolo, che li terrà impegnati per alcune ore.
Ma questa è tutta un'altra storia.

R. I. Tassinari

Hanno partecipato all'edizione 2003:
Gabriella, Giancarlo, Raul, Rosanna, Alessandro, Paolo, Angelo, Carlotta, Jacopo, Lucia, Ezio, Luciano M, Angela, Morena, Gian Piero, Antonio, Monica, Elio, Franco, Ikuzus Arativ, Luciano C., Valeria e amici.



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