Escursionismo

dal 04 al 05.06.2016: La montagna dei fiori, il più bel balcone dell'Appennino

La montagna dei fiori, il più bel balcone dell'Appennino

Talvolta le idee nascono e prendono forma in modo inatteso e del tutto casuale, ed è proprio così che ho conosciuto la Montagna dei Fiori.
Qualche anno fa, in una limpida e soleggiata mattina d'estate percorrevo in pullman la superstrada che collega S. Benedetto del Tronto e la costa marchigiana all'entroterra; ero diretto a Castelluccio di Norcia, e la mia mente era già proiettata verso i mille colori della "fiorita" e gli scenari da favola dei Monti Sibillini.
Mentre transitavo nei pressi di Ascoli Piceno qualcosa catturò improvvisamente la mia attenzione: era la sagoma imponente e maestosa di una montagna che si ergeva isolata immediatamente a sud della città; la sua forma ricordava vagamente quella di una nave, con la prua rivolta verso l'ignoto che si stagliava nitida contro il cielo terso, mentre i raggi del sole ne illuminavano le praterie sommitali, conferendo quel tocco in più di magia ad un quadro già di per sé fiabesco.
Ad accendere la mia fantasia e il mio stupore in quel giorno d'estate fu la Montagna dei Fiori, un rilievo di natura calcarea che supera i 1800 metri di altitudine e deve il suo nome alla quantità immane di fioriture che nella buona stagione ammantano i suoi prati; assieme alla vicina Montagna di Campli, dalla quale è separata dalle strapiombanti Gole del Salinello, costituisce il comprensorio dei Monti Gemelli.
L'escursione che propongo ha inizio da S. Giacomo, noto centro sciistico, da cui saliremo lungo un sentiero che serpeggia attraverso un fitto bosco ceduo di faggio giungendo in località "Le Tre Caciare", così chiamata per la presenza di tre costruzioni a forma di igloo, le caciare appunto, realizzate in pietra a secco ed un tempo utilizzate dai pastori come riparo.
Da qui supereremo la zona degli impianti sciistici mediante una pista forestale, che ci condurrà alla parte più spettacolare e remunerativa dell'escursione: le praterie sommitali, da cui il panorama spazia a 360 gradi sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini, i vicini Monti della Laga, il massiccio del Gran Sasso più a sud e su gran parte della costa adriatica, che in linea d'aria dista appena trenta chilometri; volgendo lo sguardo verso nord si può distinguere il Monte Conero e nelle giornate eccezionalmente terse si possono intravedere le isole di fronte alla costa dalmata.
Davvero un gran bel balcone panoramico, non c'è che dire!!!
Raggiunto il pittoresco Lago di Sbraccia rientreremo verso le Tre Caciare lungo un sentiero a mezzacosta attraverso un suggestivo vallone fra prati fioriti ed affioramenti rocciosi, quindi concluderemo l'escursione attraverso la faggeta lungo il tratto di sentiero già percorso all'andata.
Concludo augurando a tutti voi buon divertimento e sono certo che sarà un'esperienza unica e difficile da dimenticare.

Cristian Buranti


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immagini di Cristian Buranti

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