Racconti e immagini

08.06.2003: Escursione zona Ridracoli
Percorso: Ridracoli, I Tagli, Casanova dell'Alpe, Pratolino, Cà di sopra, Ridracoli
Durata: ore 5:30 circa, più soste
Dislivello: m 650 circa
Difficoltà: media
Pranzo: al sacco
Partenza: 8:00 da Faenza, p.le Pancrazi, con mezzi propri
Referente: Francesco Ferro, Sergio Suzzi, Luciano Chiarini

Escursione nella valle di Ridracoli

Domenica 8 giugno 2003 un folto gruppo di escursionisti U.O.E.I. ha percorso la prima parte della lunga traversata (km 18) che collega Ridracoli a Bagno di Romagna, ancora molto frequentata nel secolo scorso fino al diffondersi dei mezzi motorizzati e allo spopolamento delle zone più alte del nostro Appennino.
La mulattiera, a tratti ancora ben conservata, ci ha offerto una prima vista della diga e in parte del lago di Ridracoli e, superate diverse costruzioni rurali (alcune ristrutturate, altre purtroppo in rovina), ci ha condotto a Casanova dell'Alpe, dove era prevista la sosta per il pranzo al sacco.
Qui abbiamo constatato con soddisfazione che questo piccolissimo e sperduto insediamento di crinale non è stato abbandonato a se stesso ma che anzi sono in fase di ultimazione i lavori di totale recupero.
La chiesa, dedicata a Santa Maria del Carmine, è ad una navata con campanile a vela a due fornici, in corrispondenza della finestrella sulla facciata reca scolpita la sigla dell'Opra di S. Maria del Fiore di Firenze con due date: 1695 e 1889.
Poco sotto la chiesa è localizzata una fontana con lavatoio e le sue acque freschissime hanno regalato un poco di refrigerio al gran caldo che ci ha accompagnato per tutta la giornata.
Ripartiti in direzione del lago di Ridracoli siamo giunti al rifugio Cà di Sopra, dopo molto sudare e seguiti dal brontolio del temporale che però ci ha risparmiato.
La sosta e il ristoro ci hanno rinfrancato e abbiamo così avuto modo di meglio apprezzare il fascino del lago con le sue acque azzurre e con il verde intenso dei boschi che coprono i monti che lo circondano.
Infine, attraversata la diga che incuriosisce per la sua imponenza, un servizio di autobus gratuito ha consentito di evitare la discesa su strada asfaltata fino al punto di partenza.

Francesco Ferro


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immagini di Massimo Biraghi


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